Emilio Salgari: differenze tra le versioni

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Nel 1887 morì la madre, mentre il 27 novembre 1889 vi fu il [[suicidio]] del padre: credendosi malato di una malattia incurabile, Luigi Salgari si gettò dalla finestra della casa di alcuni parenti. Qualche anno dopo, il 30 gennaio 1892, Emilio sposò Ida Peruzzi, un'attrice di teatro. Dopo la nascita della figlia primogenita Fatima, i Salgari decisero di trasferirsi in [[Piemonte]], dove Emilio aveva trovato un contratto con l'editore Speirani. Stabilitisi inizialmente a [[Ivrea]] nel 1894, vissero poi nella quiete canavesana delle case di piazza Pinelli a [[Cuorgnè]] e della vicina [[Alpette]].<ref name=Arpino /><ref name=Tamburini />.
 
Verso la fine del 1897, l'editore Anton Donath, con cui aveva iniziato a collaborare, lo convinse a trasferirsi a Genova; la famiglia si sistemò a Casa Rebora, nel quartiere di Sampierdarena. Durante il soggiorno ligure naqcuenacque ''[[Il Corsaro Nero (romanzo)|Il Corsaro Nero]]'', pubblicato nel 1898 e considerato il capolavoro di Emilio Salgari. Qui strinse anche amicizia con Giuseppe Garuti, in arte Pipein Gamba, che fu uno dei primi illustratori dei suoi lavori.
 
Nel 1900 la famiglia si trasferì definitivamente a [[Torino]], prima in Corso Casale, prima al civico 298 poi al 205. Da qui Salgari poteva facilmente raggiungere in tram la [[biblioteca civica centrale]], dove trovava mappe e racconti di viaggi esotici che costituivano la base e lo spunto per le sue storie. Tra il 1892 e il 1898 pubblicò circa una trentina di opere. Nel solo triennio 1894-1896, sempre con Speirani, pubblicò ben cinque titoli: ''[[Il tesoro del presidente del Paraguay]]'', ''[[Le novelle marinaresche di Mastro Catrame]]'', ''[[Il re della montagna]]'', ''[[Attraverso l'Atlantico in pallone]]'' e ''[[I naufragatori dell'Oregon]]''. Il motivo di tutto questo lavoro erano i debiti che Salgari continuava ad accumulare, e infatti nel 1896 lo scrittore firmò un altro contratto con l'editore genovese [[Donath Editore|Donath]] e nel 1906 anche con il fiorentino [[R. Bemporad & figlio|Bemporad]].