Alfredo Di Cocco: differenze tra le versioni

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Nacque a Popoli, [[provincia di Pescara]] il 1 giugno 1885, e trascorse l'adolescenza ad [[Ancona]] dove il padre era funzionario delle ferrovie. Terminati gli studi classici,<ref name=B2p144>{{Cita|Bianchi, Cattaneo 2011|p. 144}}</ref> abbracciò la carriera militare contro il parere dei genitori: pur di essere ammesso alla Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di [[Torino]] si sottopose a [[Bologna]] a una dolorosa operazione, senza anestesia,<ref name=B2p144/> per correggere il suo [[strabismo]]<ref name=ancona>{{cita web|url=http://www.comune.ancona.it/ankonline/it/uffici/statistica/stradariostorico/Da_Piazza_D_Acquisto_a_Via_Duranti.html|titolo=Stradario di Ancona - da Piazza D'Acquisto a Via Duranti|accesso=12 giugno 2013|editore=Comune di Ancona|urlmorto=sì}}</ref><ref name=R5p85-86>{{Cita|Rasero 2005|p. 85-86}}</ref>
 
Iniziò la vita militare presso l'8° Reggimento artiglieria da fortezza,<ref name=B2p144/> ma poco dopo chiese, ed ottenne, il trasferimento presso le [[Artiglieria da montagna|batterie da montagna]] che con le quali partì per la [[guerra di Libia]]<ref name=B2p144/> distinguendosi nel corso della [[battaglia di Ettangi]]<ref name=ancona/>. Rientrato in Patria fu nominato [[capitano]] nel 5° Reggimento artiglieria da fortezza.<ref name=B2p144/> Dopo l'[[prima guerra mondiale|entrata in guerra]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], prese parte alle fasi iniziali del conflitto. Nell'aprile del [[1916]] fu inviato in [[Valsugana]] con la 140ª [[Batteria (unità militare)|batteria d'assedio]] da lui costituita.<ref name=B2p144/> Desideroso di combattere nelle batterie più prossime al nemico, dall'agosto successivo fu trasferito alla 26ª Batteria da montagna della 1ª [[Armata]]. Nel [[1917]] assunse il comando di un gruppo di artiglieria sommeggiatasi guadagnò due medaglie di bronzo per le sue azioni nella [[battaglia del monte Ortigara]], quando sul Monte Forno guidò un attacco di [[fanteria]] in mezzo alla nebbia, e a Sober, sul fronte [[Isonzo|isontino]]<ref name=raseroR5p85-86/> quando sotto il fuoco nemico,<ref name=B2p144/> continuò a guidare il tiro della propria batteria<ref name=ancona/>.
 
Al momento della [[rotta di Caporetto]] comandava il IX gruppo "Oneglia" del [[3º Reggimento artiglieria terrestre (montagna)|3º reggimento artiglieria da montagna]]. Riuscì a mettere in salvo il suo contingente al di là del [[fronte del Piave]], attestandosi presso i contrafforti settentrionali del [[monte Grappa]] ([[monte Tomba|Tomba]] e [[Monfenera]])<ref name=R5p576>{{Cita|Rasero 2005|p. 576}}</ref>.