Scienze cognitive: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Nicolas P. Rougier's rendering of the human brain.png|thumb|upright=1.5|Una rappresentazione del [[cervello|cervello umano]]]]
Con il termine '''scienze cognitive''' si definisce l'insieme di [[disciplina (didattica)|discipline]] che hanno come oggetto di studio scientifico e filosofico la [[cognizione]] di un sistema [[pensiero|pensante]], sia esso naturale o artificiale.
Esse comprendono diverse discipline che pur operando in campi differenti coniugano i risultati delle loro ricerche al fine comune di chiarire il funzionamento della [[mente]].
 
Esse sono la [[filosofia della mente]], la [[neurofisiologia]], la [[neuroscienza cognitiva]], la [[psicologia cognitiva]], l'[[intelligenza artificiale]] (IA), la [[linguistica cognitiva]] e la [[filosofialinguistica della mentecognitiva]], ma si vanno spesso ad esplorare territori di confine con l'[[antropologia]], la [[genetica]], l'[[etologia]], l'[[economia]] (si pensi alla [[teoria dei giochi]]), la [[scienza cognitiva della matematica]] e persino l'[[arte]].
 
In ogni caso ciò che qualifica principalmente le ''scienze cognitive'' sin dal loro nascere, al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] di [[Boston]] nel 1956, è il loro carattere tipicamente interdisciplinare e il loro costituirsi attraverso una multidisciplinarità che sfrutta la coniugazione di discipline anche molto differenti, per cercare di mettere a fuoco una visione della mente più valida possibile.