Carico utile (informatica): differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il carico trasportato da strumenti di compromissione del sistema|Payload (malware)|Payload}}
In [[informatica]], il termine '''carico utile'''<ref name="unipr">{{cita web|url=http://www.ce.unipr.it/people/educal/fi/dizionario/P.html|titolo=il Dizionario Informatico - P|sito=ce.unipr.it|editore=[[Università degli Studi di Parma]]|autore=Francesco Longo|data=2001|accesso=20 giugno 2018|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20151013202014/http://www.ce.unipr.it:80/people/educal/fi/dizionario/P.html|dataarchivio=13 ottobre 2015|urlmorto=no}}</ref> (in [[Lingua inglese|inglese]] '''payload''') si usa (per analogia dal mondo dei [[trasporti]]<ref>Vedere [[Carico utile]]</ref>) per indicare la parte di dati [[Trasmissione digitale|trasmessi]] effettiva che è destinata all'utilizzatore, in contrasto con i [[metadati]] e con gli [[header]] che servono esclusivamente a far funzionare il [[protocollo di comunicazione]].<ref name="pcmag">{{
Nello specifico, l'espressione viene usata:
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== Reti ==
Nelle [[reti di calcolatori]], il dato da trasmettere è il carico utile, ed è solitamente incapsulato più volte in vari tipi di [[Pacchetto (reti)|pacchetto]], aggiungendo dell'overhead ad ogni livello dello stack protocollare. Nei frame di [[livello datalink]] (come i [[frame Ethernet]]), ad esempio, viene incapsulato un datagramma di [[Livello di rete|rete]] aggiungendovi come overhead l'header in testa e il [[checksum]] in coda.<ref name="unipr"/><ref>{{
== Note ==
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