Storia di Vercurago: differenze tra le versioni

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Il Seicento dei promessi sposi: Corretta grammatica
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=== Il Seicento dei promessi sposi ===
I concordati andarono poi a buon fine e nel [[1603]] venne sancita l'alleanza tra Venezia e le Tre leghe. Dai primi anni del Seicento fino al [[1615]] la [[Basilica di San Bartolomeo e San Girolamo Emiliani|Basilica di San Bartolomeo e San Girolamo]] subì una lunga serie di migliorie oltre che la costruzione del campanile e nel [[1620]] iniziarono i lavori di allungamento e di ricostruzione della facciata<ref>{{Cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=32175|titolo=Chiese di Vercurago Basilica approfondimento}}</ref>. Nel [[1626]] [[Gerolamo Emiliani|Girolamo Emiliani]] venne designato protettore della [[Valle San Martino]] e da questo momento i pellegrinaggi verso Somasca iniziarono ad intensificarsi<ref name=":322"/> e per meglio proteggere la pietra dove il santo dormiva venne costruita nello stesso anno la [[Valletta di Somasca#Chiesa della Valletta|chiesa della Valletta]]<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.biciescursioniconstefano.it/2017/1703-01.pdf|titolo=La Valletta e la Via delle cappelle|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170902144020/http://www.biciescursioniconstefano.it/2017/1703-01.pdf|dataarchivio=2 settembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. L'influenza dei padri somaschi crebbe a tal punto che il 26 ottobre [[1628]] riuscirono ad ottenere l'area del castello dalla famiglia Limonta di Vercurago<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=STORIA D'UN PAESE DI CONFINE|rivista=|volume=|numero=8}}</ref>. Come raccontato ne [[''I promessi sposi'']] il Seicento èera un secolo pericoloso, lei morti lungo il confine con Chiuso aumentano,crescono e per la fine del secolo se ne contanoconteranno ufficialmente oltre una decina. perLa laviolenza finelungo delquesta secolo,linea edi confine era così diffusa addirittura un ulivo che cresceva lungoin ilquella confinezona venne utilizzato per affiggere le membra di una guardia veneta del castello chiamata Michele<ref>{{Cita|Perego, 2001|p. 128}}</ref>. Alla violenza si sommò nel [[1630]] l'arrivo di una nuova [[Peste manzoniana|pestilenza]] che porterà il paese ad una stagnazione demografica. Nel corso del Seicento i nobili e i potenti, grazie ai loro bravi, potevano commettere qualsivoglia omicidio senza poi essere segnalati dalla legge. Per sua sfortuna venne invece segnalato il caso del nobile vercuraghese Gennario Benaglio, il quale nel gennaio del [[1649]] fece uccidere con un colpo di [[archibugio]] da un bravo l'esattore Ambrogio Arrigoni. La famiglia dell'esattore allora per vendetta comandò nell'ottobre dello stesso anno l'uccisione di Andra Borello, discendente dei Benaglio<ref>{{Cita|Perego, 2001|p. 63}}</ref>. Il Benaglio per cercare protezione dalla giustizia chiese di essere ricoverato dal prevosto di Olginate, il quale però non glielo concesse<ref>{{Cita|Perego, 2001|p. 158}}</ref>. A Vercurago vi era anche il problema di non poter pescare sulle rive dell'Adda, infatti con la pace di Lodi il permesso di pesca sul fiume era diventato di proprietà milanese e questo causò omicidi e affondamento di chiatte e barche vercuraghesi, che generalmente uscivano a pescare durante la notte<ref>{{Cita|Pesenti, Carminati, 1999}}</ref><ref>{{Cita|Perego, 2001|p. 137}}</ref>. Le violenze lungo il confine però non erano sempre e solo ai danni dei vercuraghesi infatti nel [[1683]] alcuni bergamaschi, tra cui un certo Giuseppe Corà di Vercurago, entrarono a [[Maggianico]] saccheggiandola. Il Corà, che di professione faceva il tintore, riuscì ad ottenere la grazia dopo aver raccontato che lui si trovasse lì per caso<ref>{{Cita|Perego, 2001|p. 118}}</ref>.
 
=== Il Settecento e la caduta di Venezia ===