Franco Enna: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Collegamenti esterni: +{{Collegamenti esterni}}
formattazione note
Riga 23:
Nel [[1955]] ''[[I romanzi di Urania]]'' (poi solo ''Urania''), edita dalla [[Arnoldo Mondadori]] di Milano, gli pubblica nel suo numero 73 del 10 marzo il romanzo ''L'astro lebbroso''. Il fatto di essere appena il terzo italiano a essere ospitato su ''Urania'' - dopo Emilio Walesko (''L'Atlantide svelata'', sul n. 31) e [[L. R. Johannis]], pseudonimo di Luigi Rapuzzi - lo fa immediatamente conoscere al grande pubblico di appassionati italiani di questo particolare genere letterario. In appendice a [[Urania (collana)|Urania]] apparvero a puntate due suoi romanzi, ''Panico al Polo'' e ''Noi mostri''.
 
Tale opportunità fu agevolata dal fatto di essere direttore dell'ufficio stampa dei periodici Mondadori, fatto che poté agevolarlo nel pubblicare anche un certo numero di [[romanzi]] [[Giallo (genere)|gialli]] per la stessa casa editrice, ma senza che questo suoni limitativo del suo valore artistico, riconosciutogli anche al di fuori della cerchia degli "addetti ai lavori", come testimonia nel [[2000]] un'intervista su ''Travel'' dello scrittore, suo conterraneo, [[Andrea Camilleri]] di cui era diventato amico dal 1946 al 1948 quando questi visse ad Enna i suoi anni di formazione letteraria: «...Ed io, proprio in quelle due stanzette, credo di essermi formato come scrittore.».<ref>{{Cita news|lingua=|nome=|cognome=|autore=|url=http://www.arte.rai.it/articoli/il-luogo-la-memoria/16754/default.aspx|titolo=Camilleri: il luogo, la memoria|pubblicazione=Il portale di RAI Cultura dedicato all'arte e al design|data=|accesso=2018-06-23}}</ref>
 
Franco Enna viene considerato lo scrittore che ha “provincializzato” il giallo italiano. [[Italo Calvino]] e [[Alberto Savinio]] avevano sentenziato che il paesaggio domestico non può fare da sfondo ad un thriller.<ref>{{Cita web|url=http://www.vigata.org/minirecensioni/L'occhio%20lungo.htm|titolo=L'occhio lungo|sito=www.vigata.org|accesso=2018-06-23}}</ref> Cannarozzo, precedendo [[Leonardo Sciascia]], Camilleri, [[Santo Piazzese]], [[Domenico Cacopardo]], [[Piergiorgio Di Cara]], è stato il precursore del giallo di provincia, periferico, ambientato nel paesaggio e nelle città siciliane. Lo schema del giallo è la scusa per manifestare la sua concezione del mondo.
La [[Sicilia]] diventa lo scenario ideale per raccontare storie piene di intrighi e intrise di passionalità. Il personaggio più famoso creato dal Cannarozzo è il commissario Federico Sartori un siciliano malato di inguaribile nostalgia che si lascia condurre facilmente, dall'avventura e dall'amore, in storie intricate e avvincenti. Attorno a questo personaggio Franco Enna ha sviluppato una ricca serie di episodi romanzeschi che hanno avuto un fortunato successo di pubblico e gli hanno valso l'appellativo di "[[Georges Simenon|Simenon]] italiano".<ref name="Musumarra1989">{{Cita libro|autore=Carmelo Musumarra|titolo=Letteratura, lingua e società in Sicilia: studi offerti a Carmelo Musumarra|anno=1989|editore=Palumbo|pp=515–}}</ref><ref name="Marchand1991">{{Cita libro|autore=Jean Jacques Marchand|titolo=La Letteratura dell'emigrazione: gli scrittori di lingua italiana nel mondo|anno=1991|editore=Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli|isbn=978-88-7860-058-4|pp=315–}}</ref>