Vieste: differenze tra le versioni
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Si racconta ad esempio che al tempo in cui l'attuale città era solo un villaggio composto da sparute capanne e abitato da pescatori, vi vivesse un giovane pescatore alto e forte di nome Pizzomunno. Nello stesso villaggio abitava anche una fanciulla di rara bellezza, dai lunghi capelli color del sole, di nome Cristalda. I due giovani si incontrarono su una spiaggia e si innamorarono, giurandosi eterna fedeltà.
Pizzomunno ogni giorno affrontava il mare con la sua barca e puntualmente le [[sirene (religione greca)|sirene]] emergevano dai flutti marini per intonare in onore del pescatore dolci canti. Le creature marine non si limitavano a cantare
Una delle tante sere in cui i due amanti andavano ad attendere la notte sull'isolotto che si erge di fronte alla costa, le sirene, colte da un raptus di gelosia, emersero dalle acque, aggredirono Cristalda e la trascinarono incatenata nelle profondità del mare. Pizzomunno rincorse invano la voce dell'amata. I pescatori il giorno seguente ritrovarono il giovane pietrificato dalla rabbia e dal dolore, trasformato nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome.
La leggenda racconta
Varianti della leggenda vogliono che il nome della giovane sia Vesta o Vieste (legando così anche il nome della città a questa leggenda), o ancora vogliono che la bella fanciulla fosse figlia di una divinità marina che si opponeva all'amore con il giovane viestano e che per questo loro sentimento fu punita. Altre variazioni sul tema vogliono che la ragazza fosse la moglie di Pizzomunno e che fu assalita mentre attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore.
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