Jodel (applicazione): differenze tra le versioni
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{{Software
| Nome = Jodel
| Logo =
| Sviluppatore = '''Jodel Venture GmbH'''
| Prima versione = 20 ottobre 2014
| Ultima versione =
| Sistema operativo = Android, iOS
| Linguaggio = [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]
| Genere = [[Messaggistica istantanea]]
| Licenza = [[Software proprietario]]
| Lingua = [[Multilingua]]
| Sito web = https://jodel.com/it/
}}
{{S|informatica}}
'''Jodel''' è un’applicazione di [[messaggistica istantanea]] multimediale disponibile in versione gratuita per i dispositivi mobili [[Android]] e [[iOS]]. Progettata prevalentemente per la community di studenti universitari, consente la condivisione anonima di post e fotografie visibili da altri utenti entro un raggio di 10 chilometri, calcolati in base alla [[geolocalizzazione]]. Ampiamente utilizzata nei Paesi nordeuropei <ref>{{Cita web |url=http://gruender.wiwo.de/jodel-warum-die-app-bei-studierenden-beliebt-ist/ |titolo=Jodel: Warum die App bei Studierenden beliebt ist |sito=WiWo Gründer |data=2016-05-10 |lingua=de-DE |accesso=2018-07-08}}</ref>, in [[Italia]] è sempre più in costante crescita <ref>{{Cita web |url=http://www.thismarketerslife.it/digital/jodel-luniversita-attraverso-gli-occhi-della-tecnologia/ |titolo=Jodel e il mondo delle App Universitarie: tra Università e Tecnologia |sito=This MARKETERs Life |data=2017-01-11 |lingua=it-IT |accesso=2018-07-08}}</ref>.
==Storia==
===Nascita e sviluppo===
L’idea di Jodel ha iniziato a svilupparsi nel 2012 quando '''Alessio Avellan Borgmeyer''', fondatore e
Iniziarono così a navigare per gli Stati Uniti attraverso un camper personalizzato per cercare di promuovere l’applicazione in varie università e organizzando delle feste, tanto che il numero degli utenti salì rapidamente alle stelle ma soli tre giorni dopo l’evento fu abbandonata. Diversi furono i motivi per cui il progetto non funzionò come previsto. Il [[software]] TellM concettualmente ricalcava lo stesso principio di Jodel ma non essendo ancora tecnicamente predisposto non ottenne il successo sperato. Per di più la delusione dell’app portò il gruppo di fondazione, di cui una metà di origine tedesca e l’altra americana, a dividersi.
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La nascente [[startup]] ha ufficializzato la pubblicazione di Jodel il 20 ottobre 2014 ad Aquisgrana dimostrando fin da subito di essere un successo e sviluppando una propria comunità con una propria lingua, la '''Jodel Venture GmbH'''. L’applicazione si è diffusa velocemente in Germania ed è diventata il principale strumento di chat anonima per le comunità universitarie locali. Fin dal primo giorno i risultati del software hanno reso orgoglioso il giovane leader del suo lavoro e la qualità ed il numero di utenti, gli hanno dato la forza necessaria per poter continuare nel progetto di proporre agli studenti la sua visione di social network universitario.
Oggi la '''Jodel Venture GmbH''' ha sede a [[Berlino]] ed è composta da circa 30 membri, tra cui 3 degli amici più fidati che aiutano '''Alessio Borgmeyer''' nella gestione della società: il
La società superò i confini tedeschi per diffondersi in [[Austria]], [[Svezia]], [[Norvegia]], [[Danimarca]] e [[Svizzera]]. Nell’aprile del 2015 Jodel ha registrato più di 100.000 utenti e nell’ottobre dello stesso anno ha superato il milione. Nel maggio 2016 sono stati realizzati oltre 600.000 post giornalieri. Nel giugno 2017 la startup ha ricevuto 6 milioni di dollari dagli investitori della [[Silicon Valley]] per favorire la sua espansione negli [[Stati Uniti]] mentre ad agosto l’applicazione ha superato l’1,5 milioni di utenti registrati. Nell’aprile 2018 la [[società]] ha annunciato che solo in Germania il numero degli utenti ha raggiunto un intervallo di sette cifre.
