Domenico Guerrini: differenze tra le versioni

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Nuova pagina: {{Infobox militare |Nome =Domenico Guerrini |Immagine = |Didascalia = |Soprannome = |Data_di_nascita =12 novembre 1860 |Nato_a =Ravenna |Data_di_morte =27 ma...
 
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Nacque a Ravenna il 12 novembre 1860, e si arruolò nel [[Regio Esercito]]<ref name=Treccani>http://www.treccani.it/enciclopedia/domenico-guerrini_(Dizionario_Biografico)/.</ref> come ufficiale di [[fanteria]].<ref name="ar">{{Cita|Cooperativa Libraria Editrice Università di Padova||ar}}.</ref> Entrato nello [[Stato maggiore]], nel [[1892]] fondò la ''Rivista di fanteria'' che diresse fino al 1904, e poi il periodico ''Le forze armate'', dando un importante contributo alla valorizzazione dell’[[arma di fanteria]], dedicandosi nel contempo all’attività di scrittore di cose militari e di insegnante presso l'Accademia Militare di Livorno. Fu socio e componente del consiglio centrale della Società nazionale della storia del Risorgimento e pubblicò diversi saggi nella rivista ''Il Risorgimento italiano e Garibaldi e Garibaldini''.
 
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] operò come comandante di reggimento, e il 27 settembre assunse il comando della Brigata "Savona". Alla testa della sua unità, assegnata al Corpo speciale italiano del generale Emilio Bertotti, partì per l'[[Albania]] il 2 dicembre [[1915]]. Una volta sbarcato a [[Valona]] si diresse subito su Durazzo, alla testa del 15° Reggimento, occupando la città il giorno successivo, e della quale assunse subito il comando della piazzaforte mantenendolo fino al 2 febbraio 1916, quando fu sostituito dal generale Giacinto Ferrero. All'inizio del [[1917]], promosso [[maggiore generale]], assunse il comando della 7ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]]<ref group=N>Appartenente all'VIII [[Corpo d'armata]] allora al comando del tenente generale [[Carlo Carignani di Novoli e di Tolve]].</ref> sostituendo il maggiore generale Giovanni Franzini. Diresse la grande unità sul [[Carso]], e dopo la repressione dell'[[Decimazione della brigata Ravenna|ammutinamento della Brigata Ravenna]] nel marzo dello stesso anno, fu a sua volta sostituito dal maggiore generale Agostino Ravelli.
 
Divenuto insegnante alla [[Scuola di guerra dell’esercito]] a [[Torino]] dopo la fine del conflitto fu messa a riposo con il grado di grado di [[generale di corpo d'armata]]. Lasciato il servizio attivo, nel corso del [[1919]] si trasferì a [[Fratta Polesine]] andando ad abitare nella villa di propietà della moglie Emma Bragadin. Da qui iniziò a dirigere e a pubblicare il mensile ''Tesoretto della cultura italiana'' (1920-1927),<ref group=N>Questo periodico conteneva una miscellanea enciclopedica di notizie e curiosità storiche, bibliografiche, archeologiche, scientifiche ecc, ecc.</ref> impegnandosi anche come amministratore del comune. L'ultima opera da lui scritta fu il primo, e unico, volume della serie Florilegio delle scritture militari e politiche pertinenti al governo della cosa pubblica.<ref group=N>La morte lo colse prima che fosse terminato il primo libro della collana, ''Apologia di Cesare'' scritto con Alessandro Guarini e Amedeo Tosti.</ref>
 
Si spense a Fratta Polesine il 27 maggio [[1928]]. La sua città natale custodisce, presso la [[Biblioteca Classense]], una parte della sua ricca biblioteca composta da testi di storia, tecnica militare e letteratura classica.<ref group=N>Vi è una sezione composta da volumi del cinquecento, seicento e settecento.</ref>
 
==Pubblicazioni==