Arca dell'Alleanza: differenze tra le versioni

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{{quote biblico|''10 Faranno dunque un'arca di legno d'acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo e la sua altezza di un cubito e mezzo.<br />11 La rivestirai d'oro puro; la rivestirai così, sia dentro che fuori; le farai al di sopra una ghirlanda d'oro, che giri intorno.<br />12 Fonderai per essa quattro anelli d'oro, che metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall'altro lato.<br />13 Farai anche delle stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro.<br />14 Farai passare le stanghe negli anelli ai lati dell'arca, perché servono a portarla.<br />15 Le stanghe rimarranno negli anelli dell'arca e non ne saranno sfilate.<br />16 Poi metterai nell'arca la testimonianza che ti darò.<br />17 Farai anche un propiziatorio d'oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo.<br />18 Farai due cherubini d'oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio;<br />19 fa' un cherubino per una delle estremità e un cherubino per l'altra; farete in modo che questi cherubini escano dal propiziatorio alle due estremità.<br />20 I cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; avranno la faccia rivolta l'uno verso l'altro; le facce dei cherubini saranno rivolte verso il propiziatorio.<br />21 Metterai il propiziatorio in alto, sopra l'arca; e nell'arca metterai la testimonianza che ti darò.<br />22 Lì io mi incontrerò con te; dal propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d'Israele.''|Esodo|25,10-22}}
 
Le dimensioni dell'arca erano dunque di due [[Cubito|cubiti]] e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza e altezza, ovvero circa 110×66×66&nbsp;cm. Ai lati erano fissate, con quattro anelli d'oro, due stanghe di legno dorato, con le quali l'arca veniva sollevata quando la si trasportava. Sul coperchio d'oro dell'arca erano collocate due statue, anch'esse d'oro, di [[Cherubino|cherubini]] con le ali spiegate. All'interno della cassa erano conservate le [[Dieci Comandamenti|Tavole della Legge]], un vaso d'oro contenente della [[manna (Bibbia)|manna]] e la verga di [[Aronne]] che era fiorita. ([[Ebrei]] {{passo biblico|Eb|9,4}}; [[Deuteronomio]] {{passo biblico|Dt|10,1-5}}). Tuttavia, già all'epoca dell'inaugurazione del [[Tempio di Salomone]] pare che essa non contenesse nient'altro che le Tavole della Legge ([[Primo libro dei Re|1 Re]] {{passo biblico|1re|8,9}}; [[Secondo libro delle Cronache|2 Cronache]] {{passo biblico|2cr|5,2-10}}).<blockquote><small>I cherubini, naturalmente, erano rappresentati come li immaginava la tradizione ebraica, diversa da quella cristiana successiva,<ref>{{citazione|L'arca sarebbe stata chiusa da un coperchio d'oro sormontato alle due estremità dalle figure di due cherubini dello stesso metallo, colle ali aperte verso il cielo in atto di proteggere il prezioso deposito della Parola e colle facce rivolte verso il coperchio stesso. Quale figura avessero i cherubini non si sa; l'unico particolare noto è che avevano le ali; ma le figure dovevano essere familiari alla tradizione popolare se, tanto qui quanto nella [[Genesi]], dove sono posti a guardia del [[paradiso terrestre]] dopo la cacciata della prima coppia umana, non sono indicati che col loro nome, senza alcun altro connotato. Avevano figura umana o animale? Secondo il [[Talmud]] avevano il volto di bambini; ma dalla visione di [[Ezechiele (profeta)|Ezechiele]] ([[Libro di Ezechiele|Ez]] {{passo biblico|Ez|10,20}}) e dagli analoghi simboli delle religioni asiatiche, sembra che avessero l'immagine di animali, leoni o buoi alati, con volto umano. "Nel capitolo 10 di Ezechiele sono chiamate col nome di ''kerùv'' le fiere che sostengono il [[Merkavah|carro divino]], sul quale è posto il trono della gloria. Secondo la descrizione della [[teofania]] del capitolo 1 sono [[tetramorfo|fiere alate]], con quattro volti, d'uomo, di leone, di bue e d'aquila. I cherubini sarebbero una specie di rappresentazione materiale dei venti che soffiano in cielo e trasportano le nubi del carro da un luogo all'alto ([[Salmi]] {{passo biblico|Sal|18,9-10}})". ({{cita libro|autore=[[Umberto Cassuto|Umberto M.D. Cassuto]]|titolo=A Commentary on the Book of Exodus|città=Jerusalem|editore=Magnes Press, Hebrew University|anno=1967|p=231}})<br>Si son volute far derivare le figure dei cherubini, almeno in parte, dalle [[Sfinge|sfingi]] [[egizi]]ane che avrebbero fatto impressione sulla fantasia degli Ebrei, per quanto il nome di ''kerùv'' sembri essere venuto piuttosto dall'[[Assiria]], e si è attribuita ai cherubini la forma di sfingi o di [[sparviero|sparvieri]]. "L'arca coi cherubini ha, a quanto pare, le sue radici nella tradizione egiziana, giacché il cherubino dalle ali tese è un motivo egiziano. Ma sul terreno della credenza d'Israele, e soprattutto per la forza creatrice del [[sacerdote (ebraismo)|sacerdozio ebraico]], quegli elementi subirono una trasformazione e una fondamentale ri-creazione. L'arca e i cherubini assunsero un significato ebraico. L'arca è un ripostiglio e non la ''dimora'' della divinità. I cherubini sono addetti alla custodia non del Dio che non abita nell'arca, ma delle tavole che ci sono dentro. Essi ''simboleggiano'' il carro celeste, il trono di Dio e il cocchio sul quale Egli comparisce nel mondo quale Re e Signore. Il motivo pagano della custodia della divinità si è mutato nel motivo ebraico della custodia del ''patto'' di Dio". ({{cita libro|autore=Yehezkel Kaufmann|titolo=תולדות האמונה הישראלית, Toldot ha'Emunah ha'Yisraelit|volume=4|pp=82-83}})|{{cita|Lattes|311}} }}</ref> e secondo interpretazioni [[Cabala ebraica|cabalistiche]] di molto posteriori alla redazione biblica le due statue raffiguravano gli [[Angelo|angeli]] [[Metatron]] e [[Sandalphon]].<br>In un passo del [[Talmud]] (trattato ''[[Baba Batra]] 14a'' 14a), si discute se all'interno dell'arca vi fossero anche i resti delle prime Tavole, infrante da Mosè. Ci si chiede anche se fosse conservato anche il bastone di [[Mosè]] e l'olio dell'unzione dei sacerdoti e dei re d'Israele. Secondo {{da chiarire|altre fonti,|quali?}} l'olio (o almeno una sua parte) venne nascosto per essere restituito al momento della consacrazione del [[Messia]], la manna sarebbe stata mostrata da uno dei [[profeta (ebraismo)|profeti biblici]] in un vasetto, anche se non si sa se poi fosse stata riposta nuovamente all'interno dell'arca, mentre la verga fiorita di [[Aronne]] sarebbe stata nascosta da re [[Giosia]] in un luogo sicuro.<br>Inoltre, alcune [[Haggadah|leggende]] vogliono che l'arca, in alcune situazioni, si adornasse di un alone di luce divina e che da essa scaturissero dei lampi e delle folgori, capaci di incenerire chiunque ne fosse colpito, nel caso non avesse rispettato il divieto di avvicinarvisi. Di fronte all'arca, [[Mosè]] era in grado addirittura di parlare con Dio, che compariva seduto su un trono fra i due [[Cherubino|cherubini]] che ornavano il coperchio.</small></blockquote>
 
