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{{Incidente
|titolo = Incidente ferroviario di Niella Tanaro
|immagine =
|didascalia =
|nazione = ITA
|luogo = Stazione di Niella Tanaro
|data= 7 giugno 196419
|obiettivo =
|ora = 22:00 (circa)
|ora-inizio =
|ora-fine =
|tipologia = scontro fra treni
|vittime = 3<ref name="lastampa"/>
|feriti = 45<ref name="lastampa"/>
|esecutori =
|sospetti =
|motivazione = Partenza indebita dalla stazione sede di incrocio
}}
L''''incidente ferroviario di Niella Tanaro''' fu uno scontro tra un elettromotrice e un treno accelerato avvenuto il 7 giugno 1964 nella stazione di Niella Tanaro della [[ferrovia Bra-Ceva]] <ref name="lastampa">{{cita news|autore=|titolo=A giudizio quattro ferrovieri per il disastro di Niella Tanaro|pubblicazione=La Stampa|data=14 gennaio 1967|numero=11|anno=101|p=13|}}</ref>.
 
== Dinamica dei fatti ==
Il 7 giugno 1964 il [[treno diretto]] n. 752 composto da [[automotrice|elettromotrici]] proveniente da Savona e diretto a Torino avrebbe dovuto incrociare nella [[stazione di Bastia Mondovì]] il [[treno accelerato]] n. 1339 che veniva effettuato solo nei giorni festivi. Per motivi d'orario l'incrocio venne spostato nella successiva stazione di Niella Tanaro. Effettuata la fermata prevista per servizio viaggiatori l'elettromotrice ripartì e prese velocità andandosi a scontrare violentemente, dopo circa 500 m, contro il treno accelerato periodico fermo al segnale di protezione della stazione in attesa della via libera. Nell'urto persero la vita 3 persone e ne rimasero ferite complessivamente 45. A causa dell'urto il locomotore elettrico dell'accelerato uscì dai binari inclinandosi di fianco, le carrozze dello stesso riportarono pochi danni e qualche passeggero contuso in quanto protette dalla massa del locomotore. I danni maggiori, le vittime e la maggior quantità di feriti si ebbero nelle elettromotrici in quanto "materiale leggero", meno resistente; soprattutto la prima vettura fu quella in cui si ebbero i tre morti e il maggior numero di feriti più seriamente. I primi soccorsi vennero forniti dal personale ferroviario della stazione e da abitanti del luogo; intervennero i [[Vigili del fuoco]], la [[Croce rossa]] e mezzi di trasporto privati messi a disposizione con cui i feriti più gravi furono trasportati all'ospedale di Ceva mentre quelli meno gravi a quello più distante di Mondovì<ref name=stampasera>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0097_02_1964_0134_0001_8366309/ |autore=Renzo Roascio|titolo=Scontro di due treni a Niella Tanaro: 3 morti e 25 feriti|pubblicazione=Stampa Sera|numero=134|anno=96|p=1|data=8-9 giugno 1064|}}</ref>.
 
== Treni coinvolti ==
*[[Treno accelerato]] n. 1339, composto di locomotiva elettrica e carrozze di 1<sup>a</sup> e 2<sup>a</sup> classe; partenza dalla [[stazione di Torino Porta Nuova]] alle ore 19:43 con effettuazione solo nei giorni festivi tra Bra e Ceva<ref name=pozzo>{{cita libro|titolo=Orario generale ufficiale delle Ferrovie dello Stato, quadro 111|autore=FS|editore=Fratelli Pozzo|anno=1964|mese=maggio|p=284-285}}</ref>.
*[[Treno diretto]] n. 752 composto di elettromotrici; partenza dalla [[stazione di Savona]] alle ore 20:32, con fermata d'orario a Niella alle 21:38<ref name=pozzo/>.
 
== Le vittime ==
Nello scontro persero la vita, sull'elettromotrice investitrice, 2 passeggere, non subito identificate perchè prive di documenti, e un carabiniere in servizio a Torino, Mario Adamanti, di 32 anni<ref name=stampasera/>.
 
I feriti più gravi furono 25, quasi tutti dell'elettromotrice di testa; furono ricoverati in parte all'ospedale di Ceva, i più gravi, e all'ospedale di Mondovì, gli altri. Venti passeggeri di ambedue i treni riportarono solo contusioni di vario genere<ref name=stampasera/>.
 
== L'inchiesta ==
L'inchiesta venne condotta dal [[Procuratore della Repubblica]] di [[Mondovì]] Giancarlo Allegri che emise un mandato di arresto per cinque ferrovieri ritenuti responsabili o corresponsabili del disastro. Vennero arrestati il macchinista, l'aiuto macchinista, il capotreno, un conduttore e un altro agente. Vennero posti in libertà provvisoria dopo tre mesi di detenzione e rinviati a giudizio presso il tribunale di Mondovì con l'imputazione di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo; la prima udienza venne fissata per il 23 febbraio 1967. Il quinto agente arrestato venne, alla fine dell'istruttoria, prosciolto con formula piena<ref name=lastampa/>.
 
== Note ==