Associazione Sportiva Roma: differenze tra le versioni
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Durante gli [[anni 1950]] la Roma in campionato alternò buone prestazioni, come il terzo posto nella [[Serie A 1954-1955]], che riportò la squadra in Europa, ad altre negative come nel [[Serie A 1956-1957|campionato 1956-1957]], quando sfiorò nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantenne quasi costantemente il sesto posto in classifica.<ref name=cor2/> Nella [[Associazione Sportiva Roma 1960-1961|stagione 1960-1961]] i Capitolini conquistarono la [[Coppa delle Fiere 1960-1961|Coppa delle Fiere]], imponendosi nella doppia finale contro il {{Calcio Birmingham City|N}}: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, la Lupa vinse allo [[Stadio Olimpico (Roma)|stadio Olimpico]] per 2-0. A questo successo seguì la conquista di due [[Coppa Italia|Coppe Italia]]: l'[[Coppa Italia 1963-1964|edizione 1963-1964]] contro il {{Calcio Torino|N}} e la [[Coppa Italia 1968-1969]] contro il {{Calcio Cagliari|N}}, futuro campione d'Italia.<ref name=cor2/> A dispetto di ciò, durante questo decennio, la società attraversò una grave crisi finanziaria tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori.<ref>{{Cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/roma/2011/12/16-210720/Roma,+morto+Marini+Dettina.+Il+presidente+della+colletta|titolo=Roma, morto Marini Dettina. Il presidente della colletta|data=16 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160917161611/http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/roma/2011/12/16-210720/Roma,+morto+Marini+Dettina.+Il+presidente+della+colletta|dataarchivio=17 settembre 2016|accesso=27 marzo 2018|pubblicazione=[[Corriere dello Sport]]}}</ref> Nel 1967 il presidente [[Franco Evangelisti (politico)|Franco Evangelisti]], dopo alcune importanti cessioni, completò il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una [[società per azioni]].<ref name=cor3>{{cita|Romano|titolo=1965-1973 L'era dei maghi: da Oronzo Pugliese a Helenio Herrera}}.</ref>
{{Doppia immagine verticale|left|Associazione Sportiva Roma 1982-83.jpg
Gli [[anni 1970]] furono uno dei decenni meno gloriosi per la storia giallorossa: al [[Capitano (calcio)|capitano]] [[Giacomo Losi]] non venne rinnovato il contratto a causa di dissidi con l'allenatore [[Helenio Herrera]], mentre durante la presidenza di [[Alvaro Marchini]] vennero ceduti alla Juventus i "Tre gioielli" della rosa: [[Luciano Spinosi]], [[Fabio Capello]] e [[Fausto Landini]].<ref name=cor3/> La Roma, ribattezzata "Rometta", oscillò costantemente in posizioni di media classifica, fatta eccezione per i campionati [[Serie A 1974-1975|1974-1975]], quando si classificò al terzo posto, e [[Serie A 1978-1979|1978-1979]], quando ottenne la salvezza solo alla penultima giornata. Nonostante i risultati non soddisfacenti, la Lupa conquistò la [[Coppa Anglo-Italiana 1972]].<ref name=cor3/><ref name=cor4>{{cita|Romano|titolo=1974-1982 La grande Roma di Nils Liedholm}}.</ref>
A fine decennio la società venne rilevata da [[Dino Viola]], che la trasformò completamente, affidandone la guida tecnica allo [[Svezia|svedese]] [[Nils Liedholm]].<ref name=cor4/> Liedholm ottenne immediatamente buoni risultati, vincendo due Coppe Italia consecutive, che furono conquistate superando in entrambe le finali il Torino ai [[tiri di rigore]]. A ciò seguì la vittoria del secondo scudetto della sua storia, avvenuta nella [[Associazione Sportiva Roma 1982-1983|stagione 1982-1983]], sempre sotto la supervisione tecnica di Liedholm: il titolo venne conquistato l'8 maggio 1983 allo [[stadio Luigi Ferraris]] dopo un pareggio con il {{Calcio Genoa|N}}.<ref name=cor4/>
▲{{Doppia immagine|left|Associazione Sportiva Roma 1982-83.jpg|250|Coppa Italia 2008 premiazione.jpg|215|La rosa del secondo scudetto (1983) e Francesco Totti che alza la Coppa Italia 2007-2008}}
L'anno successivo i Capitolini vinsero la loro quinta [[Coppa Italia 1983-1984|Coppa Italia]] (battendo l'{{Calcio Hellas Verona|N}}) e giunsero in finale di [[Coppa dei Campioni 1983-1984|Coppa dei Campioni]], che nell'occasione si disputò proprio all'Olimpico di Roma. Nonostante il vantaggio di giocare in casa, la squadra non riuscì a imporsi sul {{Calcio Liverpool|N}}: dopo che i [[tempi supplementari]] chiusi sul punteggio di 1-1, la Roma perse il trofeo ai tiri di rigore a causa degli errori dal dischetto di [[Bruno Conti]] e [[Francesco Graziani]]. Dino Viola affidò successivamente la panchina nuovamente a un allenatore svedese, [[Sven-Göran Eriksson]], che nella [[Associazione Sportiva Roma 1985-1986|stagione 1985-1986]] vinse la sesta [[Coppa Italia 1985-1986|Coppa Italia]] della storia romanista battendo in finale la {{Calcio Sampdoria|N}}.<ref>{{cita|Romano|titolo=1984-1991 La Roma formato Coppa Italia}}.</ref>
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