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{{LibroBio
| Nome = Mahmud Taymur
| titolo = Il libro di Dede Korkut
| PostCognomeVirgola = (in arabo محمود تيمور, Maḥmūd Taymūr)
| autore = Sconosciuto
| annoorigSesso = M
| LuogoNascita = Il Cairo, Egitto
| genere = Epica
| GiornoMeseNascita = 16 Giugno
| sottogenere =
| AnnoNascita = 1894
| lingua = Turco oguzo
| LuogoMorte = Losanna, Svizzera
| protagonista = Korkut
| AnnoMorte = 1973
| Attività = scrittore
| Nazionalità = egiziano
| Immagine =
}}
Il '''''Libro di Dede Korkut''''' (o di ''Dede Qorqut'' o di ''Dada Gorgud,'' in [[Lingua turca|turco]] ''Dede Korkut Kitabı)'' è una raccolta di 12 storie in prosa che narrono le gesta dei turchi [[Oghuz]], una confederazione di tribù turche stanziatesi in [[Asia centrale]] tra il basso Medioevo e l'età moderna, da cui discenderanno i [[Selgiuchidi]] e gli [[Ottomani]].
 
Fu autore di romanzi e racconti, opere teatrali, raccolte di articoli di viaggio e studi sulla lingua e la letteratura in particolare arabi.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=La Gran Enciclopèdia en Català|anno=2004|editore=|città=|p=|pp=14-809|ISBN=}}</ref> Fu uno dei maggiori esponenti dell'Accademia della Lingua Araba al Cairo.<ref>{{Cita web|url=http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Mahmud+Taymur|titolo=Mahmud Taymur}}</ref>
Questa raccolta di storie è oggi parte integrante della cultura letteraria dei paesi con lingua di origine turca, quali la [[Turchia]], l'[[Azerbaigian|Azerbaijan]], il [[Turkmenistan]], il [[Kazakistan|Kazakhstan]] e, in misura minore, il [[Kirghizistan|Kyrgyzstan]].<ref>{{Cita libro|autore=İlhan Başgöz|titolo=Epithet in a prose epic : The Book of my Grandfather Korkut|anno=1978|editore=Indiana University, Asian Studies Research Institute|città=Bloomington|lingua=inglese|p=|pp=|OCLC=6429369|ISBN=}}</ref>
 
== Biografia ==
Non è stato ancora definito con precisione il periodo in cui i racconti orali sono stati raccolti e trascritti; gli studiosi propendono a collocarne la redazione intorno al XIV-XV secolo. I racconti di carattere epico raccolti nel ''Libro di Dede Korkut'' rappresentano una parte dei circa 1000 racconti epici raccolti attorno alla cultura mongola e turca e tra questi si distinguono per importanza e valore storico.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Rinchindorji|data=|anno=2001|titolo=Mongolian-Turkic Epics: Typological Formation and Development|rivista=Oral Tradition|volume=16|numero=2|pp=381-401|lingua=inglese|url=http://journal.oraltradition.org/files/articles/16ii/Rinchindorji.pdf}}</ref> Il ''Libro di Dede Korkut'' è stato dichiarato dall'[[Unesco]] opera letteraria dell'anno [[2000]].<ref>{{Cita web|url=http://en.unesco.org/celebrations/anniversaries|titolo=Anniversaries|sito=UNESCO|accesso=2016-12-22}}</ref>
Mahmud Taymur nasce il 16 giugno 1894 al Cairo, in una famiglia benestante. Già molto giovane, inizia a leggere romanzi tradotti in arabo; tuttavia, come lui stesso racconterà, le prime opere che legge e che gli permettono di affacciarsi al mondo della letteratura sono di pessima qualità.<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=7|pp=|ISBN=}}</ref> Col passare degli anni però la sua passione per la letteratura non diminuì e iniziò a leggere autori arabi, restando particolarmente affascinato da al-Manfaluti e dagli autori siro-libanesi del "''mahjar''", coloro che erano emigrati in nord America come Jubran Khalil Jubran, autore di racconti brevi particolarmente apprezzati da Taymur, il quale, influenzato proprio da Jubran, iniziò a scrivere poesie in prosa. L'avvicinamento alla letteratura e la scoperta degli autori del "''mahjar''" lo influenzarono nell'iniziare a leggere la letteratura dei grandi autori occidentali.<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=10|pp=|ISBN=}}</ref>
 
Quando Mahmud era ancora un ragazzo, sua madre morì e la sua famiglia si trasferì ad 'Ain Shams, che al tempo era un piccolo villaggio molto vicino al Cairo (ora è un quartiere tra i più antichi del Cairo e ospita le università più prestigiose della città). In questo piccolo villaggio Mahmud vide per la prima volta la realtà contadina e rimase colpito dalle condizioni in cui viveva il ''fellah'', il contadino egiziano.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=255|pp=|ISBN=}}</ref>
== Compendio dell'opera ==
Il ''Libro di Dede Korkut'' è un ''[[dastan]]'' (racconto epico trasmesso oralmente) conosciuto anche col nome di ''Oghuz-nameh''<ref>{{Cita libro|autore=|curatore=Aleksandr Michajlovič Prochorov|titolo=Great Soviet Encyclopedia : a transl. [from the Russian] of the 3. ed. of Bol'saja Sovetskaja enciklopedija|edizione=|anno=1973|editore=Macmillan|città=New York|lingua=inglese|p=|pp=|capitolo=Dastan|OCLC=872504145|ISBN=}}</ref>. Interessa un'area molto vasta comprendente l'Asia Centrale, l'[[Iran]] e l'[[Anatolia|Anatolia,]] anche se la maggior parte delle vicende si svolge nella zona azera del [[Caucaso]]<ref>{{Cita libro|autore=|curatore=Aleksandr Michajlovič Prochorov|titolo=Great Soviet Encyclopedia : a transl. [from the Russian] of the 3. ed. of Bol'saja Sovetskaja enciklopedija|ed=|anno=1973|editore=Macmillan|città=New York|lingua=inglese|p=|pp=|capitolo=Book of Dede Korkut|ISBN=}}</ref>. Secondo lo storico sovietico di [[turcologia]] Vasily Vladimirovich Bartold (1869-1930) l'opera sarebbe stata scritta proprio in questa regione.<ref>{{Cita libro|autore=|curatore=Barthold, V.|titolo=The book of my grandfather Korkut|anno=1962|editore=USSR Academy of Sciences|città=Moscow|lingua=inglese|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
 
