Shadow of the Colossus: differenze tra le versioni
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La storia di ''Shadow of the Colossus'' inizia con un giovane, noto come Wander, che viaggia con la sua cavalla Agro e attraversa un enorme ponte di pietra sospeso su lunghi pilastri. Il ponte conduce a una landa vasta e desolata, e termina davanti all'entrata di un grande tempio, il Sacrario del Culto. Una volta dentro al tempio Wander accede a una gigantesca sala con sedici [[Idolo|idoli]]. Un'apertura circolare permette alla luce del sole di fluire attraverso il soffitto e illumina un altare di pietra. Wander conduce la sua cavalla Agro a piedi, posa Mono sull'altare e rivela la figura della ragazza che ha portato con sé per tutto il lungo viaggio. L'obiettivo di Wander viene svelato da un ''[[flashback]]'' dove una maschera che parla racconta di una leggenda che narra di come sia possibile portare indietro le anime dei morti in quelle terre: «Quel posto... è nato dalla risonanza di punti di intersezione... sono ricordi sostituiti da entità e dal nulla e sono incisi nella pietra... sangue, giovani virgulti, cielo... e colui che ha la capacità di controllare gli esseri nati dalla luce... si dice che in quel mondo, se uno lo desidera, può riportare in vita le anime dei morti...ma sconfinare in quella terra è assolutamente proibito».
Una voce che parla sia con un timbro femminile sia maschile tuona dall'apertura circolare sul tetto del tempio e parla a Wander come a colui che regge "l'antica spada". Wander intuisce correttamente che la voce appartiene a un'entità chiamata Dormin e si rivolge a lui dicendo di avere sentito che Dormin può ridare la vita ai morti. Quindi chiede all'entità di restituire la vita alla ragazza che ha portato con sé in quanto lei è stata sacrificata a causa del suo "destino maledetto". Inizialmente Dormin ride delle parole del giovane, in quanto "[...] le anime, una volta perdute, non possono essere recuperate... Non è questa la legge dei mortali?". Ciò nonostante Dormin suggerisce che potrebbe esserci una possibilità per ridare la vita a Mono e spiega che Wander deve distruggere tutti e sedici gli idoli presenti nella sala dell'altare. L'unico modo che si ha per distruggere gli idoli è quella di uccidere i colossi che rappresentano l'[[incarnazione]] di ogni statua e questo è possibile solo a colui che possiede la spada antica. Dormin mette in guardia Wander che così facendo potrebbe pagare un prezzo molto alto; ciò nonostante il giovane afferma che nulla è più importante di ridare la vita all'amata ed è così che inizia il suo viaggio attraverso le terre proibite.
Uno dopo l'altro Wander elimina i vari colossi che popolano quelle lande desolate, ma a ogni vittoria corrisponde un misterioso evento: Wander viene trafitto da strani tentacoli scuri che fuoriescono dal corpo di ciascun titano e si risveglia nel Sacrario Del Culto. Attorno a lui di volta in volta si creano delle ombre con le fattezze di Wander, che scompaiono una volta che riprende conoscenza. Giunto alla sfida contro l'ultimo colosso
Per fermare il potente mostro la spada viene gettata in quella che sembra una sorta di piccola vasca di forma circolare, presente nelle fondamenta del Sacrario. Dormin inizia così a rimpicciolirsi e Wander assume le sue fattezze originarie, ma è dotato di due piccole corna ed è completamente pervaso da un'ombra oscura, a indicare che è maledetto per via del patto stretto col dio oscuro. Wander, in un ultimo tentativo di ricongiungersi con l'amata, cerca di sfuggire al potere della spada che lo sta risucchiando all'interno della vasca, ma è tutto inutile. Wander viene inghiottito, mentre il sacerdote e la sua schiera fuggono dalle terre maledette, distruggendo il ponte di ingresso. Inaspettatamente però Dormin ha mantenuto la sua parola e Mono ritorna in vita, risvegliandosi sull'altare e ritrovando anche Agro,
== Personaggi ==
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