L'urlo: differenze tra le versioni
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Munch avrebbe poi rielaborato questo ricordo rendendolo un poema e segnandolo sulla cornice della versione del 1895:<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ft.com/intl/cms/s/2/42414792-8968-11e1-85af-00144feab49a.html?ftcamp=published_links/rss/life-arts/feed//product#axzz1sjsVkL2H|titolo=So, what does ‘The Scream’ mean? |data=21 aprile 2012 |sito=Financial Times |autore=Peter Aspden}}</ref>
{{citazione|Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto a una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... E sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.}}
In ogni caso, Munch tentò di trasporre questo tramonto «rosso sangue» in una tela in grado di restituire quella visione di «sangue coagulato» che egli stesso provò in quella sera d'estate.<ref>{{cita pubblicazione|autore=C. Skredsvig|anno=1992
Nel 2004 alcuni ricercatori hanno supposto che il cielo color rosso sangue del quadro sia in realtà una riproduzione accurata del cielo norvegese dopo l'[[eruzione del Krakatoa del 1883]], avvenuta dieci anni prima<ref>http://www.lescienze.it/news/2003/12/14/news/identificata_la_localita_dell_urlo_di_munch-587224/</ref>. Tale ipotesi però è priva di una concreta base, visto che l'episodio risalirebbe all'estate del 1889 - sei anni dopo l'eruzione - quando, con gli amici [[Christian Krohg]] e [[Frits Thaulow]] (identificabili con le due silhouette del quadro), affittò una piccola abitazione nei pressi dell'[[Oslofjord]].<ref>Reinhold Heller, ''Edvard Munch. Leben und Werk'', Monaco di Baviera, Prestel, 1993, ISBN 3-7913-1301-0.</ref>
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