Il nipote del mago: differenze tra le versioni
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== Trama ==
[[Digory|Digory Kirke]] e la sua amica [[Personaggi minori del I volume delle Cronache di Narnia|Polly Plummer]] sono due bambini che abitano a [[Londra]], alla fine del [[XIX secolo|XIX sec]]. I due, abitando in [[casa|case]] comunicanti, si incontrano per caso un giorno d'estate e fanno amicizia. Tuttavia cadono in un tranello di Andrew, lo zio di Digory, che regala alla ragazzina un [[Anello (gioiello)|anello]] da lui stesso fabbricato, che la fa scomparire nel momento stesso in cui lo indossa. Allo sconcertato nipote Andrew spiega di praticare da tempo esperimenti di [[magia]] e che quell'anello è uno strumento per trasferirsi in altri mondi, Polly quindi era per lui una [[cavia]]. Per riportarla indietro Digory non può far altro che seguire le istruzioni dello zio: indossa a sua volta un altro anello magico e ne porta con se altri due di colore verde, coi quali potrà fare ritorno sulla Terra assieme a Polly. Alla meta il ragazzino trova Polly nella [[Foresta di Mezzo]], un misterioso bosco con numerosi stagni. I due dopo un po' si rendono conto che la foresta è un punto di contatto tra le varie realtà, che, sempre utilizzando gli anelli magici dello zio Andrew, si possono raggiungere attraverso gli stagni, che fungono da portali. Spinti dalla curiosità entrano in uno di questi mondi paralleli, [[Charn]], ove trovano una terra spopolata e in rovina da lungo tempo. Contro il parere dell'amica, Digory suona una campana magica trovata sul posto e provoca il risveglio di una statua, la quale si presenta come [[Jadis]], regina di Charn e potente maga. Costei secoli prima ingaggiò una guerra per il trono con la sorella e, pur di avere ragione di lei e dei suoi sostenitori, pronunciò la ''Parola deplorevole'', un formidabile incantesimo che sterminò ogni forma di vita di quel mondo, ad eccezione di lei stessa. Digory e Polly cercano allora di fuggire da Charn e tornare sulla Terra, ma Jadis riesce a seguirli e, giunta a Londra, pretende la sottomissione dello zio Andrew (credendo erroneamente che lui sia un regnante di quella realtà) e del mondo intero. Nella confusione che segue Digory utilizza ancora gli anelli magici e trasferisce sé stesso, Polly, la strega, lo zio Andrew, nonché un ignaro cocchiere di nome [[Il cocchiere Frank|Frank]] e il suo cavallo nella [[Foresta di Mezzo]]. Da lì entrano tutti assieme in una realtà nascitura, ove assistono a come [[Aslan]], un grande [[Panthera leo|leone]] magico, crea con il suo canto un nuovo mondo, poi battezzato [[Narnia (mondo)|Narnia]]. Aslan popola questa nuova terra rigogliosa di creature fatate quali [[Fauno|fauni]] e [[Driadi|dradi]] e numerosi animali, a molti dei quali fa dono della parola. Fra questi ultimi viene a trovarsi anche Fragolino, il cavallo del cocchiere Frank, che pretenderà di chiamarsi da lì in poi Piumino. A Frank invece viene offerto il titolo di re, che lui accetta dopo essersi fatto raggiungere dalla moglie Helen. Ma in tanta armonia irrompe la strega Jadis, la quale attacca Aslan, ma poi si allontana quando comprende di non essere abbastanza forte da misurarsi con lui. Aslan allora, per proteggere Narnia dalle sue ambizioni, incarica Digory di portargli un frutto magico dal [[Luoghi delle Cronache di Narnia|Giardino Segreto]], sito ad ovest. Portato a destinazione da Piumino (cui Aslan ha donato anche delle ali), il ragazzino trova il Giardino ed anche Jadis, la quale ha rubato e mangiato uno dei frutti magici ed esorta Digory a fare altrettanto, dimenticandosi del leone. Il ragazzino è tentato, avendo a casa la madre gravemente ammalata che di certo verrebbe guarita dalla magia del frutto, ma alla fine decide di tener fede all'incarico di Aslan e torna da lui. Questi