Ad oggi Jodel conta oltre 1,2 milioni di post al giorno, per un totale di 60 milioni di interazioni quotidiane ed aggiungendo costantemente nuove funzionalità, Borgmeyer e la sua squadra stanno progettando di espandersi in un numero ancora maggiore di Paesi al fine di porsi al centro del dominio del mondo.
===Diffusione===
Il concetto di Jodel è tratto dall’applicazione americana Yik Yak, startup fondata nel 2013, la quale anch’essa puntava all’anonimato e alla geolocalizzazione. L’app che fin da subito era riuscita ad attirare l’attenzione della Silicon Valley da cui aveva ottenuto un investimento di 400 mila dollari, fu presto costretta a cessare la sua attività nel maggio del 2017 a causa di fenomeni di cyberbullismo che andavano contro le norme indotte dalla Nazione americana. Osservato che l’anonimato degli utenti ha condotto l’applicazione americana al suo declino, sulla stessa scia, interviene ora Jodel che spera vivamente di irrompere nel mercato statunitense.
In Italia un primo fenomeno di questo tipo, anche se nato tra le pagine Facebook, è stato Spotted: un luogo virtuale dove poter contattare in forma pubblica e online altri studenti avvistati per strada o in facoltà. Nel 2015 è nata poi l’app Bspotted, una piattaforma specifica che funziona con le stesse dinamiche già introdotte nella pagina Facbeook ma questa volta a portata di mano su smartphone. La differenza con Jodel è sostanziale: l’app ti permette di contattare un altro studente non solo in forma anonima ma anche in tempo reale.
Jodel, tipica applicazione per studenti universitari e sviluppatasi in Germania, ha decisamente un background internazionale. Molto popolare nei Paesi scandinavi, gli utenti jodeliani sono sparsi in tutta Europa e crescono ogni giorno anche in altri continenti. In Italia al momento non è all’apice della fama ma sembra essere già alla riscossa. Fin dal primo giorno il team super ambizioso, guidato da Borgmeyer, ha lavorato costantemente per far crescere la community e fornire nuove funzionalità in modo da poter connettere tutti gli jodelers di una stessa città. Tuttavia la campagna promozionale, di cui si è servita la giovane azienda per raggiungere i risultati odierni, si è svolta attraverso la distribuzione di volantini, adesivi e poster per favorire il passaparola tra gli studenti. Primo tra tutti, l’amministratore Niklas Henckell ha iniziato a viaggiare per la Repubblica tedesca distribuendo volantini pubblicitari nelle diverse università, cercando di far comprendere l’utilità che se ne poteva trarre. Da lì il successo è stato immediato: migliaia di studenti incuriositi hanno immediatamente dato vita ad una grande famiglia tanto che la prima ondata di download ha crashato il server. Anche dopo aver interrotto la promozione, l’app ha continuato a crescere in tutto il mondo fino a raggiungere i confini dell’Arabia Saudita. Per gestire nei migliori dei modi il funzionamento dell’applicazione ed evitare incongruenze, generalmente viene nominato un Country Manager. Costui è il responsabile e la figura chiave del successo o insuccesso di Jodel nel Paese che rappresenta. Non a caso in Italia, nella sede distaccata da Berlino, esiste la figura professionale dell’Italian Country Manager che si occupa di Jodel Italia.
Uno strumento importante e che funge da supporto per il software è la pagina Facebook ufficiale di Jodel, con attualmente 1,1 milioni di fan. Qui gli operatori di Jodel replicano le storie più divertenti ed emozionanti che i loro utenti condividono sull’app.
