Galluzzo: differenze tra le versioni

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===Il comune autonomo===
Fu comune autonomo dal [[1881]] fino al [[1931]], con soppressione formale nel [[1928]], quando con il R.D. 2562 1/11/1928, che prevedeva l'espansione del territorio comunale fiorentino, una parte fu assegnata al comune di [[Firenze]] (il capoluogo comunale e le frazioni di [[San Felice ad Ema]] e [[Cascine del Riccio]]); un'altra al neonato comune di [[Scandicci]] (già [[Casellina e Torri]] fino alla stessa data) con la frazione di [[Scandicci#Architetture religiose|Giogoli]]; una terza al comune di [[Bagno a Ripoli]] (campagna di [[Grassina]]) e la restante parte andò a formare l'attuale comune di [[Impruneta]].
 
Al momento della soppressione, il comune aveva circa 22.000 abitanti ed era indubbiamente il più popolato della provincia fiorentina dopo [[Prato]] ed [[Empoli]]; la sua circoscrizione comunale confinava con quelle di [[Firenze]], [[Casellina e Torri]], [[San Casciano in Val di Pesa]], [[Greve in Chianti]] e [[Bagno a Ripoli]]. Il comune, che al momento dell'unità nazionale si estendeva per circa 68 km², aveva già visto ridursi il proprio territorio nel 1865, quando col Regio Decreto N°2412 del 26 luglio aveva ceduto al comune di Firenze una fascia di territorio compresa tra le mura della città e la località delle Due Strade.
 
La località del Galluzzo viene citata da [[Dante Alighieri]] nel XVI canto del Paradiso (vv 52-55) della [[Divina Commedia]]
{{Citazione|Oh quanto fora meglio esser vicine<br />quelle genti ch’io dico, ed al Galluzzo<br />ed a Trespiano aver vostro confine|[[Dante Alighieri]], [[Divina Commedia]]}}
 
Galluzzo fa parte del '''[[Quartiere 3 di Firenze|Quartiere 3 Gavinana-Galluzzo]]'''
[[File:EmaRiverGalluzzoFlorence.JPG|thumb |left|Fiume Ema]]
===Il nome===
Alcuni attribuiscono l'origine del curioso nome del borgo alla nobile famiglia Galluzzo o Galluzzi (nei testi di archivio in [[lingua latina|latino]] compaiono come ''Gallutius'') di antiche origini bolognesi e legata al partito guelfo, che in questa zona aveva possedimenti ed esercitava l'attività di "biadaioli", e che aveva per stemma proprio un gallo d'oro in campo azzurro, o nel ramo dei podestà di [[Volterra]], portava in araldo un gallo rosso in campo d'argento. Altri ancora affermano che il nome Galluzzo derivi da una vecchia osteria posta lungo la strada che da Firenze andava verso Roma, che aveva un'insegna appunto a forma di gallo di probabile origine romana. Va detto anche però che questa insegna non era altro che la riproduzione di un galletto scolpito sopra una pietra miliare a colonna posta ai bordi di quella strada. È probabile che quest'ultima ipotesi sia la più accettabile, dato che anche lo storico Andrea Dei, nella sua Cronica Senese del 1253 afferma che "una compagnia di armati senesi e pisani fece una rapida scorreria infino alla pietra del Galluzzo presso Firenze, e per onta tagliarono il capo al galluzzo".