Frecce d'argento: differenze tra le versioni
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L'origine della definizione è controverso, due sono le tesi. La prima nasce quando nel [[1932]] presso il veloce circuito dell'[[AVUS]] viene disputata la seconda edizione dell'Avusrennen, gara della allora Formula Grand Prix con regolamento tecnico privo di limiti di peso per le vetture, la Mercedes-Benz è presente con 2 [[Mercedes-Benz SSKL|SSKL]] di 7,1 litri di cilindrata, l'esemplare affidato al pilota [[Manfred von Brauchitsch]] dispone di una carrozzeria diversa, più aerodinamica, specifica per il circuito ed è colorata d'argento anziché del tradizionale bianco. Nel corso della gara, questa macchina è protagonista di un avvincente testa a testa contro l'[[Alfa Romeo P3]] "Monza" 2,3 litri di [[Rudolf Caracciola]], la più potente Mercedes argentea è veloce in rettilineo ma nelle curve la ben più leggera l'Alfa riesce a starle davanti, al termine von Brauchitsch vince con uno scarto di soli 3,6 secondi, festeggiato dal pubblico e lo [[speaker]] della corsa nei commenti via radio la definisce una "freccia d'argento"<ref>[http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/gp3206.htm#26 1932<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
La seconda origine sarebbe dovuta all'espediente escogitato nel [[1934]] da [[Alfred Neubauer]], all'epoca [[direttore sportivo]] della [[Mercedes-Benz]], il quale nel suo libro "Männer, Frauen und Motoren" pubblicato nel [[1958]], racconta che in occasione della ADAC Eifelrennen disputatasi il 3 giugno 1934 sul circuito del [[
In seguito, la definizione "Frecce d'argento" venne utilizzata dalla stampa per indicare anche le [[Auto Union]] da competizione degli anni 30, progettate da [[Ferdinand Porsche]]. Nel corso degli anni fino ai giorni nostri, la colorazione argento è stata ripresa anche dalla [[Porsche]] e dall'[[Audi]] (erede dell'Auto Union), mentre la BMW è invece rimasta fedele al colore bianco.
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