===Guadagno e finanziamenti===
Sebbene Borgmeyer e la sua azienda continuino a lavorare per allargare la rete, tuttavia per poter migliorare l’esperienza sulla community bisogna anche occuparsi della sostenibilità finanziaria. Abilitare e sviluppare Jodel significa enormi costi che finora sono stati coperti esclusivamente da imprenditori esterni. Negli anni la compagnia ha suscitato l’interesse di molti investitori e sponsor anche piuttosto famosi che, come gli ideatori, credono nel fatto che Jodel possa rappresentare il social network del futuro, almeno per quanto riguarda il mondo accademico/universitario. Per questo motivo Jodel non gode di un guadagno diretto, gli stipendi di Alessio Borgmeyer, Tim Schmitz e gli altri dipendenti non sono finanziati da entrate pubblicitarie o contributi donati degli utenti, ma solo dalle tasche degli investitori. Ad oggi circa venti sono i partner aziendali che detengono una percentuale delle azioni in Jodel e ne garantiscono la piena stabilità economica. Uno dei primi imprenditori a depositare speranze sulla nascente startup fu lo svizzero Cédric Waldburger, che all’età di 14 anni fondò un’agenzia pubblicitaria ancora oggi esistente. Cédric Waldburger ha investito diverse centinaia di migliaia di euro in Jodel ottenendo così circa il 10% delle azioni. Successivamente si ricordano gli investimenti da parte del team di Floodgate con sede a Silicon Valley che insieme ad Adam d’Angelo, il primo CTO di Mark Zuckerberg e CEO/fondatore del portale di domande e risposte “Quora”, hanno donato 6,7 milioni di dollari a favore di Jodel. Seguono poi rinomati investitori tedeschi come i fratelli Samwer con la Global Founders Capital, coinvolti per il 12%, e Christopher Maire, fondatore dell’Atlantic Labs, che possiede poco meno del 32% delle azioni. Questi istituti di credito sperano che il loro investimento un giorno venga ripagato e che Jodel dimostri di poter guadagnare denaro autonomamente così da evolversi nel prossimo social network ad estensione globale proprio come ai livelli di Snapchat, Instagram o Facebook. In futuro sarà quindi necessario che Borgmeyer e il suo staff adottino nuove strategie per produrre reddito a favore della piattaforma. Questo potrebbe verificarsi attraverso la pubblicazione di annunci pubblicitari o rendendo Jodel a pagamento per tutti gli utenti intenzionati ad utilizzare l’applicazione. Per il momento però sembra che non ci siano preoccupazioni, Borgmeyer è orgoglioso di fare carriera con i soldi degli investitori e proprio questo fa sì che l’applicazione sia completamente gratuita agli studenti, disponibile sui sistemi iOS ed Android.
D’altra parte al successo di Jodel ha contribuito anche una dimensione difficile da misurare e che va oltre la componente materiale: l'amicizia. Infatti, gli amici più fedeli di Borgmeyer sono tra i primi grandi investitori. Essi non hanno impiegato denaro per la realizzazione del progetto ma il loro tempo: Alexander Linewitsch ha realizzato un lavoro onorifico sul design e le funzioni di Jodel durante lunghe nottate, Niklas Henckell ha distribuito volantini pubblicitari nelle città universitarie tedesche e Tim Schmitz ha testato l'app durante il suo semestre all'estero con altri studenti in Australia. Grazie alla collaborazione e alla coesione di ogni singolo membro, si guarda al futuro sperando che un giorno Jodel possa irrompere sulla scena informatica internazionale.
==Cartteristiche==
===Criteri di base===
Jodel è un mix tra social network e messaggistica istantanea ma senza un profilo utente, amici e followers. Si differenzia dal concetto di base in modo significativo dalle precedenti reti sociali come Facebook, Instagram o Twitter poiché la registrazione su Jodel non richiede l’inserimento di dati personali e né tanto meno il caricamento di foto per il riconoscimento. Per di più, pur rappresentando un social per il “campus universitario”, non sono richieste le credenziali d’ateneo e questo fa sì che Jodel sia accessibile a chiunque. Secondo alcune statistiche il target group è abbastanza giovane: il 70% degli utenti dovrebbe avere tra i 18 e i 24 anni. I maggiori fruitori di questa applicazione sono comunque universitari e l’uso che ne fanno è abbastanza vario: c’è chi la usa per scherzare, chi invece per parlare di argomenti che senza l’anonimato non affronterebbe e chi la usa per fini pratici, come l’organizzazione di un gruppo di studio per un esame o per andare insieme ad un concerto. Il contenuto che si trova su Jodel è unico nel suo genere perché istantaneo, originale e soprattutto locale.
L’anonimato è una delle caratteristiche principali del software, simboleggia il cuore della chat, ed è lo strumento che permette di comunicare apertamente e rapidamente con l’ambiente circostante. Dato che l'applicazione è usata anonimamente, il registro è piuttosto approssimativo e colloquiale: nel feed si possono trovare barzellette e battute che ricordano molto bene Twitter e Instagram. Un altro elemento chiave che distingue Jodel dalle altre app di questa tipologia, è l’impostazione della geolocalizzazione (utilizzo del GPS), unico riferimento che consente di raggruppare gli utenti entro un raggio massimo di 10 km. Di fatto Jodel vuole trasformare in realtà il concetto di “comunicazione locale” in tutto il mondo, creando delle micro-comunità in Europa e negli altri continenti, nelle quali si possa apprezzare e condividere la conoscenza del luogo. Ciascuno potrà, dunque, usufruire del contenuto geograficamente più rilevante, liberamente, senza mettere a rischio la propria privacy.
