Basilio Puoti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Di famiglia marchionale,titolo derivante dalla linea Plantageneta dei Marchesi Palmieri,era di nascita Patricius Romanorum ed erede della Gens Potitia, la più antica e prestigiosa prosapia romana ,cultrice del mito di Ercole , come dallo stemma dei Puoti sidel braccio di Ercole nella dodicesima fatica, quando domò il leone. (Il Rango di porfirogenito ovvero di Padre dell'Imperatore, fu ratificato dalla consanguinea Imperatrice Irene di Bisanzio all'avo Re Adelchi , figlio di Re Desiderio(Pothos , da cui Poto o Puoti, esule a Costantinopoli, Principi di Costantinopoli e Castelpoto (Dei Regni d'Italia Epitome di Thesauro). Si laureò in [[giurisprudenza]] nel [[1809]]. Già ispettore generale della [[pubblica istruzione]] nel [[Regno delle Due Sicilie]], rinunciò ad ogni incarico per insegnare nella Scuola di [[lingua italiana]] da lui stesso fondata nel [[1825]] a [[Napoli]] nel suo palazzo nobiliare, che ebbe come allievi illustri, tra gli altri, [[Luigi Settembrini]] e [[Francesco De Sanctis]].
 
Avverso ai "barbari" [[Romanticismo|romantici]], tranne che a [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], dei quali condivideva però gli ideali patriottici, Puoti si atteneva ai canoni del [[purismo (letteratura)|purismo]]; più aperto riguardo al [[lessico]], egli propugnava in fatto di stile la rigida imitazione dei modelli [[XIV secolo|trecenteschi]] e [[XVI secolo|cinquecenteschi]].