Al ritorno del fratello Muhammad, che aveva passato un periodo in Francia, Mahmud venne a conoscenza delle opere di Guy De Maupassant, autore che apprezzò e da cui venne molto influenzato; addirittura quando Mahmud scoprì le opere degli autori russi Chekhov e Turgenev, vide nel loro stile l'influenza di Maupassant. Ma Mahmud Taymur non si limitò a leggere e apprezzare solo autori europei, difatti continuò a leggere opere in arabo di autori arabi, molte volte spinto dal fratello che lo consigliava nelle letture. Scoprì così al-Muwailihi, e soprattutto scoprì Muhammad Haykal, il quale aveva appena pubblicato il suo libro più rilevante, Zaynab.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=10|pp=|ISBN=}}</ref>
Questo libro rappresenta per i Turchi, in particolare per coloro che si riconoscono come ''[[Oghuz|oguzi]]'', un compendio sulla propria storia e identità etnica, sui costumi e il sistema di valori dei propri avi. Il libro celebra le lotte per la libertà, in un periodo in cui i turchi oguzi erano un popolo di pastori, ma secondo lo studioso Geoffrey Lewis (1920-2008), docente di lingua turca all'Università di Oxford, "è chiaro che le storie sono state messe nella forma attuale quando i turchi Oghuz non pensavano più a loro stessi come appartenenti a tale etnia". <ref>{{cita|Lewis|1974}}, p. 9</ref>Tra la metà del X e l'inizio del XIII secolo il termine "Oghuz" venne gradualmente soppiantato fra gli stessi turchi con quello di "[[Turcomanno]]", con il quale venivano definiti i turchi (oguzi e non solo) convertiti alla religione islamica e praticanti uno stile di vita più sedentario, lontano dalle origini nomadi.<ref>{{cita|Lewis|1974}}, p. 10 </ref>
 
La famiglia Taymur non rimase molto tempo nella campagna egiziana e dopo poco tornò al Cairo, dove Mahmud si dedicò agli studi di agraria, che dovette però abbandonare molto presto perché si ammalò di tifo. Quando guarì, non riprese gli studi ma decise di dedicarsi al lavoro, dapprima al ministero della giustizia, poi al ministero degli affari esteri. Tuttavia non fu mai attratto dalle possibilità di carriera che potevano garantirgli questi lavori, non avendo nemmeno necessità in campo pecuniario, derivando lui da una famiglia ricca; Mahmud Taymur si dedicò dunque alla sua passione, la scrittura. Nel 1920 si sposò con una della figlie di Dhur al-Fiqar Pasha, un ciambellano del re. Nello stesso anno iniziò anche a pubblicare alcune opere. Ma il periodo felice di Mahmud si arrestò bruscamente nel 1921, con la morte del suo mentore, colui che più di chiunque altro lo aveva spinto a scrivere, suo fratello Muhammad,<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=11|pp=|ISBN=}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=al-Abyari|titolo='Alam Mahmud Taymur|anno=1972|editore=|città=|p=83|pp=|ISBN=}}</ref> che Mahmud stesso aveva più volte chiamato "il mio maestro".<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=|editore=|città=|p=12|pp=|ISBN=}}</ref>
=== Contenuti ===
Attraverso le storie della raccolta, appare sovente la figura del vecchio Dede Korkut, talvolta paciere altre volte ammonitore, detentore di grande saggezza. In passato, tra gli ''ahiks'' (singolare ''aksakal'', "dalla barba bianca"), i narratori di ''dastan'', gli anziani rispettati delle tribù venivano chiamati ''dede'', cioè nonno, termine utilizzato poi all'interno dei nuclei familiari. Ancora oggi, in alcuni paesi di origine turca come l'Azerbaijan, il termine ''aksakal'' viene usato con rispetto per descrivere un membro importante della famiglia, rimpiazzando di fatto il termine ''ata'', "padre" o "avo".<ref>{{Cita web|url=http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp|titolo=Archive of Turkish Oral Narrative. Türk Öykürleri Sandığı|sito=aton.ttu.edu|accesso=2016-12-07}}</ref><ref name=":0" />
 
Dopo la morte di suo fratello, Mahmud si dedicò completamente all'attività di letterato. Si trasferì in Europa per due anni, buona parte dei quali spese in Svizzera. Mahmud Taymur considerò il suo lungo soggiorno in Europa come fondamentale per la sua formazione di letterato, e passò molto tempo a studiare lo stile dei suoi autori europei preferiti. Tuttavia, quando tornò in Egitto, le prime opere che pubblicò non erano molto dissimili dai suoi primi scritti.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=11|pp=|ISBN=}}</ref> La sua vita in Egitto fu piacevole e ricca di soddisfazioni: col passare degli anni accumulò molti premi e riconoscimenti. Nel 1947 gli venne conferito il premio per la letteratura dall'Accademia di Lingua Araba.<ref>{{Cita libro|autore=al-Nassaj|titolo=Tatawwur al-Qissah|anno=|editore=|città=|p=316|pp=|ISBN=}}</ref> Due anni dopo, venne riconosciuto membro della stessa accademia che lo aveva premiato; nel 1950 ricevette l'ambito premio "Fu'ad I" (intitolato al re Fu'ad I) e nel 1962 il premio statale per la letteratura, che testimonia come un uomo di famiglia monarchica come lui fosse riuscito a farsi apprezzare anche in ambiente repubblicano. Morì il 25 agosto 1973.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=11|pp=|ISBN=}}</ref>
Secondo Fabio Salomoni Dede Korkut rivestirebbe "le caratteristiche dello sciamano (gam) e del cantastorie (ozan) della tradizione turca preislamica".<ref>{{Cita libro|autore=|curatore=Fabio Salomoni|titolo=Il libro di Dede Korkut|anno=2008|editore=Aquilegia Edizioni/Micron Associazione Culturale|città=Milano|p=19|pp=|ISBN=978-88-87692-21-1}}</ref>
 
