La regina Śrīmālā si impegna a rispettare i seguenti dieci precetti:
{{q|1.# Non trasgredirò la disciplina che ho ricevuto.<br>
2.# Non mancherò di rispetto verso gli anziani venerabili.<br>
3.# Non odierò gli esseri senzienti.<br>
4.# Non sarò gelosa degli altri, per quanto riguarda sia il loro aspetto fisico sia per i loro beni.<br>
5. # Non sarò avara anche se avrò poco sostentamento. O Signore, da ora fino a quando non sarò illuminata.<br>
6.# Non accumulerò proprietà per il mio vantaggio. Qualunque cosa io riceva la utilizzerò per aiutare gli esseri senzienti che sono poveri e sofferenti.<br>
7.# Praticherò i quattro atti attrattivi (generosità, parole gradevoli, insegnamenti adatti alla comprensione di chi li riceve, condividendo condotte che portano tutti gli esseri alle azioni virtuose) per tutti gli esseri senzienti, e non per me. Io accolgo tutti gli esseri senzienti, senza desiderio, senza soddisfazione e senza pregiudizio.<br>
8.# Quando vedo gli esseri senzienti che sono abbandonati, imprigionati, malati e afflitti da varie disgrazie e difficoltà, non li abbandonerò, anche solo per un attimo, in quanto devo portare loro la pace. Attraverso le mie buone azioni io porterò loro dei benefici e li libererò dal loro dolore. Solo allora li lascerò.<br>
9.# Quando vedo chi caccia o addomestica gli animali, chi li macella, o commette altre offese contro i precetti, non li abbandonerò. Quando ho ottenuto questo potere di insegnamento, io frenerò coloro che hanno necessità di essere trattenuti e assisterò coloro che hanno la necessità di essere assistiti, ovunque io veda questi esseri senzienti. Perché? Perché nel frenarli e nell'assisterli, genererò la prosecuzione eterna del Dharma. Se il Dharma viene generato eternamente, gli dèi e gli esseri umani fioriranno e i destini malvagi diminuiranno. Allora la ruota del Dharma che viene fatta girare dal Tathāgata sarà nuovamente avviata. Perché vedendo questi benefici io sarò salva e mai smetterò. O Signore, da ora fino a quando non sarò illuminata.<br>
10.# Accetto il Vero Dharma (''Saddharma''), non dimenticandomi mai di esso. Perché? Perché coloro che dimenticano il Dharma dimenticano il Mahāyāna. Chi dimentica il Mahāyāna dimentica le ''[[pāramitā]]''. Chi dimentica le le ''[[pāramitā]]'' non aspira verso il Mahāyāna. Se i bodhisattva non sono impegnati nel Mahāyāna, non possono avere l'aspirazione ad accogliere il vero Dharma. Agendo in base al loro personale piacere, non saranno in grado di superare il livello della gente comune.|''Śrīmālādevīsiṃhanādasūtra'', II; [[T.D.]]: 353 217b9-217c}}
Quindi pronuncia i tre "grandi Voti" (大願) al fine di insegnare il [[Dharma]] nelle sue prossime esistenze:
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