Lingua lombarda: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Glz19 (discussione | contributi)
IrishBot (discussione | contributi)
Riga 100:
[[File:San Fratello San Frareau Lingua Gallo-Italica.jpg|thumb|sinistra|Segnale bilingue in italiano e in gallo-italico a San Fratello, in provincia di Messina, in Sicilia]]
 
Derivano dalla lingua lombarda, e da altri idiomi del Nord Italia, i [[dialetti gallo-italici di Basilicata]] e [[dialetti gallo-italici di Sicilia|gallo-italici di Sicilia]]. Essi sono frutto dell'emigrazione di abitanti dall'[[Italia settentrionale]], in particolar modo dall'[[Emilia|Emilia occidentale]] (soprattutto da [[Piacenza]]<ref>Aa.Vv., ''Studi glottologici italiani'', Volume 7, E. Loescher, Torino 1920, p. XXV e seguenti.</ref>), dalla [[Lombardia]] occidentale (principalmente dal [[Dialetto pavese|Pavese]] e dal [[Canton Ticino]]<ref>«Tra questi appunto vi è il dialetto della [[Val Maggia]] (Svizzera), con cui ora egli tenta connettere il sanfratellano e anche, con allargarne eventualmente un po' i confini, gli altri dialetti gallici di Sicilia» da: Giacomo de Gregorio, ''Studi glottologici italiani'', Volume 2, E. Loescher, 1901, p. 280.</ref>) e dal [[Piemonte]] (specialmente dal [[Dialetto novarese|Novarese]] e dal [[Monferrato]]<ref>«L'origine monferrina dei dialetti lombardi di Sicilia è stata sostenuta da taluni autori. Le colonie gallo-italiche stabilitesi nell'isola nei secc. XI e XII, in seguito al trasferimento dei Marchesi del Monferrato in Sicilia» da {{Cita libro |curatore = Carmelo Musumarra |autore = Giuseppe Maria Musmeci Catalano |titolo = La sacra rappresentazione della natività nella tradizione italiana |editore = L. S. Olschki |città = Firenze |anno = 1957 |pagina = 35 |sbn = IT\ICCU\LO1\0349333}}</ref>), verso il sud della Penisola; questa migrazione è iniziata nell'XI secolo in occasione della [[conquista normanna dell'Italia Meridionalemeridionale]]<ref>{{fr}} Jules Gay, ''L'Italie meridionale et l'empire Byzantin'', Parigi 1904, vol. II, p. 450-453.</ref> ed è terminata nel XIII secolo durante il dominio degli [[Angioini]]<ref>{{Cita libro |autore = [[Fiorenzo Toso]] |titolo = Le minoranze linguistiche in Italia |editore = Il Mulino |città = Bologna |anno = 2008 |pagina = 137 |isbn = 978-88-15-12677-1}}</ref>.
 
Si stima che in totale furono 200.000 gli abitanti dell'Italia settentrionale che si trasferirono nella sola [[Sicilia]]: un numero ragguardevole, soprattutto considerando la popolazione presente all'epoca in queste zone<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.casalenews.it/cultura/le-colonie-lombarde-si-insediano-in-sicilia-21269.html|titolo=Le colonie 'lombarde' si insediano in Sicilia|accesso=1º ottobre 2017|editore=casalenews.it}}</ref>. In particolare i galloitalici della Sicilia si autodefiniscono "[[Lombardi di Sicilia]]"<ref>[[Fiorenzo Toso]], ''Frammenti d'Europa: guida alle minoranze etnico-linguistiche e ai fermenti autonomisti'', Baldini &Castoldi, Milano 1996.</ref>: con il termine "lombardo", coniato nell'epoca dell'emigrazione, non ci riferiva solamente alla moderna [[Lombardia]], bensì a tutta l'Italia settentrionale conquistata dai [[Longobardi]] nell'[[Alto Medioevo]]<ref>{{cita web|titolo=I Lombardi di Sicilia|sito=Patrimoni Linguistici|url=http://patrimonilinguistici.it/i-lombardi-di-sicilia/|accesso=9 luglio 2017}}</ref>. I locutori dei dialetti gallo-italici di Sicilia sono circa 60.000 (dato del 2006)<ref name=Toso2006>[[Fiorenzo Toso]], ''Lingue d'Europa: la pluralità linguistica dei paesi europei fra passato e presente'', Baldini Castoldi Dalai, Milano 2006, p. 158.</ref>. Lo stanziamento di popolazioni dell'Italia settentrionale è ricordato anche dal nome di una fortificazione di [[Enna]], il [[castello di Lombardia]], che ricorda la presenza in un vicino quartiere cittadino di una colonia di lombardi che era posta a difesa della fortezza durante la dominazione normanna della Sicilia<ref>Franco Cardini (a cura di), ''L'Italia medievale'', Touring club italiano, Milano 2004, p. 312.</ref>.