== Pensiero ==
I racconti parlano di guerrieri e combattimenti, in particolare dei conflitti che vedevano come protagonisti i turcomanni contro i turco altaici Qıpçaq e i nomadi delle steppe [[Peceneghi]] (''Beçenek''). Molti temi sembrano simili a quelli tipici della tradizione letteraria occidentale e ai miti greci<ref>{{Cita news|lingua=turco|nome=M. Bahadırhan|cognome=Dinçaslan|autore=|url=http://mbdincaslan.com/index.php/koseyazilari/item/448-karsilastirmalimitoloji|titolo=Karşılaştırmalı Mitoloji: Dede Korkut Alman Mıydı?|pubblicazione=|data=|accesso=2016-12-13}}</ref>: ad esempio, la storia che racconta del mostro ''Tepegoz'' (Goggle-eye in inglese) assomiglia molto a quella del ciclope Polifemo narrata nell'Odissea di Omero, così come la storia che racconta di un eroe che torna in patria senza essere riconosciuto e che potrà ricongiungersi alla moglie solo riuscendo a flettere il proprio arco.
Mahmud Taymur ha studiato alla scuola di agricoltura al Cairo, e ha iniziato la sua carriera di scritture pubblicando le sue prime opere nel 1920. In particolare le sue prime pubblicazioni sono influenzate dai grandi autori europei, quali Chekov e Maupassant;<ref>{{Cita web|url=He studied at the Higher Agricultural School, and began publishing in 1920. Taymur’s early works were influenced by Chekhov and Maupassant.|titolo=Mahmud Taymur}}</ref> ma Taymur conobbe anche Balzac, Zola e Turgenev. Col passare degli anni, Mahmud Taymur si costruì sempre più uno stile proprio, in cui rimanevano evidenti le influenze dei grandi autori europei, ma emergeva soprattutto la sua grande personalità, marcata dallo stile tagliente delle sue opere. Mahmud Taymur è riuscito infatti a dare loro un’impronta personale, manipolando il genere narrativo con grande abilità e originalità. Egli, nel campo narrativo dimostrò una grande spontaneità, che gli conferì una notevole facilità di stesura dei testi.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi|anno=|editore=|città=|p=218|pp=|ISBN=}}</ref>
 
Tra il 1925 e il 1930 pubblica cinque raccolte di novelle, in cui propone alcuni personaggi già trattati dal suo collega ‘Abdallah Nadim, curando però maggiormente rispetto al suo collega l’aspetto narrativo. Questi stessi personaggi vengono poi ripresi da altri importanti esponenti della letteratura e del teatro arabi del XX secolo, quali i fratelli ‘Ubayd e lo stesso Muhammad Taymur, fratello di Mahmud. Queste figure vengono raccontate il modo critico, e i loro difetti vengono esposti da Mahmud Taymur in modo spietato, senza riserve. Tutte le sue opere sono caratterizzate infatti da uno spiccato manicheismo e un atteggiamento moralizzatore.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Alla scoperta della letteratura araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=244|pp=|ISBN=}}</ref>
Le dodici storie contenute nel ''Libro di Dede Korkut'' ritraggono spesso i protagonisti come dei buoni musulmani, intenti a combattere e a ostacolare i propri avversari, considerati infedeli. Ci sono tuttavia dei riferimenti alla magia, un argomento ricorrente nella tradizione turca, in particolare quella preislamica, considerata nell'islam "l'era dell'ignoranza" (in [[Lingua araba|arabo]]: جاهلية‎ - ''jāhilīyah'').
 
Le opere di Mahmud Taymur sono improntate sulla denuncia sociale. Lui si concentrò in particolare sulle figure dei potenti, dei ricchi, degli ecclesiastici retrogradi, che secondo il suo pensiero erano il motivo principale per il quale l'Egitto, ma i paesi arabi tutti, erano "rimasti indietro" rispetto ai modelli europei. La sua critica, tutt'altro che sottile, mirava a far emergere (talvolta in modo quasi grottesco) i grandi difetti delle classi più agiate della società, spesso corrotte da potere e denaro, e sempre opposte allo sviluppo sociale che invece mahmud sosteneva.
Nel libro vengono descritte in dettaglio le attività sportive svolte dagli antichi popoli turchi, e sottolineate le qualità fisiche e atletiche degli uomini e delle donne. Vengono tutti ritenuti atleti di grande qualità, specialmente per quanto riguarda l'equitazione, la lotta libera, il polo, il tiro con l'arco e il lancio del giavellotto, sport nazionali turchi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ergun Yurdadon|data=22 febbraio 2008|anno=|titolo=Sport in Turkey: the Pre-Islamic Period|rivista=The Sport Journal|volume=6|numero=3|lingua=inglese|url=http://thesportjournal.org/article/sport-in-turkey-in-the-pre-islamic-period/}}</ref>
 
