Rom in Italia: differenze tra le versioni

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Si ritiene che i primi rom e sinti siano arrivati in Italia nel [[1392]] come conseguenza della [[battaglia del Kosovo]] fra le [[Impero Ottomano|armate ottomane]] e quelle serbo-cristiane: con la vittoria delle prime, si affermò l'influenza [[islam]]ica nei [[Balcani]].<ref>[http://www.sucardrom.eu/cenni.html Introduzione storica rom e sinti]</ref>
 
Secondo un documento del [[1390]], si registra l'arrivo di un gruppo nomade a [[Penne (Italia)|Penne d'Abruzzo]]; si trattava del primo nucleo di rom in Italia, oggi chiamati [[rom abruzzesi]]<ref>''Rom - Sinto'', "Un centenario dimenticato" pagina 3 del numero 1, dicembre 1998 diretta da P. Antonio Gentilini, Stampata da Arti Grafiche Maggioni, Dolzago (Lecco)</ref> ([[Rom abruzzesi]]).
 
Tuttavia le prime testimonianze storiche della presenza della popolazione romaní risalgono al XV secolo e sono costituite principalmente da racconti di viaggiatori e [[pellegrinaggio|pellegrini]] in [[Terra Santa]]. Per l'Italia sono fondamentali due cronache: la ''Cronica di Bologna'', di autore anonimo, e il ''Chronicon Foroliviense'' di frate [[Girolamo Fiocchi]]; da questi testi si desume che i primi zingari sono arrivati a [[Bologna]] e a [[Forlì]] nel [[1422]] (documenti degli archivi municipali, deliberazioni e conti dei comuni in cui compaiono le varie liberalità concesse su richiesta dei rappresentanti degli zingari).<ref name=storiaz>{{collegamento interrotto|1=[http://www.iperlogo.it/gypsies/italiano/corsi/Storia_it/default.htm Storia degli zingari] |date=ottobre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.