Paolo Casotti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 29:
Il commercio di Paolo Casotti di pezze di lana e seta si svolse maggiormente nel [[Regno di Napoli]], nelle [[Marche]] e in [[Puglia]]. Aveva come socio in affari Giacomo Marini originario di [[Albino (Italia)|Albino]]. La sua attività a [[Pesaro]] lo portò a ospitare il condottiero [[Francesco Maria I della Rovere]] nella palazzo in via Pignolo il 13 dicembre 1526 e il 19 gennaio 1527, quando arrivò a Bergamo per studiare lo sviluppo delle fortificazioni cittadine<ref>{{cita|GːPetrò|p 9}}</ref>. Nel 1517 venne nominato nel Consiglio Cittadino come ''famosissimo mercator'', anche se l'entrata nel consiglio di esponenti della classe mercantile non fu ben accetta dalla vecchia nobiltà cittadina, soprattutto dai Suardi che avevano appoggiato i francesi e che vennero quindi esclusi dall'attività pubblica<ref>{{cita libro|autore=Andreina Franco-Loiri lcoatelli|editore=La Rivista di Bergamo|anno=1998|p=113}}</ref>.
 
Paolo aveva sposato Defenda Mazzoleni dalla quale aveva avuto sette figlie, di cui due diventarono monache della [[Chiesa di Santa Maria di Rosate|chiesa delle Rosate]]. Rimasto vedovo sposò in seconde nozze la giovane Agnese di Giacomo Avinatri dalla quale ebbe la figlia FelcitaFelicita che sposerà Giacomo Francesco Secco di Caravaggio, e nell'agosto del 1527 il figlio Giovan Francesco che morì in tenera età lasciando erede la madre<ref>{{cita|GːPetrò|p 9}}</ref>. Come da disposizione testamentaria, alla morte del Casotti nel 1528, la moglie si trovò ad essere usufruttuaria di tutti beni in nome del neonato figlio. Agnese morì il 7 aprile 1578. Non lasciando eredi maschi tutti i beni passarono ai nipoti Giovan Maria e Marsilio, figli di Zovanino, cognato e fratello di Paolo Casotti, e in seguito ai loro discendenti<ref>{{cita|GːPetrò|p 10}}</ref>.
 
== Note ==