Strage di Piazzale Loreto: differenze tra le versioni
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# [[Giulio Casiraghi]] ([[Sesto San Giovanni]], 17 ottobre [[1899]]), tecnico della [[Ercole Marelli (azienda)|Ercole Marelli]] di [[Sesto San Giovanni]], militante comunista. Nel 1930 viene condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 5 anni di detenzione per ''costituzione del [[Partito Comunista d'Italia|PCd'I]], appartenenza al medesimo e propaganda''. È il referente del movimento operaio degli stabilimenti "Ercole Marelli". Dopo l'[[8 settembre 1943]] moltiplica il proprio impegno, collaborando alla fornitura di armi e rifornimenti alle formazioni partigiane, nonché supporto per la ricezione di radiomessaggi da Londra relativi all'esecuzione di aviolanci alleati volti ad approvvigionare la Resistenza. Nel marzo 1943 e nel marzo 1944, organizza gli scioperi nelle fabbriche sestesi insieme a Fogagnolo. Arrestato al ritorno dal lavoro, verso mezzogiorno del 12 luglio 1944 da fascisti e SS dipendenti dall'ufficio dello SS-Scharfuhrer Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza. Trasferito a San Vittore l'8 agosto 1944.<ref>{{cita web|autore=Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia|url=http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=232&presentazione=1|titolo=Giulio Casiraghi|accesso=29 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080320134703/http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=232&presentazione=1|dataarchivio=20 marzo 2008}}</ref>
# Renzo del Riccio ([[Udine]], 11 settembre [[1923]]), operaio meccanico, [[Partito Socialista Italiano|socialista]], soldato italiano di fanteria partecipò l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] a furiosi scontri contro i tedeschi. Unitosi ai partigiani (ad una formazione Matteotti operante nel Comasco?) e distintosi in azione, fu arrestato e inserito nelle liste del servizio obbligatorio del lavoro, nel giugno 1944 fuggì durante la deportazione in Germania. Nel luglio, in [[viale Monza]], è nuovamente arrestato in seguito a delazione. Incarcerato a Monza e poi trasferito a San Vittore l'8 agosto 1944.
# Andrea Esposito ([[Trani]], 26 ottobre [[1898]]), operaio, militante comunista e partigiano della 113ª [[Brigate Garibaldi|brigata Garibaldi]], arrestato da membri dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, il 31 luglio [[1944]] in casa insieme al figlio Eugenio (renitente alla leva della fascista RSI), vennero rinchiusi nelle carceri di San Vittore a disposizione della SIPO-SD. Il figlio Eugenio, inizialmente inserito nella lista dei fucilandi, sarà invece trasferito prima al campo di concentramento di [[Gries-San Quirino|Gries (Bolzano)]] e successivamente deportato in Germania dapprima nel [[campo di concentramento di
# Domenico Fiorani ([[Boron]] in [[Svizzera]], 24 gennaio [[1913]]), perito industriale, socialista, collaborò a giornali clandestini. Appartenente alle [[brigate Matteotti]]. Arrestato il 25 giugno 1944 dalla polizia politica a [[Busto Arsizio]], mentre si reca dalla moglie degente in ospedale. Incarcerato a Monza e trasferito l'8 agosto 1944 a San Vittore.<ref>{{cita web|autore=Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia|url=http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=238&presentazione=1|titolo=Domenico Fiorani|accesso=29 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080320144048/http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=238&presentazione=1|dataarchivio=20 marzo 2008}}</ref>
# Umberto Fogagnolo ([[Ferrara]], 2 ottobre [[1911]]), ingegnere alla Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Dopo l’armistizio, in collegamento con i vari partiti del CLN di Milano, dirige e coordina il movimento clandestino della Ercole Marelli e delle fabbriche di Sesto San Giovanni; rappresenta il [[Partito d'Azione]] nel CLN sestese. Cura l’invio in montagna e in Svizzera di prigionieri alleati, di ricercati politici e di partigiani. Insieme a Giulio Casiraghi, organizza gli scioperi del marzo 1943 e del marzo 1944. Nella primavera del 1944 è attivissimo in azioni di sabotaggio a Milano, nel lecchese e nella zona di Novara. Per la scelta di obiettivi strategici è consulente delle formazioni partigiane di montagna e il suo parere è decisivo. Si reca personalmente, a rischio della propria vita, dall’allora questore Mendia, a nome dl CLN, riuscendo a far liberare cinque patrioti, detenuti a San Vittore<ref>Archivio dell'associazione "Le radici della Pace - I Quindici", articolo "Cospirazione eroica", giornale Sesto Proletaria, senza data ma quasi certamente 1946.</ref>. Arrestato il 13 luglio 1944<ref>Archivio di Stato di Milano, Corte d'Assise Straordinaria, busta 64, Processo Girardelli, pag. 4.</ref> nel suo ufficio, da fascisti e SS dipendenti dall'ufficio dello SS-Scharfuhrer Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza, dove viene incarcerato ed è ripetutamente torturato. Trasferito a San Vittore l'8 agosto 1944. [[Medaglia d'argento al valore militare]] alla memoria.<ref>{{cita web|autore=Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia|url=http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=239&presentazione=1|titolo=Umberto Fogagnolo|accesso=13 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722040024/http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=239&presentazione=1|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>.
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