No. 30 Commando: differenze tra le versioni
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L'unità prese parte agli sbarchi dell'[[Operazione Torch]] (novembre 1942), approdando ad ovest di [[Algeri]] a [[Sidi Fredj]] l'8 novembre.<ref name=hain33>Haining, p.33</ref> Erano stati muniti di carte dettagliate e fotografie della zona e della periferia della città che ospitava il comando della marina militare italiana. Entro 24 ore tutti gli ordini dii battaglia delle flotte tedesca e italiana, l'elenco dei codici usati in quel periodo ed altri documenti erano stati spediti a Londra.<ref name=hain33/>
Nel novembre 1943 l'unità rientrò in Gran Bretagna per prepararsi all'invasione alleata della Francia. Fu rinominata '''30 Assault Unit''' (30AU) in dicembre,<ref name=kingscollege/> e riorganizzata nelle aliquote "A", "B" e "X" (evidentemente in analogia di fatto con le linee di servizio comune delle operazioni interforze). Un distaccamento, dal nome in codice ''Pikeforce,'' sbarcò a [[Juno Beach]]. Il suo compito principale nel [[D-Day]] era la conquista di una stazione radar a [[Douvres-la-Délivrande]], a nord di Caen (ma i difensori tedeschi resistettero fino al 17 giugno).<ref name=kingscollege/> Guidato dal [[capo squadrone]] [[David Nutting (RAF)]], un distaccamento dal nome in codice ''Woolforce'', sbarcò a [[Utah Beach]], incaricato di esaminare dei sospetti siti di [[V1 (Fieseler Fi 103)|V-1]] tedesche.<ref>David C. Nutting (ed.), 2003, ''Attain by Surprise: Capturing Top Secret Intelligence in WW II'' (rev. ed.), David Colver.</ref> La 30AU avrebbe partecipato alla [[battaglia di Cherbourg|conquista di Cherbourg]].
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