NASA Deep Space Network: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Goldstone DSN antenna.jpg|thumb|L'antenna di 70 [[metro|m]] di diametro a Goldstone, [[California]]]]
Il '''Deep Space Network''', o ''Rete dello spazio profondo'', è una rete internazionale di [[radiotelescopio|radiotelescopi]], che svolge attività di supporto alle missioni interplanetarie e di esplorazione del [[sistema solare]] e dell'[[universo]] nei campi dell'astronomia [[radioastronomia|radio]] e radar. Anche particolari missioni in orbita intorno alla [[Terra]] possono usufruire del DSN nelle loro comunicazioni. Il DSN è parte del ''[[Jet Propulsion Laboratory]]'' (JPL) della [[NASA]].
 
== Storia ==
Il precursore del DSN fu istituito nel gennaio del [[1958]] come applicazione militare. Radio-stazioni mobili furono disposte in [[Nigeria]], [[Singapore]] e [[California]] per ricevere la [[telemetria]] e seguire l'orbita del primo satellite lanciato dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], l'''[[Explorer 1]]''. La NASA fu ufficialmente costituita il 1º ottobre del 1958, nell'intenzione di unificare sotto un'unica gestione civile i programmi di esplorazione spaziale allora condotti separatamente dall'Esercito, dalla Marina e dall'Aeronautica degli Stati Uniti.
 
Il 3 dicembre 1958, il [[Jet Propulsion Laboratory|JPL]] fu trasferito dall'Aeronautica alla NASA, col compito di progettare ed eseguire missioni d'esplorazione con [[sonda spaziale|sonde spaziali semi-automatiche]] della [[Luna]] e degli altri [[pianeta|pianeti]] del sistema solare. Subito dopo, la NASA sviluppò il concetto del ''Deep Space Network'', un unico sistema d'ascolto indipendente, in grado di gestire le comunicazioni con tutte le future missioni verso lo spazio profondo, evitando che per ogni progetto di volo fosse istituita e posta in operazione una specifica rete di comunicazione.
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== Informazioni generali ==
[[ImmagineFile:Madrid Deep Space Network Complex.jpg|thumb|upright=1.2|L'antenna di 70 [[metro|m]] di diametro a [[Madrid]], [[Spagna]]]]
Il DSN è costituito da tre complessi per le comunicazioni da e verso lo spazio profondo, distanziati approssimativamente 120[[Grado d'arco|°]] l'uno dagli altri:
 
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* il ''[[Canberra Deep Space Communications Complex]]'', 40 km a sud-ovest di [[Canberra]], [[Australia]].
 
Il ''[[Sardinia Radio Telescope|]]''Sardinia Radio Telescope'']], a [[San Basilio (Italia)|San Basilio]], [[Cagliari]], [[Italia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.oa-cagliari.inaf.it/news.php?id_news=268&set_language=2&la=1|titolo=Da SRT a SDSA, inaugurazione sotto l'egida NASA|curatore=INAF|data=10 maggio 2018}}</ref> è entrato a far parte del DSN a maggio 2018.
 
Ogni complesso è posto in zone semi-montuose, dove il terreno forma una concavità naturale, in modo da ridurre la possibilità di interferenze. La particolare distribuzione geografica permette di seguire costantemente le sonde interplanetarie nonostante la rotazione della [[Terra]] e, abbinata alla [[interferometria|tecnica interferometrica]] ed all'elevata sensibilità di ogni dispositivo di ricezione, rende il DSN il più sensibile sistema per le telecomunicazioni scientifiche al mondo.
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All'interno del JPL la gestione del programma è affidata al ''Interplanetary Network Directorate'' (IND).
 
== Limitazioni della rete e sfide future ==
[[ImmagineFile:Canberra Deep Dish Communications Complex - GPN-2000-000502.jpg|thumb|upright=1.2|L'antenna di 70 [[metro|m]] di diametro a [[Canberra]], [[Australia]]]]
 
La copertura fornita dal DSN per l'emisfero meridionale è limitata, nonostante il complesso d'ascolto a [[Canberra]]. Non essendoci, infatti, postazioni né in [[America Meridionale]], né in [[Africa]], si sono verificati eventi che hanno condotto alla perdita dei dati in ricezione dalle sonde [[Programma Voyager|Voyager]]. Il ripetersi dell'accaduto potrebbe essere evitato predisponendo nell'[[emisfero australe]] un equipaggiamento ridondante di quello presente nell'[[emisfero boreale]].
 
Anche le prevedibili sfide dei prossimi anni richiedono un ampliamento della Rete d'ascolto; infatti è previsto un incremento delle operazioni di supporto, dettato dal maggior numero di missioni operative (sia vecchie missioni, tuttora in corso e che continuano a trasmettere dati a terra, sia missioni che saranno lanciate nei prossimi anni). Inoltre, le antenne più vecchie, in particolare i dischi di 70 [[metro|m]] di diametro, stanno raggiungendo il loro limite di progetto e dovranno essere presto sostituite.
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==