Montagna: differenze tra le versioni

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{{F|montagna|aprile 2009|}}
[[File:Mount-Yamnuska2-Szmurlo.jpg|thumb|upright=1.4|Il [[Monte John Laurie]] nella [[provincia canadese]] dell'[[Alberta]]]]
Una '''montagna''' è un rilievo della [[superficie terrestre]] che si estende sopra il terreno circostante in un'area limitata. Esistono varie [[Convenzione (sociologia)|convenzioni]] per ciò che riguarda l'[[altitudine|altezza]] che separa una montagna da una collina: d'ordinario si definisce ''montagna'' un rilievo che supera i 400 - 500 o, secondo altre convenzioni, i 600 -700 metri sul livello del mare ([[s.l.m.]]), quando il suo aspetto è almeno parzialmente impervio<ref>Per il limite di 400-500 metri, si veda: Roberto Alamgia - Piero Benedetti, Enciclopedia Treccani, voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/montagna_%28Enciclopedia-Italiana%29/ montagna]''. Per il limite di 600-700 metri, si veda: Umberto Solimene e Per-Olof Åstrand, Enciclopedie Treccani, voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/montagna_%28Universo-del-Corpo%29/ Montagna]''.</ref>, mentre nelle rappresentazioni cartografiche è comune mappare come montagne i rilievi superiori a 600 metri .
 
Si deve però tener presente che la [[toponomastica]] non sempre segue la definizione convenzionale citata sopra: seguendo l'etimo latino (''mons'') la parola "monte" è usata, indipendentemente dalla sua altezza assoluta, quando un rilievo presenta un dislivello notevole sul terreno circostante, quando la sua forma evoca la vicinanza al cielo, quando alcuni versanti risultano inaccessibili per la presenza di alte rupi.