== Famiglia Taymur ==
====Sinossi====
Di origine curda, la famiglia Taymur è stata molto rilevante nel panorama politico egiziano. Suo nonno era Muhammad ibn Ali Kurd Taymur, alto funzionario e amico del wali d'Egitto Muhammad Ali, e di suo figlio Ibrahim. Suo padre, Ahmad Taymur, era un colto aristocratico del XIX secolo. Ma in particolare suo fratello Muhammad ebbe una grandissima rilevanza nel campo letterario egiziano e arabo, occupandosi nei propri libri dei problemi della società egiziana, come fece anche Mahmud.<ref>{{Cita libro|autore=Isabella camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
(Titoli forniti dal traduttore Geoffrey Lewis)<ref>{{cita|Lewis|1974}}, p. 7 </ref>
# '''Boghach Khan figlio di Dirse Khan''': racconta la miracolosa nascita di Boghach Khan, di come crescendo è divenuto un guerriero portentoso ed è riuscito ad accaparrarsi un regno; di come suo padre Dirse è stato ingannato dai suoi stessi militari, che volevano Boghach morto e convinsero Dirse a cercare di ucciderlo. Di come Boghach sia stato salvato da sua madre e di come, infine, Boghach abbia salvato suo padre dai suoi militari traditori. Korkut appare alla fine della vicenda, quando i protagonisti stanno festeggiando, e scrive la storia delle loro gesta.
# '''Come la casa di Salur Kazan's fu saccheggiata''': racconta del ''kafir'' (infedele) Re Shökli di Georgia che razziò l'accampamento di Salur Kazan mentre costui era impegnato in una battuta di caccia con i suoi nobili; di come poi Kazan insieme al pastore Karajuk si siano alleati per travare Shökli; di come la moglie di Kazan, Burla, e il loro figlio abbiano dimostrato intelligenza, prontezza ed eroismo durante il periodo di cattività, e di come Kazan coi suoi alleati sia riuscito a sconfiggere Shökli.
# '''Bamsi Beyrek del Cavallo Grigio''': racconta di come il giovane principe Bay Büre dimostrò il suo valore acquisendo il nome di Bamsi Beyrek, di come vinse la mano di Lady Chichek contro la resistenza del fratello di lei, Karchar il pazzo, di come fu rapito dagli uomini del Re Shökli e tenuto prigioniero per sedici anni, di come sia fuggito dopo aver sentito che la sua amata era stata data in moglie a un altro uomo e di come sia riuscito a riconquistarla; Korkut appare nella storia come un attore, che fornisce al principe Bay Büre il suo nome Bamsi Berek e lo aiuta a convincere con l'astuzia Karchar il pazzo.
# '''Come fu imprigionato il principe Uruz figlio del principe Kazan''': racconta di come Salur Kazan si rese conto che suo figlio Uruz fosse già sedicenne senza aver mai partecipato a una battaglia, di come i due siano stati sorpresi da degli infedeli mentre cacciavano e di come Uruz, preso dal panico, sia stato imprigionato, di come sua madre reagì nel sapere suo figlio prigioniero e di come gli uomini di Kazan e Burla abbiano salvato Uruz, il quale era stato ritrovato da Kazan. In questa storia sono menzionato tre re infedeli: Shökli, Kara Tüken e Bughachuk che viene decapitato.[[File:Basat kills Tepegez Dede Korkut manuscript Dresden.jpg|thumb|right|Manoscrito del libro di Dede Korkut]]
# '''Dumrul il Selvaggio, figlio di Dukha Koja''': racconta di come Dumrul il selvaggio abbia offeso Dio sfidando Azraele, l'angelo della morte, di come poi abbia capito il suo errore e trovato perdono in Dio a condizione che qualcun altro accettasse di morire in sua vece, di come tutti i parenti di Dumrul si siano rifiutati di accettare lo scambio e di come l'unica ad accettare sia stata sua moglie; di come Dumrul si sia prostrato davanti a Dio chiedendo di salvarla e di come Dio abbia concesso loro 140 anni di vita; Korkut appare alla fine per comandare che questa storia sia mantenuta in vita grazie ai bardi.
# '''Kan Turali figlio di Kanli Koja''': racconta di come Kan Turali abbia conquistato il cuore e la mano della principessa infedel Saljan di Trebisonda sconfiggendo a mani nude un toro, un leone e un cammello, di come il padre della principessa abbia cambiato idea e mandato 600 uomini per ucciderlo e di come infine la principessa aiuti Kan Turali a sconfiggere gli uomini di suo padre. Korkut appare anche in questo caso come un bardo che racconta la vicenda intera al matrimonio tra Kan Turali e la principessa Saljan.
# '''Yigenek figlio di Kazilik Koja''': racconta di come Kazilik Koja è stato catturato dal re infedele Direk di Arshuvan mentre cercava di razziare il castello di Düzmürd sul mar Nero, di come sia tenuto prigioniero per 16 anni, di come suo figlio Yigenek crebbe senza sapere che il padre era tenuto prigioniero e di come scoprì che era ancora vivo e chiese perciò il permesso al Khan Bayindir per salvarlo, e infine di come Yigenek sconfigge il re Direk dopo che gli uomini di Bayindir avevano fallito. Korkut appare alla fine, durante le celebrazioni per la vittoria di Yigenek.
# '''Come Basat uccise Tepegoz''': racconta di come Basat sia stato cresciuto da una leonessa e di come Tepegoz sia nato da padre umano e madre ''peri'' (creatura a metà tra angelo e demone, nella mitologia armena e persiana), di come i due siano stati cresciuti come fratelli, di come Tepegoz terrorizzò gli oguzi chiedendo loro di continuo giovani uomini e pecore da mangiare, di come Basat fu convinto da una madre degli oguzi a combattere contro Tepegoz, che viene ucciso in modo molto simile a come accade nell'Odissea a Polifemo. Korkut in questo racconto gioca il ruolo di mediatore tra Tepegoz e gli oguzi.
# '''Emren figlio di Begil''': racconta di come Begil sia divenuto guardiano di Georgia per conto di Bayindir Khan, e di come sia tentato alla ribellione dopo essere stato offeso da questi; di come Begil si rompe una gamba dopo una caduta da cavallo durante una battuta di caccia e di come Shökli tenti di approfittare della situazione per attaccarlo; di come Emren prende l'armatura del padre e conduce gli uomini di Begil in sua difesa e di come Dio ascolti le preghiere di Emren che gli chiede la forza necessaria per vincere. Emren riesce anche a convertire Shökli all'Islam. Al termine della storia Begil e Bayindir Khan Begil e Bayindir Khan si riconciliano.
# '''Segrek figlio di Ushun Koja''': racconta di come Egrek, figlio maggiore di Ushun Koja, sia stato catturato dal Re Nero vicino a Julfa e rinchiuso nelle prigioni della torre Alinja; di come Segrek crebbe senza sapere che il fratello maggiore era rinchiuso, finché non venne insultato da alcuni ragazzi per questa ragione; di come Ushun Koja e sua moglie cercarono di evitare che Segrek andasse in cerca di suo fratello facendolo sposare, e di come Segrek rifiuti di consumare le nozze fino a che non trova suo fratello; di come Segrek raggiunge il castello del Re Nero e si difende dagli attacchi dei suoi uomini, cadendo poi in un profondo sonno per la stanchezza; di come il Re Nero promette ad Egrek di lasciarlo libero se si prenderà cura dell'assalitore misterioso; di come i fratelli si riconoscono e insieme uccidono gli uomini del Re Nero, per poi tornare a casa assieme.
# '''Come Salur Kazan fu imprigionato e come suo figlio Uruz lo ha liberato''': racconta di come Salur Kazan fu imprigionato a Trebisonda, presso il castello di Tomanin, dove insultò gli infedeli rifiutando di chiedere loro pietà; di come suo figlio Uruz sia cresciuto senza sapere nulla di suo padre, e di come abbia scoperto della sua prigionia; di come Uruz abbia condotto un esercito di nobili per salvare Salur Kazan, e di come abbiano attaccato Ayasofia a Trebisonda; di come Salur sia stato inviato per proteggere il castello dagli assalitori, ma avendo capito chi erano costoro, si sia rifiutato di ucciderli; di come, infine, lui e suo figlio si riunirono e attaccarono assieme gli infedeli, li sconfissero e tornarono a casa.
# '''Cosa gli oguzi periferici si ribellarono agli oguzi centrali e come morì Beyrek''': racconta della ribellione degli Oguzi periferici contro Kazan Khan dopo essersi sentiti da lui offesi in favore degli Oguzi centrali; di come lo zio di Kazan, Uruz, cerchi di convincere il figliastro Beyrek ad aderire con lui alla ribellione, e di come venga ucciso perché Beyrek rifiuta l'offerta; di come il corpo di Beyrek sia riportato a casa, dove chiede a Kazan di vendicarlo e, infine, di come Kazan sconfigge Uruz, riportando i ribelli alla fedeltà.
# '''Le conoscenze di Dede Korkut''': l'epilogo riassume le conoscenze del saggio Korkut, che in una massima afferma: "Il bardo vaga di terra in terra, da principe a principe, portando il suo liuto lungo un braccio; il bardo conosce l'uomo generoso e l'uomo avaro"<ref>{{Cita web|url=http://alsandor.net/solarguard/turkic/dede.html|titolo=THE BOOK OF DEDE KORKUT tradotto da Geoffrey Lewis|p=192}}</ref>
 