===Struttura e modalità di funzionamento===
L’applicazione si avvia con la schermata principale che mostra tutte le possibili azioni consentite all’utente. Jodel si serve del GPS per determinare la posizione attuale di chi ne fa uso, che è indicata in alto al centro con il nome della città. I post, denominati “jodels”, saranno quindi visualizzati da altri utenti in un raggio massimo di 10 km e, a seconda della distanza, ogni jodel sarà etichettato con un avverbio di luogo specifico: con “qui” si indicano i post condivisi in meno di 1km, “molto vicino” quelli condivisi in meno di 2km e con “vicino” quelli condivisi entro 10km o meno. Se qualcuno oltre i 10km commenta uno jodel comparirà “lontano” mentre “Città Attuale” se si commenta un post dopo aver impostato la funzione “Hometown”. Quest’ultima, introdotta dal novembre 2016, consente agli utenti di leggere e scrivere post in un luogo in cui non si trovano fisicamente (come la città natale), ma senza guadagnare punti karma per impedire il cosiddetto “reposting” da altre città. L’obiettivo della funzione Hometown è quello di creare un modo che permetta agli utenti di rimanere connessi con la loro città d’origine, anche quando questi sono lontani da essa o la lasciano momentaneamente, come spesso accade per gli studenti fuori sede o i viaggiatori.
Chi fa uso di Jodel è denominato “jodeler” e può pubblicare sia messaggi di testo che fotografie realizzate al momento ma non gli è possibile caricare foto, già precedentemente scattate, dalla galleria del cellulare. Agli jodels generati sono assegnati dei colori causali (tra cui blu, giallo, arancione e rosso) che rappresentano la diversità di persone e gli argomenti trattati sulla community. Quando si realizza un post si può aggiungere un hashtag, visualizzato in grassetto, che a sua volta rimanda al feed per tenere d’occhio l’argomento. A questo punto entrano in gioco gli altri jodeler a cui è consentito commentare o votare ogni singolo post.
In linea con il principio di Reddit, esiste un sistema di votazione che consente agli utenti di votare positivamente, e quindi “upvoted”, o negativamente, “downvoted”. Di conseguenza la somma dei voti influenza la visibilità dei post sulla schermata principale: se uno stesso jodel ha una valutazione inferiore a -5 punti verrà automaticamente eliminato, mentre il messaggio che avrà il maggior numero di punti sarà posizionato in alto. Quando, invece, uno jodeler commenta un post, qui per identificare i diversi utenti e mantenere sano il principio dell’anonimato, Jodel usa un numero progressivo assegnato in base all’ordine di risposta. Chi ha iniziato la discussione e la auto-commenta è nominato OJ, vale a dire “Original Jodeler”. Questo meccanismo impedisce che i troll ne traggano beneficio poiché rende in maniera abbastanza chiara quali commenti provengono da uno stesso jodeler. Sempre tra i commenti, OJ è in possesso di uno strumento speciale che gli consente di mostrare apprezzamento e ringraziamento verso coloro che commentano in maniera positiva il suo post: si tratta dell’opzione “Thank a Jodeler”, una sorta di upvote che si manifesta attraverso l’apparizione, sotto al commento prescelto, di un “Grazie” seguito da un cuore. In questo modo si ha la certezza che sia stato OJ in prima persona a ringraziare colui che ha commentato il suo post.
Oltre la schermata principale, dove è possibile scorrere i vari messaggi, esiste una sezione, in alto a destra, denominata “Il mio karma”. Si tratta di un’area che raggruppa il punteggio totale attribuito ad ogni joderler e che varia a seconda dei post pubblicati, commentati e votati. Secondo la concezione di Borgmeyer, il karma riflette il contributo positivo che ogni singolo utente offre alla community di Jodel. L’idea è in realtà quella di ricreare un piccolo mondo fatto di interazione spontanea ma anche di regole ed etica. Il karma è la metafora che funge da indicatore di quanto bene o male si faccia per la società di riferimento. Si possono collezionare punti karma pubblicando contenuti rilevanti e fantastici, aiutando l’atmosfera della community a migliorare e diffondendo lo spirito di Jodel.
