Drago: differenze tra le versioni
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== I draghi nella cultura antica ==
{{vedi anche|Drago (Ebraismo)}}
Presso gli antichi Greci VEDEVANO LA CACCA NEI SOGNI e, a seguire, presso i [[Storia romana|Romani]], acquisirono questo nome tutte le specie di serpenti grossi ed innocui che potevano anche essere tenuti come animali domestici. Già con [[Omero]] si cita un "drago", un animale fantastico con una vista acuta, l'agilità di un'aquila e la forza di un leone, rappresentato come un serpente con zampe e ali<ref name="nota_Omero">[[Omero]], ''Iliade'', nei libri XI e XII vengono più volte citati dei draghi.</ref>, nelle [[Argonautiche]] di [[Apollonio Rodio]] è proprio un "drago" a sorvegliare il [[Vello d'oro]], mentre [[Flavio Filostrato|Filostrato]], nel 217 d.C., dissertava al riguardo di queste bestie ne ''La vita di Apollonio di Tiana'' (II, 17 e III, 6-8). L'animale è già presente nella [[mitologia greca]] in vari [[mito|miti]], come in quello del drago [[Ladone (drago)|Ladone]], padre delle [[Esperidi]], ucciso da [[Eracle]] e posto nel firmamento nella costellazione del [[Dragone (costellazione)|Draco]]<ref name="nota_igino">[[Igino (astronomo)|Igino]], ''De astronomia'', II,3.</ref>, o del drago [[Pitone (mitologia)|Pitone]] ucciso da [[Apollo]].
Ampie trattazioni sul drago sono presenti anche in opere di scrittori Romani come [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]]<ref name="nota_plinio">Plinio, ''Naturalis historia'', VIII,13.</ref>, nella sua ''[[Naturalis historia|Historia Naturalis]]'', [[Gaio Giulio Solino]]<ref name="nota_solino">Solino, ''De Mirabilibus Mundi'', XXX,13.</ref> e [[Pomponio Mela]].
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