In particolare, non si può parlare di Mahmud Taymur senza citare il fratello Muhammad, nato nel 1892. Alcuni autori considerano Muhammad Taymur l'autore che ha permesso la nascita del racconto moderno arabo, con la sua opera più famosa di denuncia sociale "''fi'l-qitar''", "Nel treno". In questa opera, Muhammad Taymur analizza i diversi strati sociali che compongono la popolazione egiziana, e sostiene che l'unico che può portare progresso e sviluppo in Egitto è lo studente, che rappresenta il simbolo della nuova generazione, sensibile e coraggiosa, in cui sono racchiusi il futuro e la speranza dell'Egitto.<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=|pp=215-216|ISBN=}}</ref> Muhammad Taymur, con le proprie opere di denuncia sociale, portò un reale contributo nel campo della critica letteraria e della letteratura teatrale dell'Egitto. La morte prematura, avvenuta nel 1921, non gli permise di dare piena dimostrazione delle sue capacità di commediografo e novellista, che già stavano emergendo nonostante la giovanissima età da opere quali "''L'uccello in gabbia''" o "''L'abisso''". Il sogno di Muhammad Taymur era quello di dare al proprio paese un vero teatro nazionale, lontano da improvvisazioni e dilettantismi, e questo sogno venne portato avanti proprio dal fratello Mahmud, dopo la morte del maggiore dei due.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=485|pp=|volume=19|ISBN=}}</ref>
== Dede Korkut ==
Korkut è la figura chiave dell'intera raccolta; si presenta come un anziano che attraversa le varie storie dando consigli e dettando la morale. Solitamente appare alla fine dei racconti, come a chiuderne definitivamente le vicende. Korkut è colui che compone e canta le storie, come un menestrello, accompagnato dal suo strumento musicale, un liuto.<ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva}}</ref>
 
Mahmud Taymur e suo fratello maggiore ebbero la stessa educazione, ed essendo entrambi scrittori, Mahmud fu molto influenzato dal fratello maggiore Muhammad, che però non ottenne la sua fame in quanto morì molto giovane. Le loro opere infatti si somigliano, almeno agli esordi, anche per le grandi influenze che autori come Salamah Hijazi esercitarono su entrambi.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=1vavqjJ0uwoC&pg=PA254&lpg=PA254&dq=mahmud+taymur&source=bl&ots=1yjGF74Fpy&sig=2zGgAn7RdS0gbYH2KWr0-oBFatU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjo3bqA0ILSAhXDcRQKHcINDi4Q6AEIWzAN#v=onepage&q=mahmud%20taymur&f=false|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|p=255}}</ref> I fratelli Taymur sono considerati i precursori del racconto arabo moderno, essendo i primi ad essersi cimentati nel racconto breve di ambientazione esclusivamente araba; i due scrissero dei bozzetti di vita quotidiana egiziana in un contesto reale, in cui esplorarono e misero in evidenza le psicologia del comportamento umano, sottolineando le molte debolezze e le rare virtù degli uomini.<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letterature araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=216|pp=|ISBN=}}</ref>
Korkut attraversa le storie come un bardo che racconta le gesta delle genti turche, dalla loro realtà nomade alla progressiva sedentarizzazione. La sua voce narrante lega come un filo invisibile storie lontane tra loro anche di molti anni, attraversando con le vicende narrate molte generazioni. E' plausibile che le storie siano state narrate da molti autori e che siano poi state raccolte in un'opera unitaria in cui la figura di Korkut assume il ruolo di tramandare le gesta dei turchi ''oghuzi''. <ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva|p=140}}</ref>
 