La piattaforma si compone poi di 2 barre, una in alto e un’altra in basso: in alto vi sono 3 diverse schede che raggruppano gli jodels in base ai tempi di pubblicazione, ai voti ricevuti e al numero dei commenti; sotto, invece, vi sono dei simboli che ricollegano alla home, alla sezione canali, al centro notifica e all’area personale.
Una novità introdotta su Jodel Italia, a partire dal 20 giugno 2018, è l’esistenza dei canali. Sono delle aree che trattano di argomenti specifici e mirati e che consentono di trovare contenuti più personalizzati, un luogo dove è possibile parlare con persone che condividono le stesse passioni e interessi. Ci si può iscrivere ad un canale già esistente oppure crearlo autonomamente digitando “@” + “nomecanale” e quando ci si iscrive, tutto ciò che gli jodelers pubblicheranno apparirà nel feed principale. Per filtrare solo un canale specifico basta digitale il nome nella barra di ricerca collocata nella sezione canali.
Occasionalmente può capitare che sulla schermata principale appaia un jodel di colore diverso (solitamente grigio) intitolato “Jodel HQ”: è una strategia di cui si servono gli amministratori dell’app per rivolgersi direttamente agli utenti e attraverso cui comunicano divieti, sondaggi, novità o altre notizie a riguardo.
===Nome e logo===
La scelta del nome e del logo dell’applicazione è connessa a cause puramente casuali. Borgmeyer ai primordi della piattaforma aveva con sé una lunga lista di nomi da attribuirle ma in realtà il termine Jodel sembrerebbe essere legato al tipico canto dell’area germanofona alpina, detto storicamente “jodel” o “yodel”. Da secoli utilizzato per richiamare il bestiame o per una richiesta di soccorso, metaforicamente lo “yodelling” rispecchia ciò che si può fare sul social, ovvero sentirsi completamente liberi di pubblicare qualsiasi cosa divertendosi e ricollegandosi in questo modo al ritornello allegro del canto “Jodelahuiiitiii”, divenuto ormai richiamo di gioia della ditta.
La selezione del logo ufficiale, invece, è avvenuta in seguito ad un bizzarro episodio: Alexander Linevich, oggi membro delegato della Jodel Venture GmbH, poco prima della sua fondazione si trovava a Santa Barbara, in California, per trascorrere un semestre di studi, quando trovandosi sul lungomare fu colpito da un pallone da spiaggia. Proprio sulla palla era raffigurato il volto di un procione arancione divenuto da allora il logo aziendale di Jodel.
==Regolamento==
Jodel è il luogo in cui ognuno ha voce. Ad oggi sono milioni gli jodelers che si collegano con la comunità intorno a loro per ridere insieme, condividere esperienze personali, scambiare informazioni utili e molto altro ancora. In questo caso l’anonimato funge da copertura permettendo ai componenti di potersi esprimere senza vergogna, perché alla fine ciò che conta è cosa si ha da dire e non chi si è realmente. Gli jodelers hanno molto in comune tra di loro ma al tempo stesso ognuno è unico nel suo genere se preso singolarmente. Premesso che l’obiettivo fondamentale è quello di preservare questo aspetto di originalità, Jodel da parte sua si impegna nell’essere un posto sicuro in cui regna il rispetto, l’ordine e la pace tra sconosciuti che condividono le loro idee apertamente e si supportano l’uno con l’altro. Per cui ognuno deve comunicare responsabilmente ed onestamente proprio come nella vita reale ed è solo in questo modo che i filtri nella comunità si creano automaticamente, evitando così la supervisione degli amministratori: a parte pornografia, violenza, discriminazione, razzismo, non si tollerano la divulgazione di informazioni personali, spoilers, spam, annunci pubblicitari, riproduzione di post già esistenti, abusi di misure di sicurezza e foto a persone inconsapevoli. Tutti i giorni gli amministratori, guidati da principi e valori ben fondati, lavorano durissimo per mantenere la community positiva e proteggere la pace nel regno di Jodel. Tuttavia non sono soli: anche gli utenti contribuiscono, nel loro piccolo, a rendere questa app un posto fantastico, solidale e a farla crescere sempre più forte e positiva. Essi possono segnalare jodels che ritengono inappropriati tanto che dopo un po’ un normale utente, soprattutto dopo aver accumulato una discreta quantità di karma e sulla base di altri parametri, viene nominato moderatore per sorvegliare silenziosamente il suo mondo Jodel. In particolare, uno strumento pensato per aiutare la collettività a curare i loro post in tempo reale è il downvoting, il cui scopo è quello di far scomparire il contenuto negativo e far prevalere quello buono e coinvolgente. Segnalare messaggi ai moderatori è una delle cose più importanti che uno jodelers può fare. Aiuta a mantenere Jodel pulito e divertente.
