Volpe a nove code: differenze tra le versioni

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La volpe a nove code è una specie di creatura raffigurata nel ''Nánshān jīng'' (山海經), nel ''Hǎiwàidōng jīng'' (海外東經) e nel ''Dàhuāngdōng jīng'' (大荒東經) del [[Shan Hai Jing]] (山海經) come con la voce di un umano infante. Può essere mangiata dagli uomini, e chi la mangia è protetto dal male.<ref>{{zh}}『山海經』南山經, 又東三百里,曰青丘之山,其陽多玉,其陰多青䨼。有獸焉,其狀如狐而九尾,其音如嬰兒,能食人;食者不蠱。 su [[:s:zh:山海經/南山經|wikisource in cinese]]</ref>
 
Più tardi, in libri di storia come il ''[[Libro di Zhou]]'' (周書) ed in raccolte di narrazioni come il ''[[Taiping Guangji]]'' (太平廣記), la ''huli jing'' fu rappresentata come una bestia portatrice di fortuna. Inviata dal Cielo, la volpe a nove code era vista come un segno di fortuna e pace. Nella [[dinastia Han]], essa era la protettrice del sangue reale. Tuttavia, poteva anche indicare un presagio di [[rivoluzione]] quando l'Imperatore non stava bene.
 
Si dice che abbia posseduto Mò Xǐ ({{cinese|妺喜}}), stregato [[Xia Jie|Jie degli Xia]], e causato la caduta della [[dinastia Xia]]. Questa storia, che apparse dopo il racconto di [[Daji]], però, fu molto simile a quella di Daji.