Cosimo Rizzotto: differenze tra le versioni

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Il 28 febbraio 1917<ref name = V9p89>{{Cita|Varriale 2009|p. 89}}.</ref> conseguì la sua prima vittoria abbattendo un aereo nemico sul cielo di quota 40, nei pressi di [[Redipuglia]]. Si trattava di un [[Hansa-Brandenburg C.I]]<ref name=V9p89/> (matricola 27.60)<ref>L'equipaggio era composto dal Korporal Alfons Langer e dall'Oblt. Ludwig Ruppenthal.</ref> appartenente alla Flik 40, successivamente distrutto al suolo dal fuoco dell'artiglieria italiana. Nel mese di marzo la 77ª Squadriglia si trasferì ad [[Aiello del Friuli]], sempre nel settore della 3ª Armata, ricevendo i suoi primi caccia [[SPAD S.VII|SPAD VII]].<ref>Nel corso dell'estate del 1917 la dotazione della squadriglia comprendeva un misto di Nieuport Ni.11, Ni.17 e SPAD VII.</ref> Nella sera del 7 luglio<ref name=V9p89/> conseguì la seconda vittoria sul [[Monte Stol]] in collaborazione con il tenente [[Giulio Sambonet]]. Il velivolo nemico precipitò in fiamme nei pressi di [[Castagnevizza]].<ref>Alcuni dei pezzi dell'aereo austroungarico, riportanti la matricola 112.2, furono recuperati a Quota 219, nel settore tenuto dalla 14ª Divisione. Tale matricola apparteneva ad un [[Lohner C.II]], tipo d'aereo mai usato sul fronte italiano.</ref>
Il giorno 11 dello stesso mese<ref name=V9p89/> conseguì la terza vittoria su [[Voissizza]],<ref name=V9p89/> ed il 29 settembre 1917 la quarta<ref name=V9p89/> quando un aereo da ricognizione austriaco fu attaccato sull'[[Isonzo]] da uno SPAD VII pilotato dal [[tenente]] [[Giovanni Sabelli]] della 91ª Squadriglia. All'azione si unirono i piloti di altri SPAD, ed egli conseguì la vittoria abbattendo l'Hansa-Brandenburg C.I (matricola 329.16)<ref name=V9p89/> appartenente alla Flik 28, che precipitò<ref>Entrambi gli aviatori austro-ungarici, lo Zugsfuhrer Andreas Kreidl e il Leutnant Erich von Luerzer, perirono nell'impatto.</ref> nei pressi del [[lago di Pietrarossa]].<ref>La vittoria venne omologata sia a Sabelli che a Rizzotto e negata a [[Giorgio Pessi|Giuliano Parvis]].</ref> Dopo lo [[Battaglia di Caporetto|sfondamento di Caporetto]], la sua Squadriglia abbandonò il campo d'aviazione di Aiello del Friuli, ritirandosi dapprima alla [[Comina (Friuli-Venezia Giulia)|Comina]], poi adal [[ArcadeCampo di aviazione di (Italia)|Arcade]] ed infine attestandosi a [[Marcon]]. Intanto Il 6 novembre<ref name = V9p43>{{Cita|Varriale 2009|p. 43}}.</ref> conseguì la quinta vittoria<ref>In collaborazione con il sergente [[Alvaro Leonardi]] della 80ª Squadriglia.</ref> abbattendo il Brandenburg C.I (matricola 229.24)<ref>Il pilota Zugfuhere Josef Failer venne fatto prigioniero, mentre l'osservatore Leut. Othmar Scwarrtzembach decedette per le ferite riportate.</ref> della Flik 12 a San Michele di Conegliano.<ref name=V9p89/> Nei primi mesi del 1918 fu insignito della [[Medaglia d'argento al valor militare]],<ref name=F7p157-158/> e nel mese di maggio rifiutò l'invito rivoltogli dall'ingegnere [[Alessandro Marchetti (ingegnere)|Alessandro Marchetti]] a collaudare un nuovo tipo di caccia,<ref>Tale velivolo fu invece collaudato dal sergente [[Elia Antonio Liut]].</ref> il [[SIAI S.50|Vickers Terni MVT]]. Conseguì la sua sesta vittoria durante l'[[Battaglia del solstizio|ultima offensiva austro-ungarica]] scatenata nel giugno del 1918, abbattendo un aereo nemico il 15 giugno<ref name=V9p89/> su [[Grassaga]]. Il 19 settembre fu trasferito all'Ispettorato Squadriglie da Caccia a [[Padova]], dove rimase<ref>Durante il corso della guerra, aveva effettuato quasi 500 ore di volo in missioni operative, effettuando oltre 350 missioni, e abbattendo sei aerei nemici.</ref> fino al termine delle ostilità. Nel 1919 ricevette una seconda<ref name=F7p157-158/> Medaglia d'argento al valor militare<ref>Conferitagli per l'abbattimento di cinque aerei nemici da luglio a novembre 1917.</ref>
 
Smobilitato e congedato nel settembre dello stesso anno, emigrò in [[Argentina]]<ref name=F7p79/> dove nel [[1920]] iniziò a lavorare come istruttore presso l'Escuela Italo-Argentina de Aviacion di [[Castelar]].