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Il silenzio delle fonti documentali non consente d'individuare la data precisa della sua costruzione, tuttavia è plausibile ipotizzare che possa essere stata coeva del [[maschio (architettura)|mastio]], a pianta quadrata risalente al [[XV secolo]], della sovrastante fortezza, la possente [[Rocca di Arquata del Tronto|Rocca]].<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 23.</ref> L'edificio era stato eretto nel cuore della primitiva consistenza urbana arquatana, racchiuso all'interno della [[mura (fortificazione)|cinta muraria]] che circondava il paese ed apparteneva al complesso sistema degli organismi edilizi, innalzati per funzioni tattiche e difensive, vocati al controllo del territorio. La sua collocazione strategica la poneva come la più vicina alla diretta difesa dell'austera fortezza.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 21"/>
Gli atti degli archivi forniscono la documentazione necessaria ed affidabile per affermare che l'intera esistenza di questa torre abbia seguito le vicissitudini arquatane. La sua [[facciata]] principale è sempre stata una pagina viva e dialogante di [[storia]] con la comunità, fruibile per leggere e conoscere i cambiamenti e gli eventi che hanno caratterizzato ogni periodo di epoche passate. Lo testimoniano le lapidi, gli stemmi e i simboli che vi sono stati affissi o dipinti. Sulla superficie esterna della parete veniva riprodotto l'emblema a colori con l'[[Arma (araldica)|arme]] di ogni nuovo [[papa|pontefice]] che si avvicendava al soglio di [[Pietro apostolo|Pietro]] unito a quello della locale comunità. Vi ha trovato alloggio, in segno di gratitudine, in una piccola [[nicchia]], il busto [[marmo|marmoreo]] di Andrea Spinola, (1544-1588)
Dalla seconda metà del [[XVI secolo]] fino ai primi anni del [[XX secolo]], i registri dell'archivio arquatano, tra i quali il «''Registro delle uscite''», riportano un lungo elenco d'annotazioni amministrative relative alle spese sostenute per garantire la manutenzione, la funzionalità, le opere risarcitorie e conservative che si sono rese necessarie per questa fabbrica. Vi sono stati interventi per il ripristino del funzionamento dell'[[orologio]] e della [[campana]] che necessitava spesso di una nuova fune,<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/> Ed ancora spese per la sostituzione di «''tegole per lo bacucco''»,<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 24"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 24.</ref> emissioni di titoli di pagamento per il rimborso di chiodi, tavole per gli scalini dell'orologio, spesso citato come «''Horiolo''», una molla di ferro, la [[lancetta]] ed altre componenti metalliche per il complesso meccanismo del segnatempo.
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