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[[File:Barletta Chiesa di San Giacomo Fronte.jpeg|thumb|La [[Chiesa di San Giacomo (Barletta)|chiesa di San Giacomo]]]]
;[[Chiesa di San Giacomo (Barletta)|Chiesa di San Giacomo]]: Ubicata lungo corso Vittorio Emanuele e risalente all'XI secolo, si erge dove in antichità vi sarebbe stato un luogo di culto pagano.<ref name="Ceci165" /> Risulta disposta lungo l'asse est-ovest, parallelamente al corso, con altare ad oriente. L'accesso principale in origine era posto sul fronte occidentale, in seguito però la saturazione degli spazi mediante occupazione del suolo con edifici di carattere residenziale, indusse a spostare l'accesso sul lato nord, dando luogo al portale che prende il nome di "Porta maggiore". Il fronte principale vede la presenza nel mezzo di un obelisco con orologio. Nel [[2001]] la chiesa subì ingenti lavori di restauro, che ne riportarono in luce le linee architettoniche originarie. Furono ripristinate monofore di varie epoche, il soffitto a capriate del XVIII secolo, nonché la cappella del Santissimo Salvatore con la duecentesca volta a crociera. La chiesa possiede un ricco patrimonio di tavole, tele, oggetti liturgici, reliquiari e paramenti sacri risalenti al periodo compreso tra il XIII e il XX secolo. La parrocchia è gestita dal rinomato parroco barlettano don Sabino Lattanzio.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.167|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
 
;[[Chiesa di Sant'Andrea (Barletta)|Chiesa di Sant'Andrea]]: Le prime testimonianze documentate dell'edificio ecclesiastico risalgono al XII secolo ed individuano nell'area un tempio dedicato al santo Salvatore. Nel XVI secolo i [[Della Marra]], che erano proprietari dell'edificio religioso (e avevano in feudo anche la cittadina di Barletta), lo donarono ai [[frati Minori Osservanti]], la cui chiesa di Sant'Andrea fuori le Mura era stata distrutta durante il sacco del [[1528]].<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 149|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> La distruzione portò gli osservanti con il loro complesso conventuale all'interno delle mura. La chiesa ha subito più fasi di costruzione e successivi ampliamenti, che si susseguirono fino al Novecento, quanto fu realizzata l'apertura di una nuova strada a levante della fabbrica, denominata via Bruno Marino, anticamente detta vicoletto Sant'Andrea.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 150|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> È stata sottoposta a restauro conservativo e riaperta nel [[2010]].