pianta il frutto e fa nascere un albero magico, che in avvenire proteggerà Narnia dall'influsso malefico di Jadis. Spiega inoltre a Digory che la strega, rubando dal Giardino, ha effettivamente raggiunto l'[[immortalità]] che anelava, ma a prezzo di consumarsi progressivamente e inesorabilmente nel suo stesso odio, che un giorno la condurrà alla fine. Infine, per ricompensare Digory, Aslan gli dona un frutto del nuovo albero, che il ragazzo, tornato con Polly e lo zio a Londra, fa mangiare alla madre, che subito guarisce. Il torsolo viene seppellito in giardino e ne nasce un'altra pianta, che però, tempo dopo, viene sradicata da una tempesta. Dal suo legno Digory si fa fabbricare un armadio, che poi trasferisce in una sua casa di campagna. E' questo l'[[Armadio Guardaroba|Armadio guardaroba]] che compare in ''[[Il leone, la strega e l'armadio
== Il ''Lefay Fragment'' ==
Lewis inizialmente non aveva intenzione di creare una vasta saga, dopo che uscì ''[[Il leone, la strega e l'armadio
Esiste una versione più vecchia de ''Il nipote del mago'', denominata ''Lefay Fragment'', che Lewis però lasciò incompleta e non pubblicò mai. Viste anche le numerose differenze di stile dalle sue altre opere, l'[[autenticità]] dello scritto è stata messa in dubbio. Il titolo gli deriva da un personaggio che vi compare, la signora Lefay, presentata come [[fata madrina]] di Digory. Il suo nome a sua volta alluderebbe a [[Fata Morgana (mitologia)|Morgan Le Fay]], un personaggio della [[Ciclo bretone|saga arturiana]]. Fra le differenze di trama con l'opera finale, si segnala che nel ''Fragment'' non vi è distinzione tra animali parlanti e muti, è invece Digory che ha la capacità sovrannaturale di comunicarci, inoltre il ragazzo non abita con lo zio Andrew, bensì con una zia di nome Gertrude.
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Fin dalla pubblicazione de ''[[Il leone, la strega e l'armadio]]'' nel 1950, emerse che [[C. S. Lewis|Lewis]] inseriva nelle sue opere messaggi e allegorie [[Cristianesimo|cristiane]], riadattate in un contesto ''fantasy'' per ragazzi. In quel caso si trattava in particolare di [[Aslan]], che nel sacrificare la sua vita per salvare [[Edmund Pevensie|Edmund]] e poi risorgere, evocava fortemente la [[Crocifissione di Gesù|morte]] e [[Risurrezione di Gesù|resurrezione di Gesù Cristo]]. L'autore in realtà sostenne che il suo scopo, nello scrivere le ''Cronache'', non era stato specificamente quello di pubblicare racconti cristiani, ma che tali temi fossero sorti inconsciamente in lui mentre si trovava all'opera.
Comunque, in ''Il nipote del mago'', le similitudini [[Bibbia|bibliche]] si ripresentano, questa volta collegate maggiormente con la storia della [[Genesi]]. Ritroviamo i temi della [[Creazione (teologia)|creazione]], dell'innocenza primitiva, del [[peccato originale]] e della [[Tentazione (cristianesimo)|tentazione]], con Aslan nel ruolo di Creatore (non si fa infatti riferimento alla misteriosa figura dell'''Imperatore d'Oltremare'', menzionato in ''Il leone, la strega e l'armadio'' come suo padre), il Giardino Segreto come immagine dell'[[Giardino dell'Eden|Eden]] e Jadis nel ruolo del [[Serpente (immaginario)|serpente]] che incoraggia l'Uomo (qui Digory) a ribellarsi e rubare il frutto proibito. Anche il ''[[Paradiso perduto
Altri messaggi ed allusioni, non propriamente religiosi, si possono rinvenire nell'opera. Lo zio Andrew, studioso cinico, incapace di vedere ciò che non comprende, rappresenta i limiti di una visione prettamente [[Materialismo|materialistica]] del mondo. Jadis, che si appella alla [[ragion di Stato]] per giustificare lo sterminio della sua terra, incarna il pensiero [[Assolutismo politico|assolutista]] e le [[Dittatura|dittature]] del [[XX secolo|XX sec.]]
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