Simone Martini: differenze tra le versioni

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'''Simone Martini''' ([[Siena]], ca. [[1284]] - [[Avignone]], [[1344]]), conosciuto talvolta anche come '''Simone Sanese''', è stato un [[pittori celebri|pittore]] considerato indiscutibilmente uno dei maestri deldella [[goticoscuola internazionalesenese]], sicuramente come uno dei maggiori e più influenti artisti delladel scuolatrecento pittorica seneseitaliano. La sua formazione avvenne, molto probabilmente, nella bottega di [[Duccio di Buoninsegna]], il cui influsso si riconosce in molte delle sue opere.
 
== Biografia e opere ==
===La ''Maestà del Palazzo Pubblico''===
La sua prima opera datata è la ''[[Maestà]]'', dipinta nel [[1313]]-[[1315]] nella sala del Consiglio del [[Palazzo comunale (Siena)|Palazzo Pubblico]] di [[Siena]], dove è ancora visibile. Fin da quest'opera Simone mostra di differenziarsi dalla [[pittura]] a lui precedente per la squisita commistione di delicatezze e raffinatezze gotiche (largo impiego di materiali preziosi inseriti tramite [[punzonatura]]) con un impianto prospettico già rigoroso.
La sua prima opera datata è la ''[[Maestà]]'', dipinta nel [[1313]]-[[1315]] (ritoccata fino al [[1321]]) nella sala del Consiglio del [[Palazzo comunale (Siena)|Palazzo Pubblico]] di [[Siena]], dove si trova tutt'oggi. Si tratta di un'opera di un pittore sicuramente già maturo e affermato, fosse solo per il prestigio di una commissione pubblica così importante, ma non si conoscono opere anteriori di Simone. Il grande affresco (970x763 cm.) è una sorta di omaggio alla ''[[Maestà del Duomo di Siena]]'' di [[Duccio di Buoninsegna]], dalla quale riprende l'impostazione (Maria e il Bambino al centro seduti su un trono, teoria simmetrica di santi ai due lati con in primo piano i protettori della città), anche se fin da quest'opera Simone mostra di differenziarsi dalla [[pittura]] a lui precedente per la squisita commistione di delicatezze e raffinatezze gotiche: la Madonna è più austera, aristocraticamente distaccata (non guarda lo spettatore), il trono cupsidato e il baldacchino da cerimonia rimandano a un gusto cortese di sapore transalpino. Anche la disposizione dei santi non è piatta come in Duccio, ma segue delle linee diagonali parallele che convergono in profondità dando un'illusione spaziale in prospettiva di sapore [[giotto|giottesco]]. Da Giotto riprende inoltre la solidità del chiaroscuro, ma la gamma cromatica di Simone è più ampia e dotata di velature e passaggi più morbidi. Inoltre sia il disegno del trono, simile a uno di quei reliquiri "architettonici" tipici dell'epoca, sia la novità della [[punzonatura]] (stampigliatura di motivi a rilievo tramite la pressione di "puntoni") delle aureole e dei fondi oro rimandano all'[[oreficeria senese del XIV secolo]], uno dei campi artistici più vicini alla cultura gotica francese dell'epoca.
 
===La basilica in feriore di Assisi===
Nel [[1314]] iniziò il ciclo di ''[[affresco|affreschi]] con le Storie di [[San Martino]]'' nell'omonima cappella della [[Basilica inferiore di Assisi]]. Nel [[1317]] venne chiamato a [[Napoli]] da [[Roberto d'Angiò]], che lo nominò cavaliere (assegnandogli una pensione annua) e gli commissionò una tavola celebrativa, ''[[San Ludovico]] di [[Tolosa]] che incorona il fratello [[Roberto d'Angiò]]'', oggi conservato a [[Museo Capodimonte di Napoli|Capodimonte]], [[Napoli]].
Nel [[1314]] iniziò il ciclo di ''[[affresco|affreschi]] con le Storie di [[San Martino]]'' nell'omonima cappella della [[Basilica inferiore di Assisi]].
 
