Palazzo De Torres - Lancellotti: differenze tra le versioni

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Nella storia del palazzo occorre distinguere tra due generazioni della stessa famiglia.
Il costruttore del palazzo fu il primo '''Luigi''' (o '''Luis''') de Torres (Malaga, 1495 † Roma, 13 agosto 1553); membro del Supremo Consiglio, venne in Italia da Malaga al seguito dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo-Spagna. Il 19 dicembre 1548 fu eletto arcivescovo di Salerno, e lasciò il palazzo ai nipoti Fernando e Ludovico II<ref>" Nell'anno 1513 Lodovico (I) de Torres protonotario Apostolico partecipante et Arcivescovo di Salerno fondò casa in Roma facendo venire da Malaga Ferdinando, e Lodovico (II) suoi nipoti, figli di Giovanni de Torres suo fratello.... Il predetto Lodovico(I) fabbricò il palazzo in Roma a capo Piazza Navona, .... fu benefattore di luoghi Pii e particolarmente de Santa Caterina della Rosa detta dei Funari in Roma..... fu seppellito in [[Chiesa di Santa Caterina dei Funari|Santa Caterina della Rosa]], e poi il suo corpo lo trasferirono in Malaga, sua Patria, e sepolto nella Cappella di Santa Maria degli Angeli in S. Francesco.."{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Torres.htm|titolo=Famiglia Torres|sito=www.nobili-napoletani.it|accesso=2017-02-09}}</ref>; il secondo '''Luigi''' Ferdinando divenne principe dei Sanguigni per matrimonio e si trasferì nel Palazzo di questa famiglia. Ludovico (II) fu protagonista delle trattative internazionali prodromi della vittoria della battaglia navale di Lepanto. Nel salone da ballo si intravede una porta chiusa ed affrescata con un gruppo di persone che stanno in viaggio su asinelli; si ritiene che sia la porta d'ingresso dell'appartamento nel quale viveva Ludovico (I) durante i lavori di costruzione, il primo piano di un palazzo pre esistente con torre contigua, detto 'della vedova', che si può ipotizzare fosse del IV secolo dopo Cristo, come la casa dei guardiani delle adiacenti opere romane, ossia l'odeon e dello stadio; quindi l'affresco potrebbe essere datato 1548.<br>
La famiglia che godette dei favori di [[Carlo V]], conseguì negli anni di poco seguenti (1575) il marchesato di [[Pizzoli]] nel contado Aquilano<ref>[[Lorenzo Giustiniani (erudito)|Lorenzo Giustiniani]], ''Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli'', Napoli 1804, vol. VII, p. 212 </ref> stabilendo la sua definitiva residenza nel loro palazzo romano, grazie alla presenza di altri componenti ecclesiastici tra cui i cardinali [[Ludovico de Torres|Ludovico II]] e [[Cosimo de Torres|Cosimo]].<br/>