C: differenze tra le versioni
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→Storia: Precisazione latino arcaico |
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L'origine della lettera C sembra essere la stessa di quella della lettera G: l'[[etrusco]] infatti non percepiva la differenza tra le consonanti occlusive velari sorde e sonore ({{IPA|[k]}} e {{IPA|[g]}} in [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]), e quindi usò la terza lettera dell'[[alfabeto greco]] (''[[gamma (lettera)|gamma]]'') per trascrivere il suono {{IPA|[k]}}. La gamma a sua volta derivava probabilmente dal [[Lingua fenicia|fenicio]] ''[[Alfabeto fenicio|gimel]]''.
Il latino più arcaico aveva tre lettere per rappresentare il suono {{IPA|[k]}}. La [[K]] veniva normalmente usata prima della [[A]] e consonanti, la C prima di [[E]] ed [[I]] e la [[Q]] prima di [[O]] ed [[V]]. Successivamente la K scomparve (rimanendo solo in poche parole o abbreviazioni, come ''Kal'' per ''Kalendae'', e in alcuni termini di origine greca) e la C venne usata in tutte le posizioni, tranne che davanti ad una V con valore semiconsonantico (in quel caso veniva ancora usata la Q).
Il [[lingua latina|latino]] usò dapprima la grafia etrusca sia per il suono {{IPA|[k]}} che per il suono {{IPA|[g]}}: da qui deriva la confusione, per esempio, nel nome "Caio/Gaio". Fu un liberto del console Spurio Carvilio Ruga, che per primo aprì una scuola di grammatica a Roma verso la metà del III secolo a.C., a distinguere le due lettere creando la lettera [[G]].
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