Mein Kampf: differenze tra le versioni
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Nel ''Mein Kampf'', Hitler, basandosi su documenti falsi noti come i [[protocolli dei Savi di Sion]], formula principalmente la tesi del "pericolo ebraico", secondo la quale esiste una cospirazione ebraica con l'obiettivo di ottenere la supremazia nel mondo. Il testo descrive il processo con cui egli diventa gradualmente [[antisemita]] e [[militarista]], soprattutto durante i suoi anni vissuti a [[Vienna]]; tuttavia le ragioni più profonde del suo antisemitismo rimangono ancora un mistero. Racconta di non aver incontrato alcun ebreo fino al suo arrivo a Vienna e che la sua mentalità era inizialmente liberale e tollerante. Quando s'imbatté per la prima volta nella stampa antisemita, dice lui, la respinse non reputandola meritevole di seria considerazione. Successivamente gli stessi punti di vista antisemiti vennero accettati e divennero cruciali nel suo programma di ricostruzione nazionale della Germania.
Mentre gli storici non concordano sulla data esatta in cui Hitler decise di sterminare il popolo ebraico, pochi collocano questa decisione in data antecedente alla prima metà degli anni 30<ref>{{cita libro|titolo=Initiating the Final Solution : the fateful months of September-October 1941|autore=Cristopher R. Browning|anno=2003|editore=United States Holocaust Memorial Museum
Le leggi razziali promulgate da Hitler rispecchiano fedelmente le idee espresse nel ''Mein Kampf''. Nella prima edizione Hitler ha affermato che la distruzione del debole e del malato è molto più umana della loro protezione. A parte ciò, Hitler vede uno scopo nel distruggere "il debole" perché tale azione fornisce, più di ogni altra cosa, lo spazio e la purezza necessaria al forte.
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