Hernando Calvo Ospina: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Il 24 settembre del [[1985]], ancora studente di giornalismo, a [[Quito]] all'Università Centrale dell'[[Ecuador]], fu arrestato e risultò desaparecido per alcuni giorni. Come denunciato successivamente ad [[Amnesty International]] e ad altre organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, in un primo momento trascorse tre giorni ammanettato mani e piedi e con gli occhi bendati. Durante questo periodo gli fu impedito di dormire e gli venne negato il cibo. Gli era fornita soltanto un poco d'acqua. Dai suoi sequestratori seppe che era stato catturato a seguito di un'operazione congiunta di ''intelligence'' militare colombo-ecuadoriana. Va precisato che alcuni giorni prima, un commando della guerriglia colombiana del Movimiento 19 de Abril, M-19, aveva sequestrato un facoltoso uomo di affari ecuadoriano, per cui i servizi di sicurezza avevano iniziato una “caccia alle streghe” contro tutti i residenti colombiani che consideravano politicamente di sinistra. Ed egli era conosciuto per le sue posizioni politiche critiche al governo colombiano che esprimeva pubblicamente in vari mezzi di comunicazione. Trasportato nel baule di un'auto, ancora bendato ed ammanettato, fu consegnato dai suoi sequestratori al Servizio di investigazione della polizia (SIC). Per cinque giorni fu brutalmente picchiato e torturato con scosse elettriche. Gli veniva dato da mangiare soltanto un po' di pane e gli avanzi degli ufficiali. Non potendo provare la sua appartenenza ad organizzazioni guerrigliere, un venerdì fu trasferito al penitenziario García Moreno, dove trascorse tre mesi senza processo. A seguito delle forti pressioni internazionali, il governo del presidente [[León Febres Cordero]] si vide costretto a scarcerarlo anche se venne messo su di un aereo diretto a [[Lima (Perù)|Lima]], [[PerúPerù]], il 28 dicembre. Dopo due mesi di permanenza in quel paese, protetto dall' [[Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati]] (ACNUR), il governo del presidente [[Alan García]] lo considerò persona non grata e lo obbligò a lasciare il paese. Sotto la protezione del governo francese, il 15 marzo del [[1986]] arrivò a [[Parigi]].
 
Durante i suoi primi quattro anni di permanenza in Francia, prima di riprendere la professione di giornalista, per sopravvivere ha lavorato pulendo gli uffici.