===Alla corte di Roberto d'Angiò===
Nel [[1314]] iniziò il ciclo di ''[[affresco|affreschi]] con le Storie di [[San Martino]]'' nell'omonima cappella della [[Basilica inferiore di Assisi]]. Nel [[1317]] venne chiamato a [[Napoli]] da [[Roberto d'Angiò]], che lo nominò cavaliere (assegnandogli una pensione annua) e gli commissionò una tavola celebrativa, ''[[San Ludovico]] di [[Tolosa]] che incorona il fratello [[Roberto d'Angiò]]'', oggi conservato a [[Museo Capodimonte di Napoli|Capodimonte]], [[Napoli]].
 
===Ritorno in Toscana===
Tornato in [[Toscana]] eseguì alcuni importanti lavori, tra cui un ''[[polittico]] per la chiesa di [[Santa Caterina da Siena|Santa Caterina]]'' ([[1320]]) a [[Pisa]] (oggi conservato nel [[Museo Nazionale di Pisa|Museo Nazionale]] della medesima città) e un altro, oggi smembrato, per San Domenico di [[Orvieto]].<br/>
 
Tornato in [[Toscana]] eseguì alcuni importanti lavori, tra cui un ''[[polittico]] per la chiesa di [[Santa Caterina da Siena|Santa Caterina]]'' ([[1320]]) a [[Pisa]] (oggi conservato nel [[Museo Nazionale di Pisa|Museo Nazionale]] della medesima città) e un altro, oggi smembrato, per San Domenico di [[Orvieto]].<br/>
Fra il [[1320]] e il [[1326]] dipinse diverse opere tra cui due polittici (uno molto importante per il capitano del Popolo).
 
===L'affresco di Guidoriccio da Fogliano===
Lo straordinario affresco raffigurante ''[[Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi]]'', è da datarsi dopo il [[1328]] e si trova ancora oggi nella stupenda Sala del Consiglio (detta Sala del Mappamondo) del [[Palazzo Pubblico]] di [[Siena]], proprio di fronte alla sopracitata ''Maestà''. È certo una delle opere più grandi della pittura italiana del [[XIV secolo|'300]], in cui si mescolano un'ambientazione fiabesca con un acuto senso della realtà. Questo affresco costituisce oggi motivo di aspra controversia artistica, dopo che nel 1980 è stato rinvenuto nel sottostante intonaco un dipinto di alta qualità che pare rappresentare un'opera di Simone Martini riferita alla conquista del Castello di Arcidosso, avvenuta certamente nel 1331, mentre la datazione del tradizionale ritratto equestre di Guidoriccio (''soprastante!'') è indicata nel 1328.
 
===Altre opere a Siena===
Probabilmente coeve sono le molto interessanti, per il trattamento dello spazio, ''Storie del Beato Agostino Novello'' nella chiesa di Sant'Agostino, a [[Siena]] mentre del 1333 è il capolavoro di Simone, la raffinatissima ed enigmatica ''Annunciazione'', eseguita assieme al cognato [[Lippo Memmi]] per la chiesa di [[Sant'Ansano]], sempre a [[Siena]], e oggi visibile agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]] di [[Firenze]]. È questa una delle opere più vicine al gotico transalpino e alle sue raffinatezze che l'[[Italia]] abbia conosciuto.
È questa una delle opere più vicine al [[gotico internazionale]] e alle sue raffinatezze che l'[[Italia]] abbia conosciuto.
 
===Avignone===
Poco dopo aver eseguito quest'opera (forse [[1336]]) Simone partirà per [[Avignone]], alla corte di [[Benedetto XII]], dove eseguirà degli affreschi per la chiesa di Notre Dame de Doms, tra i quali ricordiamo quello di ''[[San Giorgio]] e il [[Drago]]'', oggi perduto, ma che viene descritto splendido dalle fonti.