Gianni Rivera: differenze tra le versioni

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Lo stesso giorno del ritiro di Rivera da calciatore, il presidente del Milan [[Felice Colombo]] ne annunciò la nomina a vice presidente, ruolo che mantenne fino al 1986. Il periodo non fu fortunato per il ''club'' rossonero, poiché già a partire dall'addio di Buticchi si erano succedute «''gestioni all'insegna del pressappochismo e dell'improvvisazione''»<ref name="Taccone155" />, secondo le parole di Sergio Taccone; i risultati ottenuti da Rivera nel ruolo di vice presidente sono perciò considerati «''di gran lunga inferiori rispetto a quelli ottenuti da calciatore''»<ref name="Taccone50"/>.
 
NelNella campionatostagione [[Serie A 1979-1980|1979-1980]] il Milan, venne prematuramente eliminato dalla [[Coppa dei Campioni 1979-1980|Coppa dei Campioni]], non andò oltre il terzo posto; inoltre, allo scoppio dello scandalo denominato "[[Scandalo italiano del calcioscommesse del 1980|Totonero]]", il presidente Colombo rimase coinvolto in prima persona e la squadra rossonera fu retrocessa per la prima volta in [[Serie B]] per giudizio sportivo<ref>{{cita|Chiesa, ''Il grande romanzo... venticinquesima puntata''|pp. 49-50}}.</ref>. Al ritorno in A, nel 1981, con Rivera formalmente al comando per l'inibizione del proprietario, seguì un'inopinata retrocessione sul campo.
 
Rivera mantenne la vicepresidenza con l'arrivo di [[Giuseppe Farina (imprenditore)|Giuseppe Farina]], nel 1982; la squadra risalì in Serie A, ma finì in dissesto economico e venne rilevata da [[Silvio Berlusconi]], suo futuro avversario politico, nel 1986, a un passo dal fallimento. L'ex capitano rossonero rimase in società ancora per un breve periodo, per poi lasciare irrevocabilmente la carica a ventisei anni dall'arrivo al Milan: «''Volevo essere parte integrante della società a cui avevo dedicato quasi tutta la mia carriera. Quando atterrò Berlusconi, mi fecero capire che per me non c'era più spazio, e cambiai mestiere''»<ref name="interv03" />.