Ingresso a Gerusalemme: differenze tra le versioni

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Il testo evangelico di Marco Luca e Giovanni sottolinea due caratteristiche, peraltro presenti già nella profezia di Zaccaria (nella versione greca dei LXX)<ref>Il testo di Zaccaria nella traduzione greca, la più nota agli evangelisti, recita: ἐπιβεβηκὼς ἐπὶ ὑποζύγιον καὶ πῶλον νέον = essendo montato su una bestia da giogo e nuovo puledro. Il testo ebraico, invece, recita "cavalcando umile un asino, un puledro figlio d'asino/a". Solo Matteo che probabilmente scrive per gli ebrei di Antiochia, segue il testo ebraico anziché quello della Septuaginta.</ref>,: è una semplice bestia da soma (e ciò implica l'umiltà di Gesù in contrasto con la vanità dei re); è un animale giovanissimo mai montato (Mc 11,2; Lc 19,30). Questo secondo requisito sottolinea la sua funzione religiosa e cultuale. Nell'antichità non solo giudaica l'integrità era indispensabile per questo tipo di funzioni.<ref>1 Sam 6,7; Deut 21,3; Nm 19,2; Lc 23,53; Orazio ''Epod.'' 9,22; Ovidio ''Metam.'' 3,11.</ref> Il requisito,inoltre, esplicita quanto già suggerito da Zaccaria LXX con le parole πῶλον νέον (= "neo-puledro").
 
Mentre Marco, Luca e Giovanni sono sostanzialmente concordi, Matteo introduce una novità, che ha fatto spargere fiumi d'inchiostro ai commentatori. Egli non chiede più che il puledro non sia mai stato montato ma sembra specificare che esso sia accompagnato da un'asina, presumibilmente sua "madre".<ref>ἐπιβεβηκὼς ἐπὶ ὄνον καὶ ἐπὶ πῶλον υἱὸν ὑποζυγίου = "essendo montato su un asino/a e su un puledro figlio di una bestia da giogo".</ref> Alcuni commentatori, ad esempio Fritzsche o Fleck, si sono chiesti se Gesù montasse alternativamente sull'una e sull'altro. Altri se l'asina fosse presente per incoraggiare il puledro, forse non ancora svezzato. Altri ancora hanno proposto che si tratti di un ebraismo e che vi sia anche in Matteo un solo asino. Infatti la congiunzione (in greco "και") ha in ebraico un vocabolo corrispondente ( ו vau) dotato anche di altre sfumature. Per questo motivo alcuni commenti recitano per esempio: "Un'asina, anzi un puledro".<ref>Per esempio il vecchio "''Commentary on the Holy Bible"'' di Thomas Coke.</ref> La confusione, inoltre, è accresciuta perché Gesù sembra sedersi simultaneamente su entrambi<ref>Ciò, tuttavia, non si verifica in diversi manoscritti antichi fra cui il [[codice di Beza]].</ref> e alcuni commentatori cercano di darne una spiegazione traslata o addirittura allegorica. Qualunque fosse il significato del testo per Matteo, esso non è affatto chiaro per i suoi lettori. Sono, invece, più decifrabili le sue motivazioni. Matteo, come noto, scrive per lettori ebrei, probabilmente di Antiochia <ref name="Schnackenburg">Rudolf Schnackenburg, ''The Gospel of Matthew'', 2002.</ref>, e perciò sottolinea molto spesso l'adempiersi di profezie dell'antico testamento. Trovandosi di fronte a una piccola discrepanza fra il testo greco e quello ebraico della profezia di Zaccaria, cerca di adattare (maldestramente) la narrazione di Marco al testo ebraico delle profezie di Zaccaria 9,9 e di Gn 49,11, in cui il riferimento a un asino viene ripetuto due volte per motivi stilistici tipici della poetica ebraica.<ref>Si sottintende la tesi della [[priorità marciana]] largamente accettata dagli studiosi moderni e basata sul fatto che Matteo riporta ''verbatim'' testi di Marco.</ref> Tale divergenza di Matteo deriva, infatti, da un'interpretazione letterale ed errata della poesia, utilizzata nella Bibbia ebraica, che si compone di [[Emistichio|emistichi]] in cui l'enunciazione del primo verso ("''montato sopra un asino''") viene enunciata poi nel secondo con parole diverse ("''sopra un puledro d'asina''") ma si riferisce sempre ad una sola affermazione.<ref>{{Cita|Ehrman, 2013|p. 205}}</ref><ref>Bart D. Ehrman, ''Jesus, Interrupted - Revealing the Hidden Contradictions in the Bible'', HarperCollins Publishers, 2009, p. 50, ISBN 978-0-06-186327-1</ref><ref>Bart Ehrman, ''Jesus apocalyptic prophet of the new millenium'', Oxford University Press, 1999, pp. 210-211, 252, ISBN 978-0-19-512474-3.</ref>
 
Gli esegeti della interconfessionale [[Bibbia TOB]] sottolineano che "''preoccupato di vedere la realizzazione della profezia, Mt non si cura della inverosimiglianza''", mentre gli esegeti curatori del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico" rilevano che "''Ci sono due animali perché Matteo prende troppo alla lettera la profezia. [...] Matteo fa guidare a Gesù due animali contemporaneamente: difficile da immaginare''".<ref>Bibbia TOB, Nuovo Testamento Vol.3, Elle Di Ci Leumann, p. 101, 1976.</ref><ref>Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 866, ISBN 88-399-0054-3.</ref>