Dialetto alvernese: differenze tra le versioni
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[[File:Dialectrometria de l'occitan.png|thumb|Variazione dialettrometrica dell'occitano secondo Hans Goebl : l'alverniate viene associato a una parte del vivaro-alpino (parte in giallo vivo al nord e a nord-est del dominio)]]
I confini dell'alverniate non coincidono con quelli dell'attuale regione d'[[Alvernia
* [[Jules Ronjat]]<ref name=ronjat2>{{Fr}} Jules Ronjat, ''Grammaire istorique des parlers provençaux modernes, tome IV : Dialectes'', Montpellier : Société d'études romanes, 1941</ref> raggruppa l'alverniate con il limosino (seguito in questo dominio da [[Jacques Allières]]<ref>{{Fr}} Jacques Allières, ''Manuel de linguistique romane'', Paris : Honoré Champion, 2001</ref>), ritagliando immediatamente questo insieme in tre sotto-gruppi: basso alverniate, alto alverniate e limosino. Questo raggruppamento tra alverniate e limosino può essere discutibile, in modo particolare in termini di dialettrometria : gli studi di Hans Goebl separano nettamente il limosino da un insieme raggruppando l'alverniate e una parte del vivaro-alpino<ref>{{Fr}} Hans Goebl, ''Regards dialectrométirques sur les données de l'Atlas linguistique de France (ALF): relations quantitatives et structures de profondeur'' et [http://ald.sbg.ac.at/dm/Engl/default.htm Site sur la dialectrométrie à l'Université de Salzbourg]</ref>.
* [[Roger Teulat]]<ref>{{Fr}} Roger Teulat, "Per una definicion d'un espaci occitan del centre-nòrd (auvernhat)", ''Quasèrns de Lingüistica Occitana'' 10, Beaumont d'Auvergne, 1981, ISSN 0338-2419</ref> insiste sul fatto che la denominazione alverniate alimenta la confusione con il nome dell'antica provincia, e tenta di definire un “occitano del centro-nord” secondo le isoglosse (zone 1 e 2 sulla carta).
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* Vi vede inoltre anche un prolungamento dell'alverniate nel Croissant.
L'attuale regione d'
=== Variazione ===
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L'[[UNESCO]] la classifica come "seriamente in pericolo" nel suo Atlante delle lingue minacciate<ref>{{En}} UNESCO Interactive Atlas of the World's Languages in Danger [http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?pg=00206]</ref>.
Ci si può fare un'idea del grado di vitalità dell'
La denominazione più diffusa per l'una o l'altra delle due lingue parlate nella regione di [[
La lingua regionale, che sia d'oc (nell'insieme della regione
* Il 61 % dichiara di comprendere più o meno bene la loro lingua regionale di cui il 22 % facilmente o perfettamente
* Il 42 % dichiara di saper parlare più o meno bene di cui il 12 % facilmente
* Il 29 % dichiara di leggerla più o meno bene di cui il 10 % molto facilmente
* Il 17 % dichiara di scriverla più o meno bene di cui il 4 % facilmente.
Sfortunatamente buona parte della popolazione che comprende o parla un po' o correntemente, non sa leggere né tantomeno scrivere.
La trasmissione della lingua avviene essenzialmente nell'ambito familiare (genitori al 61 %, o ambiente al 50 %) e in minima parte per mezzo della rete istituzionalizzata che è la scuola (10 %). Qui si pone il problema del ruolo dello Stato in quanto il 40 % delle persone che non hanno insegnato la lingua ai loro figli rimpiangono di non averlo fatto. Questo rimpianto è ancora più forte nelle generazioni più giovani (il 58 % con meno di 35 anni). Inoltre, il desiderio di imparare è molto presente ed è più forte negli individui con meno di 35 anni di età (23 %). Il sogno di vedere la lingua proposta a scuola è più forte nei seguenti dipartimenti : Alta-Loira (53 %), Puy-de-Dôme (51 %) e Cantal (74 %). Il desiderio che i propri figli apprendano la lingua è molto forte (41 %) e si rafforza nelle giovani generazioni (il 58 % con meno di 35 anni). Il 71 % degli abitanti della regione, in buona parte al di sotto dei 35 anni (76 %), si dichiara favorevole al mantenimento e allo sviluppo della lingua e della cultura regionali. A tale scopo, essi desiderano che le istituzioni svolgano il loro ruolo
* France 3 Auvergne dovrebbe proporre trasmissioni in lingua regionale al 54 %
* la regione (54 %), l'educazione nazionale (43 %), il ministero della cultura (42 %) e i comuni sono visti dagli abitanti dell'Alvernia come gli attori legittimi che hanno il dovere di trasmettere e sviluppare la loro lingua e cultura.
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Nella regione del Velay, [[Boudon-Lashermes]] è stato uno scrittore importante che scelse di scrivere in provenzale.
[[Paul-Louis Grenier]], di [[Chambon-sur-Voueize|Chambon sur Vouèize]], descrive
Nello stesso periodo, la letteratura ''[[patois]]ante'' si perpetua, e numerose pubblicazioni utilizzano l'ortografia francese. [[Antoine Bertrand]], di [[Brioude]], pubblica nel 1920 i suoi ''Contes de Brivadés''.
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