Grid parity: differenze tra le versioni

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In [[Energetica (ingegneria)|energetica]] la '''gridGrid parityParity''' è il punto in cui l'[[Energia potenziale elettrica|energia elettrica]] prodotta per mezzo di impianti alimentati a fonti energetiche rinnovabili ha lo stesso [[prezzo]] dell'[[energia]] prodotta tramite fonti energetiche convenzionali cioè le [[fonti fossili]], o fonti energetiche alternative come il [[energia nucleare|nucleare]].
 
In Italia, negli ultimi anni - soprattutto nel settore [[Impianto fotovoltaico|fotovoltaico]] da quando è terminato il sistema incentivante [[conto energia]] alla base dell'incentivazione della produzione elettrica da fonte solare (luglio 2013), con l'espressione '''gridGrid parity'''Parity si tende a far riferimento alla parità fra costo di produzione dell'energia elettrica da impianto fotovoltaico e costo di acquisto dell'energia dalla rete. A valle dell'emanazione della Strategia Energetica Nazionale SEN 2017 da parte del [[Ministero dello sviluppo economico|MISE]], nel contesto della quale si possono osservare obiettivi di rilievo per quanto riguarda la produzione fotovoltaica all'interno del mix di produzione di energia elettrica (72 TWh al 2030 da confrontare con i 24,78TWh prodotti nel 2017) - ha preso sempre più consistenza il concetto di '''Market-Parity''' in evoluzione a quello di Grid-Parity.
 
==Descrizione Grid- Parity e Market-Parity==
 
In [[Italia]] secondo uno studio del dipartimento di [[Ingegneria elettrica]] dell'[[Università di Padova]], è stata raggiunta la “grid parity” nel 2013: il prezzo del chilowattora per autoconsumo prodotto con pannelli fotovoltaici è uguale a quello dell'energia acquistabile dalla [[rete elettrica]].