Durante la peregrinazione degli [[Ebrei|Israeliti]] nel deserto, l'arca rimaneva sempre nel loro accampamento, spostandosi insieme con loro. L'incarico di trasportare l'arca era riservato ai [[leviti]]. A chiunque altro era vietato toccarla; quando il re [[Davide]] fece trasportare l'arca a [[Gerusalemme]], durante il viaggio un uomo di nome Uzzà vi si appoggiò per sostenerla e cadde morto sul posto ([[Secondo libro di Samuele|2 Samuele]] {{passo biblico|2sam|6,1-8}}, [[Secondo libro delle Cronache|1 Cronache]] {{passo biblico|2cr|13,9-10}}). L'arca veniva trasportata coperta da un telo di pelle di tasso, coperto da un ulteriore telo di stoffa turchino ([[Numeri (Bibbia)|Numeri]] {{Passo biblico|Num|4,6}}), e quando il popolo si fermava nel deserto, essa veniva collocata al riparo di un'apposita tenda, chiamata "tenda del Signore" o "tenda del convegno", senza che venisse mai esposta al pubblico, se non in casi eccezionali.
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== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=Georges Auzou|titolo=Dalla servitù al servizio: il libro dell'Esodo|città =Bologna|editore =EDB|anno = 1997 |isbn =88-10-20516-2|pp= 287-298}}
*{{Cita libro|autore=[[Dante Lattes]]|titolo=Nuovo commento alla Torah|città = Roma |editore =Carucci|anno =1986|pp=309-316|cid=Lattes}}
*{{Cita libro|autore=Lorenzo Mazzoni|titolo=Kebra Nagast: la Bibbia segreta del Rastafari |città = Roma |editore =Coniglio Editore|anno = 2007 |isbn = 978-88-6063-063-6}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Massimo Olmi|titolo=Giuliano l'Apostata e l'arca perduta|rivista=Fenix|volume=96|anno=2016}}