Gian Giorgio Trissino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 92:
Il ''Castellano'' (1529) è un dialogo sulla lingua dedicato a Cesare Trivulzio, comandante francese a Milano conosciuto nel 1605-6. Si ambienta a [[Castel Sant'Angelo]] e ha per protagonisti [[Giovanni di Bernardo Rucellai]] (il castellano, appunto) e Filippo Strozzi, due fiorentini conosciuti agli [[Orti Oricellari]]. Il Trissino espone per bocca del Rucellai il suo ideale linguistico, preso dal ''De vulgari eloquentia'', cioè quello di un ''volgare illustre o cortigiano'', mobile ed aperto, fondato in parte sull'uso moderno e concreto, e in parte su molti autori della tradizione letteraria. Questi autori sono soprattutto Dante e Omero.
 
Le idee linguistiche del Trissino sollevarono grande clamore (fondate come erano su un testo la cui paternità dantesca non era ancora assicurata) e fecero scoppiare il secolare 'dibattito sulla lingua italiana'. Fra i molti che parteciparono al dibattito si ricordi il fiorentino [[Niccolò Machiavelli]]<nowiki/>al quale il Trissino aveva letto il ''De vulgari'' agli Orti Oricellari (vedi prima).
 
 
Le idee linguistiche del Trissino sollevarono grande clamore (fondate come erano su un testo la cui paternità dantesca non era ancora assicurata) e fecero scoppiare il secolare 'dibattito sulla lingua italiana'. Fra i molti che parteciparono al dibattito si ricordi il fiorentino [[Niccolò Machiavelli]]<nowiki/>al quale il Trissino aveva letto il ''De vulgari'' agli Orti Oricellari (vedi prima).
====Poetica====
Le teorie che soggiacciono a questo vasto programma vengono esposte nella ''Poetica'' (1529), libro fondamentale non solo per il Trissino, essendo ''in assoluto il primo libro di poetica modellato sulla Poetica di Aristotele''. Né banale né senza rischi era, come potrebbe apparire, l'idea di resuscitare dei generi letterari di fatto morti da millenni e lontani a volte per gusto e ispirazione. Nella ''Poetica'', con un'operazione chirurgica il Trissino riporta in auge dopo duemila anni la tragedia in stile greco, la commedia, l'ecloga teocritea e il poema omerico. Ad ogni genere vengono date ovviamente le regole tratte da Aristotele e da Omero. Per questi tre generi classici inventa appositamente l'endecasillabo sciolto, corrispettivo moderno dell'esametro e dl trimetro giambico classici (vedi paragrafi sottostanti).