Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni

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Altrettanto importante, anche se successivo, fu il Regolamento del 1709, che si ispirava alla disciplina prussiana osservata durante la [[Assedio di Torino|Battaglia di Torino]] e alle tattiche di fuoco inglesi e olandesi. Così venne adottato il fuoco di plotone a ranghi serrati in sostituzione di quello di fila a ranghi aperti. La differenza sta nel fatto che nel fuoco di fila i soldati si schierato su 4 o più file distanti 4 metri e tutti i soldati di una fila fanno fuoco contemporaneamente con un certo intervallo tra il fuoco delle differenti file, così da fare un fuoco il più possibile costante. Invece nel fuoco per plotone i soldati vengono schierati su tre file ravvicinate e il loro fronte diviso in plotoni in ognuno dei quali i soldati delle tre file fanno fuoco contemporaneamente, seguiti ad intervalli regolari dagli altri plotoni. Questo ordinamento rimase per tutta la prima metà del XVIII secolo lo standard seguito da tutti i reparti.
 
Nel 1700 l'esercito fu, unoinsieme degliall'abilità strumentinello principalistringere dello statoalleanze ,il principale strumento di cui si servirono i sovrani sabaudi (in particolarecome Vittorio Amedeo II e il successore Carlo Emanuele III),che combinato al suo dinamismo diplomatico assicurò alallo Piemontestato piemontese la sua espansione territoriale e l'ascesa a potenza internazionale, partecipando alle principali guerre scoppiate nel periodo (guerre di successione spagnola, polacca ed austriaca). Non a caso il Piemonte in questo periodo venne definito "la Prussia d'Italia". Durante tutto il secolo ci fu una generale tendenza all'ampliamento dell'esercito che, se nel 1691 contava 12 reggimenti di fanteria, 3 di dragoni e 2 di cavalleria, nel 1747 era passato a 32 reggimenti di fanteria, ma la cavalleria continuava ad essere formata da 2 reggimenti, mentre i dragoni erano saliti a 5 reggimenti.
In quanto ai numeri, sappiamo che nel [[1774]] il quantitativo totale di truppe sabaude raggiungeva le 100.000 unità e fu in quell'occasione che venne introdotto il regolamento relativo alla durata del servizio militare permanente. Il re manteneva il controllo delle truppe supportato da uno stato maggiore composto da aiutanti e da 28 generali esperti tutti di provenienza aristocratica (i nobili avevano il 78% delle cariche delle armi nobili), mentre nei vari gradi delle armi di fanteria e cavalleria i borghesi erano costituiti dal 20%. Il resto dell'esercito era ancora costituito dalla popolazione.