Quello usato dai fratelli Taymur era un modello di denuncia diretta, che puntava a criticare lo stato delle cose ed elaborare una tipologia di modelli da imitare e di antimodelli da rifiutare. Tutte le opere dei Taymur si caratterizzano per un atteggiamento moralizzatore molto spinto, tale da indurlo a insultare talvolta i propri personaggi per dimostrare, attraverso loro, quanto disprezzavano le persone che nella società reale andavano a incarnare questi personaggi, che loro invece proponevano in forma scritta e che ricollegavano, talvolta in modo esplicito, a personaggi verosimili.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=|editore=|città=|p=|pp=242-243|ISBN=}}</ref>
E' chiaro il tentativo di conciliare antiche credenze (sciamanesimo) e nuova religione (islam) attraverso la figura di questo vecchio saggio, che svolge l'importante ruolo di consigliere. Sono molti i riferimenti a elementi naturali (Korkut paragona un grande Khan ''oghuzo'' alla punta dell'ala di un uccello) tipici del panorama sciamanico, subito seguiti da invocazioni all'unico Dio (Korkut chiede a Dio di proteggere le anime del padre e della madre del Khan).<ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva|p=142}}</ref>
 
Famosissimo il racconto di Muhammad Taymur ''Fi’l-qitar'' (nel treno), in cui l’autore fa parlare dei personaggi, ognuno dei quali rappresenta un aspetto della società egiziana, che il Taymur (al pari del fratello Mahmud) considerava terribilmente retrograda. I personaggi del racconto parlano delle infime condizioni del ''fellah'', il contadino egiziano, descritto come un rozzo, di così basso livello intellettuale da essere rapportato a un animale. L’unico che difende la figura del contadino, sostenendo che la sua pena è legata esclusivamente alla sua ignoranza, la quale potrebbe essere superata attraverso lo studio e l’accrescimento culturale, è lo studente, su cui Muhammad Taymur ripone grande fiducia per il futuro dell’Egitto. Lo studente rappresenta il simbolo della nuova generazione, acculturata e dalla mente aperta e bramosa di conoscere e rapportarsi con persone e culture differenti; essendo lo studente al contempo sensibile e coraggioso, incarna la speranza dell’Egitto e ne rappresenta il futuro, che Muhammad Taymur prospetta positivo, di lotta contro l’abulia, l’ignoranza e l’egoismo degli altri strati della popolazione. Le idee che Muhammad Taymur esprime nel libro “Nel Treno” sono estrapolabili da questo breve passo, tradotto da Francesco Gabrieli:<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi|anno=|editore=|città=|p=|pp=216-217|ISBN=}}</ref>
Korkut svolge anche il ruolo di protettore della tradizione attraverso la divulgazione di informazioni per via orale: il susseguirsi degli avvenimenti nelle storie segue infatti il classico stile di trasmissione orale di una storia, che viene recitata davanti a un pubblico che ripeterà precisamente gli avvenimenti come li ha sentiti dal bardo che li ha elencati.<ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva|pp=143-144}}</ref>
 
{{Citazione|Vogliono diffondere l’istruzione e combattere l’analfabetismo! – esclamò il circasso – Perché il contadino si sollevi al livello dei padroni! E non sanno di commettere uno sbaglio gravissimo.> Raccolsi il giornale da terra e domandai: <Che sbaglio?>. <Voi siete ancora un giovane, e non conoscete la cura efficace per l’educazione del contadino>. <Che cura intendete? C’è una cura più efficace dell’istruzione?>. Il circasso corrugò le sopracciglia e disse con accento irritato: <C’è un’altra cura. La frusta non costa niente al Governo, mentre l’istruzione richiede dei gran soldi. Non vi dimenticate che il contadino non obbedisce che alle busse, perché c’è avvezzo da quando nasce fino alla morte.}}
== Datazione dell'opera ==
Datare precisamente il libro è molto difficile a causa della natura nomade delle popolazioni turche e della loro abitudine a tramandare le storie oralmente. Per lo stesso motivo è impossibile individuarne l'autore, essendo le storie state narrate da molti, ognuno con il proprio stile e le proprie variazioni.
 
== Mahmud Taymur e il teatro ==
Sono state proposte numerose datazioni per quest'opera. Geoffrey Lewis sostiene che la stesura del testo risalirebbe ai primi anni del XV secolo e raccoglierebbe due gruppi di storie: quelle che raccontano delle guerre tra i Turcomanni e i loro nemici (Peceneghi e Qipchaq) e quelle che parlano delle campagne militari degli Aq Qoyunlu nel XIV secolo; l'ipotesi che l'opera risalga a queste date è sostenuta anche da Cemal Kafadar, docente di lingua turca all'università di Harvard, il quale sostiene che "l'autore elogia sia gli Aq Qoyunlu che gli ottomani". <ref>{{Cita libro|autore=Cemal Kafadar|titolo=Between Two Worlds: the Construction of the Ottoman State|anno=1996|editore=University of California Press|città=Berkeley|lingua=inglese|p=|pp=|OCLC=42628589|ISBN=}}</ref>
Nel corso degli anni ’40 Mahmud Taymur scrive molte opere, in cui inserisce personaggi verosimili, più credibili di quelli delle sue novelle. In questo ambiente Mahmud descrive personaggi aristocratici ma anche la classe dei nuovi ricchi: questi sono personaggi superficiali, ipocriti e talvolta addirittura malvagi. Mahmud diede prova di grande talento e attenzione verso il proprio pubblico: infatti molte delle sue opere venivano proposte in due versioni, una in dialetto e una in lingua classica. <ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Alla scoperta della letteratura araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=299|pp=|ISBN=}}</ref> Fu infatti in questo periodo che Mahmud Taymur estese la sua attività al campo del dramma a carattere sociale e a sfondo psicologico, in cui si è rivelato capace di analisi e introspezioni acutissime.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=485|pp=|volume=19|ISBN=}}</ref>
 
