Fasti gonzagheschi: differenze tra le versioni
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L'evento cui fa riferimento il conte Sangiorgio è la [[Battaglia di Fornovo]], scontro che ebbe luogo il 6 luglio 1495 sulle rive del fiume [[Taro (fiume)|Taro]] nei pressi del [[passo della Cisa]].
La battaglia vide contrapposte le armate del re di Francia [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] e le truppe di Venezia, dello Stato della Chiesa e del ducato di Milano riunitesi in una Lega, detta Lega Santa per l'adesione alla stessa del papa [[Alessandro VI Borgia]]. Carlo VIII era calato in Italia nel 1494 dirigendosi alla volta di Napoli che conquistò con grande facilità sottraendola alla dinastia Aragonese. Ottenuto questo successo il re di Francia decise di fare ritorno a Nord: fu proprio durante la ritirata francese che la Lega decise di dare battaglia ai transalpini sulle sponde del Taro, fiume che l'esercito di Carlo avrebbe dovuto attraversare per proseguire verso Settentrione. Al comando delle truppe della Lega italiana vi era il marchese di Mantova [[Francesco II Gonzaga]], capitano dell'armata veneziana.
La battaglia del Taro fu in pratica un nulla di fatto: la Lega non riuscì a fermare la marcia dei francesi né le perdite subite da Carlo VIII compromisero in modo sostanziale la potenza del Valois. Cionondimeno da parte italiana, e in specie veneziana, si cercò di far apparire questo scontro come una vittoria. Non sembra però questo l'intento dell'ultimo telero della ''Sala dei Marchesi'' in quanto nell'indicazione data al Tintoretto si fa riferimento ai resoconti scritti su tale evento dallo storico [[Paolo Giovio]] che in effetti giudicò Fornovo sostanzialmente come una sconfitta della Lega Santa.
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