Festività nell'antica Grecia: differenze tra le versioni

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!colspan="3"|Estate (Θέρος)||Feste ed eventi religiosi
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|'''1'''||Ecatombeone '''''Hekatombaión''''' (Ἑκατομϐαιών)||luglio-agosto||[[File:East frieze 34-35 Parthenon BM.jpg|Fregio del Partenone conservato al British Museum di Londra che probabilmente illustra la consegna del nuovo peplo per la statua della dea Atena da parte dell'arconte ''basilèus'' (Ἄρχων Βασιλεύς) durante le Panatenee.]]
Primo mese che si avvia dal solstizio d'estate. Prende il nome dalla festa di Apollo, celebrata il 7º giorno, in cui veniva offerta un'ecatombe (ἑκατόμϐη) in onore del Dio. Il 12º giorno venivano festeggiate le [[Kronia]] (Κρόνια) quando gli schiavi e i loro padroni banchettavano insieme in ricordo del periodo aureo di Kronos, quando gli uomini non faticavano per ottenere il cibo e l'eguaglianza era diffusa sulla terra. Il 16º giorno venivano celebrate le "[[Sinecie|Sinècie]]" (Συνοικία) in ricordo dell'opera fondativa di [[Teseo]] (Θησεύς), originata dal sinecismo. Dal 21º giorno sia avviavano le celebrazioni delle [[Panatenee]] (Παναθήναια), la festa più importante in Atene in onore di Atena ''Polias'' (Πολιάς, Protettrice della città).
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|'''2'''||Metagitnione '''''Metageitnión''''' (Μεταγειτνιών)||agosto-settembre||Era il mese in cui si inaugurava l'anno finanziario (con le rendicontazioni) e terminava l'anno militare. In questo mese si celebravano le [[Metagitnie|Metagìtnie]] (Μεταγείτνια) in onore di Apollo Metagìtnio (Μεταγείτνιος), una festa per propiziare l'unione delle comunità. Le [[Eleusinie|Eleusìnie]] (Έλευσίνια), in onore di Demetra e che vanno distinte dai "Misteri eleusini", venivano celebrate, le "Grandi" ogni quattro anni, mentre le "Piccole" ogni due. Esse consistevano in agoni il cui premio veniva corrisposto in grano. Il mese di ''Metageitnión'' è presente anche nei calendari di Delo, Èfeso, Samo e Mileto.
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|'''12'''||Sciroforione '''''Skirophorión''''' (Σκιροφοριών)||giugno-luglio|| È il mese in cui, il 12º giorno, venivano celebrate le "'''Scire'''" (Σκιρα anche Scriforie Σκιροφόρια, ma quest'ultimo termine è tardo), in onore di Demetra e della figlia Persefone. In questo giorno la sacerdotessa di Atena ''Poliàs'' (Πολιάς) e il sacerdote di Posidone ''Erechtheus'' (Ἐρεχθεύς) raggiungevano insieme, incedendo solennemente sotto un grande bianco parasole (σκίρον) la località di Sciro, posta lungo la via per Eleusi, forse per ricordare la morte del mitico re ateniese, Eretteo (Ἐρεχθεύς), caduto in battaglia contro gli Eleusini. Durante questa festa si gettavano dei porcellini dentro alcune cavità della terra, i cui corpi venivano recuperati e utilizzati durante i riti per le Tesmoforie. Sempre in questo mese venivano celebrate le "'''Arreforie'''" (ἀρρηϕορίαι) quando due giovani aristocratiche, che avevano appena terminato il servizio quinquennale al santuario di Atena ''Polias'', trasferivano, lungo un percorso sotterraneo, alcuni oggetti misterici al santuario di Afrodite. In questo mese, il 14º giorno, nel corso delle festività "'''Dipòlie'''" (Διιπόλια) in onore di Zeus ''Polieús'' (Πολιεύς) veniva celebrato il rito delle '''Bufonie''' (Βουϕόνια)<ref>L'origine di questo rito è raccontata da Porfirio in ''Astinenza dagli animali'' II, 28-30 (cfr. nella traduzione di Angelo Raffaele Sodano, Bompiani, Milano, 2005, pp. 175 e sgg.).</ref> quando il sacerdote di Zeus ''Polieús'' (Πολιεύς), detto per l'appunto Βουϕόνος, uccideva con un colpo d'ascia quel toro che, dopo una sacra processione di tori fino all'Acropoli e dopo una loro circumambulazione intorno all'altare, per primo si accostava alle offerte lì deposte e consistenti in pani. Dopo l'uccisione sacrificale il Βουϕόνος fuggiva. A quel punto, gli altri presenti alla cerimonia macellavano l'animale e celebravano un banchetto sacrificale accusandosi reciprocamente dell'uccisione del toro, fino ad accusare l'ascia e il coltello sacrificale che, infine, ritenuto colpevole, veniva gettato in mare. La pelle del toro così sacrificato veniva impagliata e quindi riportata simbolicamente in vita come per riparare all'uccisione sacrificale. Lo stesso giorno delle feste Dipòlie venivano celebrate, ma al Pireo, anche le "'''Disoterie'''" (Δισωτήρια) in onore di Zeus ''Sotér'' (Σωτήρ, Salvatore) e di Atena ''Sóteira'' (Σώτειρα, Salvatrice). Tale festa aveva poi una sua continuazione, con sacrifici di buoi a queste due divinità, alla fine del mese, allo scopo di mettere sotto protezione delle divinità "salvatrici" il nuovo anno che doveva iniziare.
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File:East frieze 34-35 Parthenon BM.jpg|Fregio del Partenone conservato al British Museum di Londra che probabilmente illustra la consegna del nuovo peplo per la statua della dea Atena da parte dell'arconte ''basilèus'' (Ἄρχων Βασιλεύς) durante le "Panatenee"(Παναθήναια), la festa più importante in Atene in onore di Atena Polias (Πολιάς, Protettrice della città). All'alba dell'ottavo giorno si muoveva l'imponente processione cittadina che dal Ceràmico saliva verso l'Acropoli, recando il nuovo peplo, ricamato dalle nobili fanciulle ateniesi (ἐργαστῖξαι), da far indossare alla statua della Dea, processione che terminava con un grande sacrificio di oltre cento bestie, tra buoi e pecore, la cui carne era distribuita alla cittadinanza.
File:Partenone (fregio), portatori d'acqua.jpg|Questo fregio del Partenone, conservato al Museo archeologico nazionale di Atene, illustra quattro portatori d'acqua che seguono il corteo sacrificale, in occasione delle "Panatenee". L'acqua è un elemento essenziale per il sacrificio greco in quanto occorre per le purificazione e per dissetare uomini e animali.
File:Partenone (fregio), il toro sacrificale.jpg|Fregio del Partenone, conservato al Museo archeologico nazionale di Atene, che illustra tre uomini mentre accompagnano due tori, il secondo dei quali offre resistenza, per il sacrificio pubblico durante feste "Panatenee".
File:Cavalcade south frieze Parthenon BM.jpg|Fregio del Partenone, conservato al British Museum di Londra, che illustra la gara di corsa dei cavalli in occasione delle "Panatenee". Il vincitore di queste gare atletiche, conquistava un numero variabile di anfore (si poteva vincerne anche cento) colme di olio proveniente dagli uliveti sacri, con l'effigie da una parte della dea Atena e dell'altra una rappresentante l'attività della gara.
 
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==Note==