Miro di Canzo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 48:
Continuò nel frattempo il suo eremitaggio, durante il quale veniva visitato dai concittadini, ai quali dava conforto e per i quali dedicava a Dio la sua vita spirituale.
Una tradizione relativamente tarda, non presente nella ''Vita'' antica, colloca qui il presunto ingresso di San Miro nel Terz'Ordine Francescano, elemento chiaramente in contrasto con la sua tipologia di santità, come notato da medievisti come [[André Vauchez]]. Già gli ''Acta Sanctorum'' nel Settecento rifiutano con decisione questa improbabile ipotesi, dichiarando: ''Gratis dicitur a Tertio Ordine Sancti Francisci'' (= Infondatamente lo si dice appartenente al Terz'Ordine di san Francesco)<ref>[http://www.documentacatholicaomnia.eu/20vs/202_Acta_Sanctorum/1643-1925,_Societe_des_Bollandistes,_Acta_Sanctorum_05_Maii_Tomus_02_1680,_LT.pdf ''Acta Sanctorum'', Maii.]</ref>. Bisogna tuttavia ricordare che tanto l'eremo di San Miro quanto la chiesa a lui dedicata nel paese di Canzo vennero quasi subito popolate da una comunità di francescani, fatto questo che può aver facilitato l'identificazione del santo eremita con un tipo di consacrazione più conosciuto.
Una leggenda devozionale narra che un giorno gli apparve in visione il maestro defunto invitandolo a recarsi nei posti in cui si veneravano le reliquie dei santi, in particolar modo a [[Roma]] alle tombe di Pietro e Paolo.
|