Emilio Vedova: differenze tra le versioni

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Nel dopoguerra fu tra i promotori del Fronte nuovo delle arti. Proprio in questo periodo, nel [[1949]]-[[1950]], Emilio Vedova aderì al progetto della importante [[collezione Verzocchi]] (avente a tema "Il lavoro nella pittura contemporanea" ed attualmente conservata presso la [[Pinacoteca civica di Forlì]]), inviando, oltre ad un autoritratto, l'opera "Interno di fabbrica".
 
Successivamente, fece parte del gruppo degli Otto ([[Afro Basaldella|Afro]], [[Renato Birolli|Birolli]], [[Antonio Corpora|Corpora]], Santomaso, [[Ennio Morlotti|Morlotti]], Vedova, Moreni, Turcato) di Lionello Venturi ([[1952]]), passando dal primo [[neocubismo]] delle "geometrie nere" a una pittura le cui tematiche politico-esistenziali hanno trovato via via espressione in una gestualità romanticamente automatica e astratta.
 
Nel [[1961]] collaborò con [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]] per la scenografie dell'opera ''Intolleranza '60''.