Figlio dell'uomo: differenze tra le versioni

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Non dimentichiamo che peraltro il suo modo di parlare doveva apparire enigmatico a molti degli ascoltatori (cfr. Gv {{passo biblico|Gv|12,34}} ''“Chi è questo Figlio dell'Uomo?”).''
 
In Gv 3.14, Gesù Cristo compie un parallelismo fra il Figlio dell'Uomo e il serpente di bronzo (Numeri 21,39) che Mosè fece costruire per tenere lontani i veri serpenti velenosi che uccidevano fra il popolo di Israele. In Ap 1.15-16, si trova la descrizione del Figlio dell'Uomo come uno che ha piedi di bronzo fuso a fuoco e una bocca dalla quale sporge una spada affilata dai due lati, metafora possibile della lingua biforcuta di un serpente. E Gesù afferma che si dovranno affidare al Figlio dell'Uomo, cosi'così come Mosè dovette affidarsi al serpente di bronzo.
 
Gesù si proclama Maestro e Signore (Gv 13.13), non servitore di alcuno (Gv 15,15), e tuttavia figlio dell'uomo servitore (Mt 20,28) e Colui che serve (Lc 22,27), ''sempre prima persona'". Nel complesso, e'è il servitore di Dio Padre, non tenuto a servire alcun uomo in quanto Signore Dio e Re, e che da solo liberamente sceglie di farsi servitore del prossimo (come nella lavanda dei piedi agli apostoli) per lasciare al genere umano l'esempio da imitare.
 
Parimenti in Luca 17.26 e in Matteo 14.37, si riferisce al ritorno del Figlio dell'Uomo, associando tale giorno allo stesso tipo di segnali celesti che si manifestarono nella natura quando ci fu il [[diluvio universale]] o fuoco e zolfo su [[Sodoma]] e [[Gomorra (città)|Gomorra]] ai tempi di [[Lot]].
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* בן אנש '''''[ben 'enosh]''''' ([[Enos]])
 
In [[aramaico]], ''figlio d'uomo'' puo'può essere (a causa di varianti dovute a elementi di [[ortografia]] e [[Morfologia (linguistica)|morfologia]]):
 
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