Battaglia della strada Watling: differenze tra le versioni

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* [[Organizzazione militare dei Britanni|carri da combattimento]] (numero imprecisato)
 
Nonostante la netta sproporzione numerica fra i due eserciti, i Romani potevano comunque contare su armamentario ed equipaggiamento migliori e soprattutto sulla loro disciplina superiore. I Britanni, al contrario, dopo i successi raccolti erano in preda ad un ottimismo frenetico edche eranoandava inoltread aggravare la loro generale mancanza di organizzazione. In più, i ribelli erano rallentati dalle svariate migliaia di civili non combattenti (inclusi donne, vecchi e bambini)<ref>{{Cita libro|autore=Graham Webster|titolo=Boudica: The British revolt against Rome, AD 60|anno=1978|editore=London: Routledge|p=99}}</ref> che li accompagnavano.
 
Curiosamente, né Tacito né Cassio Dione forniscono informazioni su quali e quante tribù britanniche abbiano supportato gli Iceni nella rivolta, limitandosi a menzionare i [[Trinovanti]]. Scrive Tacito che i Trinovanti furono spinti alle armi dai continui soprusi perpetratisubiti daiper mano dei veterani romani<ref>{{Cita libro|autore=Tacito||titolo=Annali|editore=|posizione=XIV, 31}}</ref>. Studiosi moderni, tuttavia, affiancano a questequesto ragionimotivo altre questioniragioni più radicate nel tempo: le tre città saccheggiate e specialmente [[Verulamium]]<ref>{{Cita libro|autore=Graham Webster|titolo=Boudica: The British revolt against Rome, AD 60|anno=1978|editore=London: Routledge|p=96}}</ref>, infatti, erano abitate soprattutto da [[Catuvellauni]], una popolazione che prima dell'avvento di Roma aveva imposto con la forza la propria egemonia sui Trinovanti e sugli Iceni stessi. Per i Trinovantiribelli, forse, la rivolta fu anche l'occasione di sistemare dellealcune vecchie animosità fra vicini mai del tutto sopite<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bulst, Christoph M.|anno=1961|titolo=The Revolt of Queen Boudicca in A.D. 60|rivista=Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte|p=501-503}}</ref>.
 
== Schieramento ==
* Svetonio individuò il luogo adatto allo scontro lungo il corso della [[Watling Street|strada di Watling]], nei pressi dell'attuale fiume Anker, nell'Anglia orientale. Essendo i Romani in forte svantaggio numerico, il legato sapeva che combattere in campo aperto poteva rivelarsi controproducente: estendendo le proprie linee per pareggiare il fronte d'attacco nemico avrebbe indebolito troppo il proprio schieramento, adottando una formazione più compatta sarebbe stato facilmente circondato. Per ovviare al problema Svetonio Paolino scelse di sistemare le sue truppe all'interno di una stretta vallata. Si trattava di una posizione estremamente ben difesa: colline boscose e ripidi pendii proteggevano i fianchi e le retrovie dei Romani, scongiurando il pericolo dell'accerchiamento, mentre il fronte esposto era abbastanza stretto da minimizzare il peso della superiorità numerica nemica e si apriva inoltre su una brulla pianura che consentiva di avvistare i nemici da grande distanza<ref>{{Cita libro|autore=Tacito|titolo=Annali|editore=|posizione=XIV, 34}}</ref>. Il governatore posizionò i legionari al centro dello schieramento, collocando ai lati gli ausiliari germanici, provvisti di armamenti leggeri. La [[Cavalleria legionaria|cavalleria]], divisa in due ali di 500 uomini ciascuna, venne disposta a sinistra e a destra della [[Fanteria (storia romana)|fanteria]], nascosta nei boschi che delimitavano la vallata, sia per poter attaccare in discesa durante la battaglia sia per contrastare eventuali manovre di aggiramento da parte dei nemici.
* I Britanni, certi di una facile vittoria, si limitarono ad ammassarsi disordinatamente davanti al nemico. Del resto, la posizione scelta dai Romani non offriva alcuna via di fuga in caso di sconfitta e ai ribelli deve essere parso che Svetonio Paolino si fosse messo in trappola con le sue stesse mani. Tale era la loro sicumera che invitarono le proprie famiglie ad assistere al combattimento, sistemandole lungo un immenso semicerchio di carri da trasporto che avevano posizionato alle spalle del proprio schieramento<ref>{{Cita libro|autore=Tacito|titolo=Annali|editore=|posizione=XIV, 34}}</ref>. Le fonti antiche ci informano che la stessa cosa era stata osservata fare a due capoclan germanici, [[Boiorix]] dei [[Cimbri]] e [[Ariovisto]] dei [[Suebi]], durante delle battaglie combattute contro [[Gaio Mario]] e [[Giulio Cesare]]<ref>{{Cita libro|autore=Floro|titolo=Epitome di Tito Livio|editore=|posizione=I, 38}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giulio Cesare|titolo=Commentarii de bello Gallico|editore=|posizione=I, 51}}</ref>. Davanti ai guerrieri Budicca posizionò numerosi carri da combattimento, anch'essi sistemati a semicerchio.