== Bibliografia ==
Se Stanford Jay Shaw colloca la scrittura dell'opera nel XIV secolo, altri studiosi sono invece indecisi tra più opzioni: il professor Michael E. Meeker sostiene che la versione orale delle storie non sarebbe più antica del XIII secolo, e quella scritta del XV secolo<ref>{{Cita libro|autore=Stanford Jay Shaw|titolo=History of the Ottoman empire and Modern Turkey|anno=1977|editore=Cambridge University|città=|p=141|pp=|ISBN=}}</ref>.
{{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Mahmud-Taymur|titolo=}}
 
{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea|edizione=seconda edizione|dataoriginale=1998|anno=2007|editore=Carocci editore|città=Roma|p=|pp=|ISBN=978-88-430-4338-5}}
Si può sostenere per certo che la storia numero 8 esisteva già nel XIV secolo nella tradizione scritta araba: si tratta della storia ''Durar al-Tijan'', scritta in Egitto tra il 1309 e il 1340, e mai pubblicata.<ref>{{Cita libro|autore=Geoffrey Lewis|titolo=The Book of Dede Korkut|anno=1974|editore=Penguin Books|città=Harmondsworth|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
 
{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=1984|editore=|città=Leida|p=|pp=|ISBN=}}
Alcuni tra i più autorevoli esperti di narrativa turca antica e racconti turchi, quali Vasily Bartold e Geoffrey Lewis, sostengono che il ''Libro di Dede Korkut'' ha molti aspetti caratteristici della lingua Azeri, dialetto turco parlato in [[Azerbaigian|Azerbaijan]].<ref>{{cita|Lewis|1974}}, pp. 20-22 </ref>
 
{{Cita libro|autore=Katia Zakharia e Heidi Toelle|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=2003|editore=Flammarion|città=Parigi|p=|pp=|ISBN=}}
=== Storia del manoscritto ===
Il ''Libro di Dede Korkut'' venne tradotto in francese, inglese e russo all'inizio del XVIII secolo<ref>{{Cita libro|autore=Ebülgâzî Bahadir Han, Khan of Khorezm, Enûşe Han|titolo=Histoire Genealogique des Tatars|anno=1726|editore=A. Kallewier|città=Leiden|lingua=francese|p=|pp=|OCLC=5667403|ISBN=}}</ref>, ma attirerà l'attenzione del pubblico europeo solo dopo il 1815, grazie ad una traduzione parziale in tedesco ad opera di H.F. Von Diez, sulla base di un manoscritto trovato nella Biblioteca Reale di Dresda.<ref>{{Cita web|url=http://digital.slub-dresden.de/werkansicht/dlf/10013/13/|titolo=Kitab-i Dedem Korkut - Mscr.Dresd.Ea.86|autore=SLUB Dresden|sito=digital.slub-dresden.de|accesso=2016-12-13}}</ref> L'unico altro manoscritto esistente del ''Libro di Dede Korkut'' è stato scoperto nel 1950 da [[Ettore Rossi (orientalista)|Ettore Rossi]] nella [[Biblioteca apostolica vaticana|Biblioteca Vaticana]]<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Kitab-i Dede Korkut : Racconti epico-cavallereschi dei turchi Oguz. Trad. e annotati con «facsimile» del ms. Vat. turco 102|anno=1952|editore=Biblioteca Apostolica Vaticana|città=Città del Vaticano|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
{{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=|pp=|volume=19|ISBN=}}
Le vicende narrate nel libro vennero tramandate a lungo nella tradizione orale prima di essere impresse su carta, in prosa ornata di passaggi poetici. Una recente ricerca condotta da studenti turchi rivela che esiste una variante turcomanna dell'opera, contenente ben sedici storie, che sarebbe stata trascritta e pubblicata nel 1998.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Melek Erdem|anno=2005|titolo=On the Connection with the Manuscripts of Turkmenistan Variant of Dede Korkut Epics|rivista=Journal of Modern Turkish Studies|volume=|numero=|pp=158-188|lingua=inglese}}</ref>
== Il ''Libro di Dede Korkut'' nell'Unione Sovietica ==
Molti dei luoghi descritti nel ''Libro di Dede Korkut'' fanno parte del territori che componevano l'[[Unione Sovietica]], paese nel quale fino alla prima metà del XX secolo gli studi sull'epica turca non ricevettero grande interesse. Lo storico turco Hasan Bülent Paksoy sostiene che dopo l'ascesa di [[Iosif Stalin|Stalin]] si sarebbe instaurato un vero e proprio tabù sulla storia e sulla cultura legate alla [[turcologia]], condannando questa scelta come un "assalto ideologico". Le prime stampe del ''Libro di Dede Korkut'' in Russia sono datate 1939 e 1950, anni dopo i quali si sviluppò la condanna ufficiale dei ''Dastan'' dell'Asia Centrale.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=H.B.Paksoy|anno=1990|titolo=Introduction to Dede Korkut|rivista=Soviet Anthropology and Archeology|volume=29|numero=1|lingua=inglese|url=http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp}}</ref> In quest'ottica il ''Dede Korkut'' avrebbe rappresentato una spinta al nazionalismo borghese, dannoso e antipopolare nell'Unione Sovietica, che poteva spingere il popolo contro i nuovi alleati della stessa (armeni e georgiani).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Come riportato da M[ir] D[zhafar Abbasovich] Bagirov al diciottesimo Congresso del Partito Comunista Azero|data=28 luglio 1951|titolo=Current Digest of the Russian Press|rivista=Current Digest of the Russian Press|volume=23|numero=24}}</ref> Tuttavia, vennero pubblicati alcuni ''dastan'' come Alpamysh, uscito nel 1957. Alcuni problemi si verificarono con la ripubblicazione del ''Libro di Dede Korkut'' nel 1985 in [[lingua azera]], accettata solamente nel 1988.<ref>{{Cita web|url=http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp|titolo=Archive of Turkish Oral Narrative •• Türk Öykürleri Sandığı|sito=aton.ttu.edu|accesso=2016-12-13}}</ref>
 