==Questione sull'anonimato==
Caratterizzandosi per l’anonimato, Jodel rompe intenzionalmente con il principio di altri social media, come Facebook, i quali usano quasi sempre nomi chiari. Questo impedisce che le persone dicano ciò che pensano davvero. Mentre contrariamente, proprio per via dell'anonimato, su Jodel le persone sono libere di dire ciò che vogliono tanto che a volte gli utenti pubblicano facilmente messaggi di odio o di insulti, sentendosi così autorizzati a pubblicare qualsiasi tipologia di messaggio. Non a caso in seguito ai primi download si sono verificate una serie di ripercussioni negative: ad Aquisgrana, durante i primi periodi di vita della piattaforma, furono pubblicate foto pornografiche e l’applicazione fu bandita su App Store e Play Store per un po’di tempo. A quel punto il responsabile della community Niklas Henckell controllò personalmente ogni immagine per poi farle scomparire.
Alcune statistiche hanno constatato che casi di bullismo e di minacce si presentano con maggiore insistenza nei Paesi scandinavi, o più precisamente nella Università del nord Europa. Di recente la seconda Università della città svedese di Lund, a causa di una minaccia terroristica che circolava su Jodel, chiuse per poi riaprire il giorno dopo, solo quando furono rintracciati i dati dell’hacker e analizzati dalla polizia. Chiunque abusi dell’anonimato di Jodel alla fine rischia di perderlo, perché in questi casi gli amministratori collaborano con le autorità investigative per scoprire chi si nasconde dietro queste intimidazioni. Ad esempio, nel novembre del 2017, Jodel Germania in collaborazione con la polizia, identificò uno studente dell'Università di Treviri che aveva pubblicato una minaccia di ammanco. Il suo appartamento fu preso d'assalto dal SEK e fu poi arrestato. Di fatto ad ogni utente Jodel è attribuito un ID attraverso cui è possibile far risalire tutti i post da lui realizzati, mentre l'avvio memorizza i dati geografici e gli indirizzi IP per ogni post. Attualmente in Svizzera l'applicazione è temporaneamente bloccata a Neuchâtel, a causa di osservazioni offensive. Nella presunta protezione dell'anonimato, tuttavia, ci sono sempre contributi sessisti, xenofobi o odiosi da parte di membri che hanno voglia di scatenare agitazione nella loro comunità d’appartenenza. Gli sviluppatori cercano di mettere un freno a tutto questo, affidando la moderazione agli utenti locali.
Al di là degli aspetti negativi, Jodel dovrebbe trasformarsi, come dal punto di vista dei creatori, in un luogo speciale dove le persone si connettono con la comunità vicina e dalla cui unione e interazione si cerca di migliorare l’ambiente sociale che li circonda. Inoltre tramite Jodel molte persone si conoscono, stringono amicizia e hanno un seguito anche al di fuori del mondo virtuale. Molti studenti solitari hanno già organizzato tra loro incontri, appuntamenti o scambiato velocemente pseudonimi con applicazioni che non richiedono necessariamente il numero di cellulare, come Telegram o Kik Messenger. Dopo alcuni sondaggi da parte della Jodel Venture GmbH, si è osservato come dalle innumerevoli storie degli jodelers siano nate davvero grandi amicizie o si siano formate coppie che alla fine si sono sposate e hanno avuto persino bambini. Sono state pubblicate storie incredibili che rivelano l’amore, la cura e l’unità condivisa nelle comunità jodeliane sparse in tutto il mondo. Non tutte le storie attirano l’attenzione dei lettori ma il più delle volte coinvolgono la vita di pochi appassionati. La vera magia è quella che si trova in coloro che creano e trasmettono gioia, positività e valori in Jodel.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
== Voci correlate ==
== Altri progetti ==
== Collegamenti esterni ==
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