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*Piacevole è la vista che dal M. Lecco si gode non solo sulle due vallate tra cui esso s'innalza; la Polcevera, che sparsa di opifici e di borghi, di palazzi e di ville reca tributo al golfo di Genova, ed il Lemma di Voltaggio, che scorre tra verdi prati nell’ opposto versante Adriatico, ma eziandio sulle più remote cime dell'{{Sic|Apennino}} e delle Alpi, sugli ameni poggi della spiaggia ligure e sull'annebbiata pianura del Po. (p. 17)
*[...] dal M. Orditano diedi un ultimo addio alla Valle Polcevera, che di lassù, in forma di vaga rosa , tutta mi si schiudeva allo sguardo dalle nude cime di Creto, del Lecco e del Figogna, dai popolati colli di S. Olcese, di S. Cipriano e di Murta, agli industriosi borghi di Pontedecimo, di Rivarolo e di Sampierdarena ed alle forti mura della vicina Genova [...] (p. 19)
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;La città ospitale
*[[Silvio Ardy]]
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*[...] al di là di una selva di sartiame, di ciminiere, di gru, la città si stende bianca e serrata in semicerchio, risale fra il verde la collina, arriva con le sue case sparse fin alla sommità del Peralto, donde una linea maestosa di fortificazioni scende per l'uno e per l'altro fianco ad abbracciarla e proteggerla.<ref>Da ''Genova nel turismo'', Genova, 1936, p. 14; citato in Mauro Davì, ''La città ospitale'', Sagep, Genova, 1988, p. 72. ISBN 88-7058-258-2</ref>-->
*[[Francesco Epimaco Artaria]]
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*Se il forestiero è compreso d'ammirazione alla vista della città di [[Genova]], piena di stupendi edifizi sì pubblici che privati, de' quali la maestosa architettura, i tesori che serbano in sé dell'arti belle e l'oro di cui hanno coperte le pareti, attesta quanta fosse nei passati tempi la magnificienza, il buon gusto e la ricchezza de' suoi cittadini, non proverà minore meraviglia e diletto quando gli piaccia di visitare i dintorni di questa nobilissima regina del mare ligustico. A levante la collina di [[Albaro]], dove l'arte e la natura sembrano aver gareggiato a vicenda per produrre tante incantevoli delizie; i villaggi di Quarto, di Quinto e di Nervi, legati quasi in un solo da graziosissime ville, i quali formano il principio della Riviera di levante, non sarà mai che vengano visitati senza piacere da chi abbia l'anima capace di commuoversi all'aspetto del bello maestoso e gentile. A ponente maggiori ancora sono le bellezze della genovese Riviera.<ref>Da ''Gita da Genova a Pegli'', Genova, 1857, pp. 5-6; citato in Mauro Davì, ''La città ospitale'', Sagep, Genova, 1988, pp. 53-54. ISBN 88-7058-258-2</ref>
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