{{Cita libro|autore=|titolo=La Gran Enciclopèdia en Català|anno=2004|editore=Edicions 62|città=|p=|pp=|ISBN=84-297-5447-4}}
Il ''Libro di Dede Korkut'' è stato ritenuto anche un utile strumento per analizzare le abitudini alimentari dei turchi oghuzi che attraversavano, tra le altre, le terre russe dall'estremo oriente fino a superare il Caucaso, in quanto conterrebbe numerose informazioni sui cibi tradizionalmente consumati, i banchetti e i modi di servire le pietanze.<ref>{{Cita libro|autore=Glenn Randall Mack e Asele Surina|titolo=Food Culture in Russia and Central Asia|anno=2005|editore=Greenwood Publishing Group|città=|p=66|pp=|ISBN=}}</ref>
 
{{Cita web|url=http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Mahmud+Taymur|titolo=Mahmud Taymur}}
==Celebrazioni UNESCO==
 
{{Cita libro|autore=|titolo=The Great Soviet Encyclopedia|edizione=terza edizione|anno=1979|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}
Nel 2000, la Repubblica azera e l'UNESCO hanno festeggiato i milletrecento anni di storia del ''Libro di Dede Korkut'', elogiato come una delle più alte espressioni delle realtà storiche, geografiche, politiche, sociali, linguistiche e letterarie degli antichi popoli turchi, mantenute vive per secoli grazie alla tradizione orale.<ref>{{Cita web|url=http://en.unesco.org/celebrations/anniversaries|titolo=Anniversaries|sito=UNESCO|accesso=2016-12-13}}</ref>
 
Nel 1999 la Banca Nazionale dell'Azerbaijan ha coniato monete commemorative per il milletrecentesimo anniversario dell'opera.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20100119220546/http://www.cbar.az/pages/national-currency/commemorative-coins/1992-2010/|titolo=Azərbaycan Respublikasının Mərkəzi Bankı - 1992-2010-cu illərdə dövriyyəyə buraxılmış sikkələr|data=2010-01-19|accesso=2016-12-13}}</ref>
 
== Note ==
{{references}}
 
==Bibliografia==
* {{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|cognome=Babayeva|nome=Eleonora|data=2007|lingua=inglese|formato=PDF}}
* {{cita libro|curatore=V.V. Barthold|anno=1962|titolo=The book of my grandfather Korkut|città=Moscow|editore=Academy of Science|url=http://www.vostlit.info/Texts/rus9/Korkut/pred1.phtml?id=743 |ref=harv|lingua=inglese}}
* {{Cita libro|autore=Giampiero Bellingeri|capitolo=Prefazione a Il Dede Korkut tra esemplarità e fondamenta al primato|opera=Il Libro di Dede Korkut| curatore=Fabio Salomoni|anno=2008|editore= Micron associazione culturale|città=Vigevano|pp=|ISBN=}}
* {{cita libro|cognome=Kafadar|nome=Cemal|anno=1996|titolo=Between Two Worlds: the Construction of the Ottoman State|editore=University of California Press |isbn=9780520206007 |ref=harv|lingua=inglese}}
* {{cita libro |cognome=Lewis|nome=Geoffrey|anno=1974|titolo=The Book of Dede Korkut|città=Harmondsworth|editore=Penguin Books|isbn= |OCLC= 984865|lingua=inglese|URL=https://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=bR5YNB7CXSIC&oi=fnd&pg=PT8&dq=dede+korkut&ots=2mdwTbmVFK&sig=Uj3V0M-bIcVy_AtEPW1mSZX4x7k|cid=Lewis}}
* {{Cita web|url=http://7buruk.blogspot.it/2010/01/dede-korkut-ethic.html|titolo=The Dede Korkut ethic|cognome=Meeker|nome=Michael|data=Agosto 1992|volume=Volume 24 No. 3|pp=395-417|lingua=inglese}}
* {{Cita libro|autore=Kamil Nerimanoğlu|titolo=The Poetics of "the Book of Dede Korkut|anno=1998|città=Ankara|editore=Atatürk Culture Center Publications|p=|pp=|ISBN=|OCLC= 43471530|lingua=inglese}}
* {{Cita libro|autore=Ettore Rossi|titolo=Motivi biblici e coranici nel "kitāb-I Dede Ḳorḳut|anno=1953|editore=Osman Yalcin Matbaasi|città=Istanbul|p=|pp=|ISBN=|OCLC=880485593}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Ettore Rossi|titolo=Osservazioni preliminari per una edizione critica del Kitab-i Dede Qorqut|rivista=Rivista degli studi orientali|volume=27|numero=|anno=1952|pp=68-73}}
* {{cita libro|autore=Faruk Sümer|autore2=Ahmet E. Uysal|autore3=Warren S. Walker|anno=1972|titolo=The Book of Dede Korkut: A Turkish Epic|editore=University of Texas Press |OCLC=314324 |ref=harv|lingua=inglese|URL=https://books.google.it/books?id=Ld6GAAAAQBAJ&pg=PA212&lpg=PA212&dq=The+book+of+my+grandfather+Korkut&source=bl&ots=OvI0VzMYCo&sig=OAegu9CpLq3EqjiiUHZkaPS8tjw&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM65PK1IDRAhWDWRQKHayUDfUQ6AEIVTAI#v=onepage&q=The%20book%20of%20my%20grandfather%20Korkut&f=false}}
* {{Cita news|lingua=inglese|autore=Metin Yurtbasi|url=http://dergipark.ulakbim.gov.tr/befdergi/article/view/5000194141|titolo=Dede Korkut Tales can Inspire the Turkish ESL Students to Speak Better English|pubblicazione=|data=}}
 
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.turkiye.net/sota/korkut.html Il Libro di Dede Korkut] {{en}}
* [http://unesdoc.unesco.org/images/0011/001194/119498E.pdf UNESCO, "1300th Anniversary of Kitab-i Dede Qorqud"] {{en}}